Questa settimana è stata molto impegnativa per SpaceX, la compagnia californiana ha infatti eseguito tre missioni destinate a portare in orbita i satelliti della costellazione internet Starlink.

 

Starlink 6-23

Il primo lancio è avvenuto alle 20:39 locali (le 00:39 UTC del 18 ottobre 2023) quando è avvenuto il decollo del 70esimo Falcon 9 dell'anno, con a bordo una serie di 22 satelliti Starlink v2 mini destinati a raggiungere l'orbita bassa terrestre. Il razzo ha lasciato la rampa SLC-40 di Cape Canaveral, in Florida.

Starlink 6-23, ha volato su una traiettoria verso sud-est inclinata di 43 gradi rispetto all'equatore, per posizionare il carico utile su un'orbita bassa terrestre di 293 x 284 chilometri. Una volta in questa orbita, i satelliti trascorreranno i prossimi mesi elevando le loro orbite al guscio Starlink sei: un'orbita circolare di 530 chilometri, inclinata di 43,00 gradi.

Come di consueto per queste missioni Starlink, il secondo stadio ha utilizzato un profilo a due accensioni per raggiungere la suddetta orbita iniziale; dopo il secondo spegnimento del motore alle T+08:34, ha volato per inerzia per poco più di 45 minuti, fino alla riaccensione per due secondi alle T+53:59. Una volta completato, lo stadio ha continuato a girare per altri 11 minuti, ruotando sul suo asse più lungo. A T+1:05:17, i due tiranti si sono aperti, consentendo ai 22 satelliti Starlink di allontanarsi lentamente dal veicolo.

Dopo il B1058 e il B1060, il B1062, utilizzato oggi, è il terzo booster a volare per la sedicesima volta. Il booster ha precedentemente supportato GPS III SV04, GPS III SV05, Inspiration-4, Axiom Mission 1, Nilesat-301, OneWeb 17, Arabsat 7B e otto missioni Starlink. Avendo supportato Starlink Gruppo 6-7 appena 81,83 giorni prima del T0 pianificato, ciò ha segnato una significativa riduzione del tempo più veloce tra il 15esimo e il 16esimo volo di un booster, con il record precedente di 193,54 giorni tra Transporter-6 e Starlink Gruppo 5- 15.

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Nell'immagine, tratta dal webcast, il booster B1062 mentre esegue il suo sedicesimo atterraggio. Credito: SpaceX.

Dopo il lancio dalla rampa SLC-40 al CCSFS, il booster è atterrato sulla nave drone spaziale autonoma di SpaceX (ASDS) Just Read the instructions, che si trova di stanza nell'Atlantico. L'ASDS era stata trainata al largo dal natante Signet Titan e, dopo il recupero della carenatura durante la missione Psyche, la nave di recupero multiuso Bob ha fornito il supporto all'ASDS. Bob ha recuperato inoltre entrambe le metà della carenatura circa 45 minuti dopo il lancio.

Questo volo è stato il 70esimo Falcon 9 e la 74esima missione orbitale complessiva per SpaceX nel 2023. Nel complesso, si è trattato del 264esimo lancio del Falcon 9, del 196esimo volo con un booster collaudato in volo, del 236esimo atterraggio e del 162esimo atterraggio consecutivo.

Si è trattato infine del 168esimo lancio orbitale del 2023, il 90esimo per gli Stati Uniti.

 

Starlink 7-5

Il secondo lancio del Falcon 9 della settimana trasportato un lotto di 21 satelliti Starlink in un'orbita bassa terrestre. Tuttavia, a differenza delle missioni del Gruppo 6 che lo circondano, il carico utile è stato posizionato su un'orbita di 286 x 297 chilometri, inclinata di 53 gradi rispetto all'equatore. Starlink 7-5 ha utilizzato il primo stadio B1061-16 decollato dalla rampa SLC-4E presso la Vandeberg Space Force Base, in California, sabato 21 ottobre, alle 01:23 locali (le 08:23 UTC).

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Nella foto la scia del razzo Falcon 9 per la missione Starlink 7-5 decollata dalla base di Vandenberg. Credito: SpaceX.

Il booster è poi atterrato sulla nave drone Of Course I Still Love You, che è stata trainata nell'Oceano Pacifico dalla nave Kimberly C. Il razzo, dopo il decollo, ha seguito la costa californiana, consentendo un carico utile più massiccio rispetto alla traiettoria di 43 gradi, che richiede una considerevole manovra “dogleg” con i lanci del Gruppo 6 da Vandenberg.

Questo volo è stato il 71esimo Falcon 9 e la 75esima missione orbitale complessiva per SpaceX quest'anno. Si è trattato infine del 169esimo lancio orbitale del 2023, il 91esimo per gli Stati Uniti.

 

Starlink 6-24

L’ultimo lancio Starlink eseguito questa settimana ha trasportato un lotto di 23 satelliti Starlink in un’orbita bassa terrestre inclinata di 43 gradi rispetto all’equatore, come avviene con i lanci Starlink del Gruppo 6. Il volo Starlink 6-24 ha utilizzato il booster B1080-4, quindi alla sua quarta missione, decollato dalla rampa SLC-40 presso la Cape Canaveral Space Force Station, in Florida, sabato 21 ottobre alle 22:17 locali (le 02:17 UTC del 22 ottobre).

Il booster è poi atterrato sulla nave drone A Shortfall of Gravitas, appena tornato al largo dopo aver riportato il B1067-14 a Port Canaveral dalla missione Starlink 6-22 di venerdì 13 ottobre. Il carico utile è stato rilasciato dal secondo stadio alle 03:22 UTC, un'ora e cinque minuti dopo il decollo.

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Nella foto il decollo del razzo Falcon 9 per la missione Starlink 6-24 decollata da Cape Canaveral. Credito: SpaceX.

Il volo è stato il 72esimo Falcon 9 e il 76esimo lancio orbitale complessivo per SpaceX nel 2023. Questo volo potrebbe ha segnato anche il record per il Falcon 9 come il carico utile più pesante che abbia mai trasportato, con oltre 18 tonnellate. Prima di questa missione, per questi voli del Gruppo 6 venivano generalmente trasportati 22 satelliti Starlink v2 Mini.

Dopo questi tre lanci sono stati lanciati in totale 5.331 satelliti Starlink, di cui 4.971 in orbita. 4.306 di questi sono nelle loro orbite operative, mentre gli altri quasi 600 satelliti stanno raggiungendo le loro orbite previste.

Si è trattato infine del 170esimo lancio orbitale del 2023, il 92esimo per gli Stati Uniti.

 

Primo passo per l'India

Infine trattiamo di un volo che, sebbene non orbitale, è un primo passo importante per il futuro di volo spaziale umano per una grande nazione.

L’India infatti ha grandi ambizioni spaziali e prevede di diventare la quarta nazione a lanciare esseri umani dal proprio suolo, su un veicolo spaziale locale, dopo URSS/Russia, Stati Uniti e Cina. La navicella spaziale con equipaggio Gaganyaan stava per effettuare il suo primo test di volo, sabato 21 ottobre, ma il maltempo aveva ritardato l'orario di lancio iniziale. Il tempo è poi migliorato e il lancio è stato autorizzato per le 03:15 UTC.

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Nella foto il decollo del test TV-D1 per la capsula indiana Gaganyaan. Credito: ISRO.

Tuttavia, il lancio ha avuto uno stop ad appena T-5 secondi e il motore ausiliario non si è acceso. Il computer di volo ha interrotto il conteggio. La causa è stata trovata rapidamente ed è stato fissato un nuovo tentativo per le 04:30 UTC dello stesso giorno.

Questa volta il booster è stato lanciato con successo ed è stato testato il sistema di salvataggio della capusla. La capsula Gaganyaan, dopo essere stata allontanata dal razzo grazie ai motori di aborto, ha dispiegato il suo paracadute di frenata, seguito poi dal paracadute principale ed è ammarata con successo completando così il test. Successivamente, il presidente dell'ISRO (l'India Space Research Organization) S. Somanath ha dichiarato: "Sono molto felice di annunciare il successo della missione TV-D1".

Per questo volo, una capsula di prova Gaganyaan senza equipaggio era montata su un singolo booster L40, derivato dai booster di spinta iniziale utilizzati sul vettore di lancio GSLV Mk. 2. Il razzo che trasportava la capsula avrebbe dovuto volare ad un'altitudine di circa 11 chilometri prima che venisse annullata la prova. Il volo sembra essere conforme al piano di missione.

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Nella foto la capsula equipaggio Gagnyaan mentre viene recuperata dal mare al termine del test TV-D1. Credito: ISRO.

Successivamente, è stato testato il sistema di fuga dal lancio e la capsula non pressurizzata è scesa con il paracadute per un ammaraggio nel Golfo del Bengala, a 10 chilometri dal sito di lancio di Sriharikota. La velocità di atterraggio era prevista essere di 8,5 metri al secondo.

Il razzo ha raggiunto la velocità di Mach 1.2 ed altitudine di 11,7 km, mentre invece la capsula ha raggiunto un punto più alto ad una quota di 16,7 km. Il paracadute principale si è aperto a 2,5 km dalla superficie dell'Oceano.

Il modulo pressurizzato equipaggio di Gaganyaan ha un diametro di 3,1 metri ed un'altezza di 2,97, mentre la sua massa è di appena 4.250 kg.

Questo volo è stato il primo volo di prova prima di un lancio con equipaggio, con il passo successivo immediato che sarà un altro test del sistema di fuga, seguito da un volo senza equipaggio dell'intero veicolo, che si svolgerà nei prossimi mesi.