Falcon 9 / Starlink 6-38

L'ultima missione Starlink del mese di gennaio, dalla costa orientale, è stata lanciata il 28 gennaio alle 20:10 locali (le 01:10 UTC del 29 gennaio), con il lancio dalla rampa LC-39A del Kennedy Space Center, in Florida. Questa è stata la prima missione Starlink da questo pad dallo scorso settembre: queste missioni sono state lanciate più recentemente da SLC-40 e da allora ci sono state ben 42 missioni Starlink.

Questa missione ha posizionato con successo 23 satelliti Starlink v2 Mini in un’orbita bassa terrestre mentre il primo stadio, B1062, è atterrato sulla nave drone di SpaceX 'A Shortfall of Gravitas', posizionata al largo della costa orientale. Il booster ha volato per la sua 18esima volta, raggiungendo il maggior numero di voli di un booster Falcon 9 attivo, assieme a B1061. B1062 aveva debuttato nel novembre 2020 con la missione GPS IIIA-SV04 a cui aveva fatto seguito la GPS IIIA-SV05. Poi era stato utilizzato per la missione abitata Inspiration4, Starlink 4-5, Axiom-1, Starlink 4-16, Nilesat-301, Starlink 4-25, 4-27, 4-36, 5-1, 5-4, Oneweb #17, Arabsat-7B, Starlink 6-7, 6-23 e 6-30.

Si è trattato del 19esimo lancio orbitale del 2024, il nono per gli Stati Uniti.

 

Falcon 9 / Starlink 7-12

Poco meno di cinque ore dopo la SpaceX ha eseguito un nuovo lancio per il programma Starlink. Si è trattato dell'ultima missione Starlink del mese di gennaio dalla costa occidentale ed è decollata dalla rampa SLC-4E della base spaziale di Vandenberg verso la fine della finestra di lancio il 28 gennaio alle 21:57 locali (le 05:57 UTC del 29 gennaio). A bordo si trovava un altro lotto di 22 satelliti Starlink v2 Mini, diretti lungo la consueta traiettoria inclinata di 53 gradi per questo guscio della costellazione.

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Nella foto il momento della partenza del Falcon 9 per la missione Starlink 6-38 dalla base di Vandenberg. Credito: SpaceX.

Il booster utilizzato in questo volo, B1075-9, è atterrato con successo sulla nave drone 'Of Course I Still Love You', che si trovava a circa 642 chilometri al largo della costa della California. Questo booster ha volato con Starlink 2-4, Transport and Tracking Layer Tranche 0 Flight 1, Starlink 2-9, 5-7, 6-20, 7-3 e 7-6 nonché SARah 2 e 3, tutti dalla Space Force Base di Vandenberg.

Si è trattato del 20esimo lancio orbitale del 2024, il decimo per gli Stati Uniti.

 

Falcon 9 / Cygnus NG-20

La SpaceX ha completato il trittico di questa settimana con un debutto. Infatti questa è stata la prima volta che un veicolo cargo Cygnus Northrop Grumman ha volato su un Falcon 9, dopo essere stata precedentemente lanciato con un razzo Antares 230+, ora in pensione. La Northrop Grumman ha acquistato tre voli Falcon per queste missioni di rifornimento cargo alla ISS per colmare il divario fino a quando il nuovo Antares 330 non diventerà operativo.

Questo lancio è decollato dalla rampa SLC-40 alla Cape Canaveral Space Force Station il 29 gennaio alle 12:09 locali (le 17:09 UTC) con il booster B1077.10 di SpaceX suo decimo lancio. L'atterraggio è avvenuto circa otto minuti dopo il decollo sulla piazzola LZ1 di Cape Canaveral. B1077.10 aveva iniziato la sua carriera nell'ottobre 2022 con il lancio di Crew-5, seguito poi da GPS III-SV06, Inmarsat-6, Starlink 5-10, CRS-28, Galaxy-37, Starlink 6-13, 6-25 e 6-33. Si è trattato del primo atterraggio di B1077.10 sulla terraferma, dopo nove eseguiti su nave drone.

Soprannominata 'S.S. Patricia “Patty” Hilliard Robertson', il veicolo NG-20 celebra la vita e i successi della dottoressa Robertson che fu selezionata come astronauta della NASA nel 1998 e avrebbe dovuto volare sulla ISS nel 2002 prima di una morte prematura avvenuta l'anno prima a causa delle ferite riportate in un incidente aereo.

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Nella foto il momento del decollo del Falcon 9 per la missione Cygnus NG-20 da Cape Canaveral. Credito: SpaceX.

Questo è stato il 20esimo volo della nave cargo Cygnus, che comprende un modulo di servizio costruito negli Stati Uniti (basato sulla piattaforma GEOStar) e un modulo pressurizzato di Thales Alenia prodotto in Italia e Francia. Nell’ambito dei contratti della Fase 2 dei servizi di rifornimento commerciale (CRS), queste tre missioni Falcon faranno l'utilizzo, per la prima volta di un'ogiva con apertura da poter utilizzare per includere alcuni carichi imbarcati all'ultimo minuto mentre il veicolo è ancora orizzontale.

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Nella foto l'utilizzo della nuova ogiva che permette il carico di merci dell'ultimo minuto per la missione Cygnus NG-20 da Cape Canaveral. Credito: SpaceX.

Dopo che che il veicolo spaziale Cygnus si è separato dal secondo stadio del Falcon 9 e inserita in orbita, ci sono voluti circa due giorni per raggiungere la ISS. Alle 09:59 UTC di giovedì 1 febbraio, la S.S. Patricia Hilliard Robertson è stata catturata dal Canadarm2 della stazione manovrato dall'ingegnere di volo Laoral O'Hara. Utilizzando il braccio robotico, l'astronauta ha poi ancorato Cygnus al porto nadir (rivolto verso la Terra) del modulo Unity.

Circa tre ore dopo, O'Hara e l'ingegnere di volo della NASA Jasmin Moghbeli hanno equalizzato la pressione tra Cygnus e la stazione spaziale, quindi hanno aperto il portello del veicolo cargo per iniziare sei mesi di operazioni di scarico e carico. Le due astronaute sono state seguite dal comandante Andreas Mogensen dell'ESA (Agenzia spaziale europea) e dall'ingegnere di volo Satoshi Furukawa della JAXA (Japan Aerospace Exploration Agency) che hanno iniziato a disimballare nuovi campioni di ricerca e a riporli nei congelatori del laboratorio per le prossime indagini scientifiche.

A bordo della Cygnus ci sono più di 3.700 kg di scienza e forniture per coloro che vivono e lavorano a bordo della ISS. Alcune delle principali forniture scientifiche e di ricerca includono un robot chirurgico della Virtual Incision Corporation, un dispositivo di produzione di semiconduttori di Redwire Space e una stampante 3D in metallo dell'ESA, tra molti altri.

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Nella foto il veicolo cargo Cygnus NG-20 al momento della cattura da parte del braccio robotico della ISS. Credito: NASA.

La stampante 3D dell'ESA è la prima che viene inviata in orbita in grado di stampare utilizzando il metallo, e più precisamente acciaio inossidabile. Una volta arrivata alla Stazione Spaziale Internazionale, l’astronauta dell’ESA Andreas Mogensen preparerà e installerà la stampante 3D in metallo da circa 180 kg nel Rack europeo Mark II nel modulo Columbus dell’ESA. Dopo l’installazione, la stampante sarà controllata e monitorata dalla Terra, quindi la stampa potrà avvenire senza la supervisione di Andreas. Il dimostratore tecnologico della stampante 3D in metallo è stato sviluppato da un team industriale guidato da Airbus Defence e Space SAS – che ha anche cofinanziato il progetto – sotto contratto con la Direzione dell’Esplorazione Umana e Robotica dell’ESA. Il filo di acciaio inossidabile viene inserito nell'area di stampa, che viene riscaldata da un laser ad alta potenza, circa un milione di volte più potente di un puntatore laser medio. Quando il filo si immerge nella vasca di fusione, l'estremità del filo si scioglie e il metallo viene quindi aggiunto alla stampa.

Tommaso Ghidini, capo del dipartimento meccanico dell’ESA, osserva: “La stampa 3D metallica nello spazio è una capacità promettente per supportare le future attività di esplorazione, ma anche oltre, per contribuire ad attività spaziali più sostenibili, attraverso la produzione, la riparazione e forse riciclaggio di strutture spaziali, per una vasta gamma di applicazioni. Ciò include la produzione e l’assemblaggio di grandi infrastrutture in orbita, nonché l’insediamento umano planetario a lungo termine. Questi aspetti sono al centro dell’attenzione nelle prossime iniziative tecnologiche trasversali dell’ESA”.

Meghan Everett, vice scienziata del programma ISS della NASA, ha osservato che ci sono più di 1.300 kg di massa che volano verso la stazione e che supporteranno 46 indagini e strutture.

"I diversi tipi di scienza che supportiamo qui includono aree di ricerca umana, dimostrazioni tecnologiche, scienza fondamentale e osservazioni basate sulla Terra da gran parte del nostro hardware esterno," ha affermato Everett.

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Nell'illustrazione la situazione dei veicoli spaziali in visita alla ISS dopo l'arrivo del Cygnus NG-20. Credito: NASA.

Il veicolo spaziale rimarrà attraccato alla stazione spaziale per circa sei mesi prima della sua partenza per poi bruciare nell'atmosfera. Prima della sua fine fiammeggiante ospiterà un ultimo esperimento scientifico, il Kentucky Re-entry Probe Experiment-2 (KREPE-2) sulla via del ritorno, che "effettuerà misurazioni per dimostrare un sistema di protezione termica per i veicoli spaziali e i loro componenti durante il rientro".

Si è trattato del 21esimo lancio orbitale del 2024, l'undicesimo per gli Stati Uniti.

 

Electron / 'Four Of A Kind'

La prima missione dell’anno della Rocket Lab ('Four Of A Kind' – quattro di un genere) con il suo vettore leggero Electron è stata riprogrammata due volte come precauzione per evitare un sistema meteorologico in arrivo e, inizialmente, per consentire ulteriori controlli pre-lancio. Il tentativo di lancio del 28 gennaio alle 06:15 UTC dal Pad B del Launch Complex 1 sulla penisola di Mahia, in Nuova Zelanda, durante una finestra di lancio di 45 minuti è stato annullato poche ore prima del decollo. Il tentativo di lancio è riuscito mercoledì 31 gennaio alle 06:34 UTC, durante un altro intervallo di 45 minuti, il primo stadio è stato recuperato con successo dall'oceano.

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Nella foto il momento del decollo del razzo vettore Electron per la missione Four Of A Kind. Credito: Rocket Lab.

Il carico utile distribuito di quattro satelliti Low Earth Multi-Use Receiver (LEMUR) per la il controllo della situazione spaziale (SSA) è stato costruito da Spire Global Inc. che li gestirà anche per il suo cliente NorthStar Earth & Space.

Questi satelliti sono stati posizionati in un'orbita circolare di 540 chilometri inclinata di 97 gradi. Una volta pienamente operativo, Spire sarà il primo a monitorare simultaneamente tutte le orbite vicine alla Terra e renderà questi dati precisi e tempestivi disponibili come servizio alla comunità satellitare globale. Questi dati includeranno il tracciamento e la determinazione dell'orbita, la prevenzione delle collisioni e gli avvisi di prossimità.

Come per le missioni precedenti, il primo stadio dell'Electron è stato recuperato da una nave di recupero della Rocket Lab dopo un ammaraggio con il paracadute. Rocket Lab valuta e ripropone alcuni componenti, come il riutilizzo del suo primo motore Rutherford recuperato l'anno scorso, e sta ancora lavorando per far volare nuovamente uno stadio recuperato.

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Nella foto la squadra di recupero che si avvicina al primo stadio ammarato della missione Four Of A Kind. Credito: Rocket Lab.

La compagnia prevede di effettuare 22 missioni quest'anno, più del doppio delle nove missioni effettuate l'anno scorso.

Questo Electron includeva un sistema di protezione termica in argento (TPS) per aiutare la struttura composita di carbonio a sopravvivere alle forze estreme di rientro dallo spazio, nonché uno scudo esteso di composito di carbonio sui motori Rutherford.

Si è trattato del 22esimo lancio orbitale del 2024, il dodicesimo per gli Stati Uniti.

 

Chang Zheng 2C / GeeSAT-2

Un razzo Chang Zheng 2C (Lunga Marcia 2C o CZ-2C) è stato lanciato dal Centro di Lancio Satellitare di Xichang, in Cina il 3 febbraio alle 07:37 ora di Pechino (il 2 febbraio alle 23:37 UTC). Questa missione ha aggiunto altri 11 satelliti della costellazione GeeSAT-1 per il Geely Technology Group, una casa automobilistica cinese che costruisce e lancia anche satelliti da utilizzare con la propria tecnologia di navigazione a guida autonoma. La società ha lanciato i suoi primi nove satelliti nel giugno 2022.

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Nella foto il lancio notturno del CZ-2C da Xichang. Credito: Xinhua.

Ciascuno dei satelliti ha una massa di 130 chilogrammi e trasporta anche strumenti di osservazione dell'oceano oltre all'attrezzatura primaria di navigazione del veicolo. La missione è stata dichiarata un completo successo, con tutti i satelliti schierati nell'orbita prevista.

Si è trattato del 23esimo lancio orbitale del 2024, il quinto per la Cina.

 

Jielong 3 / Dongfang Huiyan-GFO1

Lanciata il 3 febbraio alle 10:57 CST (4 febbraio alle 02:57 UTC) da Bo Run Jiu Zhou Barge, 8 km al largo nelle acque costiere al largo di Yangjiang, Jielong-3 (Smart Dragon-3) è una missione di rideshare per China Rocket, una sussidiaria commerciale della China Aerospace Science and Technology Corporation. Il razzo è a quattro stadi a propellente solido, e i primi stadi sono ricaduti in mare in una linea a sud del sito di lancio, a ovest dell'Australia. Il precedente tentativo di lancio del 2 febbraio era stato annullato, probabilmente a causa di vincoli meteorologici.

Anche se le informazioni sui carichi cinesi possono essere scarse, i carichi utili per questa missione sono noti. Il primo è SmartSat-X1 di Shaanxi Zhixing Space Technology Co., Ltd., un veicolo spaziale dotato di radar ad apertura sintetica, che fa parte di una costellazione di 12 satelliti costruiti per China Electronics Technology Group Corporation.

Un altro satellite, SCA-1, è considerato il primo “satellite artistico”. Il progetto Xu Bing Art Satellite Extraterrestrial Resident è guidato dagli artisti Xu Bing e Beijing Wanhu Creation. Aderendo al concetto di partecipazione e condivisione, Xu Bing ha definito il concetto di questo satellite come “invitare gli artisti nazionali e stranieri a partecipare alla creazione residente di progetti artistici, condividere gratuitamente i diritti e gli interessi dell'uso di questo satellite, completare la loro funziona ed esplorare insieme questo campo estremamente futuristico”.

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Nella foto il lancio dal mare del razzo Sea Dragon 3. Credito: Xinhua.

Il satellite ha uno schermo rivolto verso lo spazio con una fotocamera selfie per consentire la visualizzazione dell'output. Gli artisti saranno invitati a partecipare a prove del software AI installato per generare immagini dal loro input e utilizzando i dati raccolti dal satellite stesso. La serie speciale di arte spaziale verrà eventualmente pubblicata ed esposta.

I rimanenti carichi utili includono Xingshidai-18 (Star Times-18), noto anche come “Rongpiao”, costruito da China Star Aerospace, nonché Xingshidai-19 e Xingshidai-20.

Si è trattato del terzo lancio di questo vettore che può essere lanciato sia dal mare che dalla terraferma. Liu Wei, vice capo progettista del razzo SD-3, ha affermato che il punto di lancio per questa missione è stato adattato a una posizione più vicina alla costa, con conseguente riduzione delle condizioni di vento e onde rispetto alle missioni precedenti.

I due voli precedenti del razzo utilizzavano 63 sensori per lancio. Poiché erano già stati acquisiti dati sufficienti, questo lancio ha utilizzato solo 31 sensori, riducendo ulteriormente i costi, ha aggiunto Liu.

Si è trattato del 24esimo lancio orbitale del 2024, il sesto per la Cina.