La SpaceX ha infilato una serie di voli Falcon 9 per l'invio dei satelliti della costellazione Starlink che non siamo riusciti a seguire datosi l'accavallamento con altre missioni, compresa quella del Falcon Heavy del 29 luglio. Ormai la cadenza dei decolli dei vettori riutilizzati di SpaceX assomiglia sempre più a quella dei voli da un aeroporto commerciale!

 

Partenza 24 ore dopo

La prima missione, Starlink 6-6, è decollata lo scorso 24 luglio, alle 20:50 locali (le 00:50 UTC) dalla rampa SLC-40 di Cape Canaveral, in Florida ed ha visto il volo del booster B1076 come primo stadio. Questo booster era al suo sesto volo. Aveva debuttato lo scorso 26 novembre con la missione Dragon Cargo CRS-26 e poi aveva partecipato alle missioni commerciali OneWeb a gennaio, Intelsat ad aprile ed altri due voli Starlink.

L'atterraggio del primo stadio, avvenuto dopo circa 8 minuti dal decollo, è avvenuto in notturna sulla chiatta drone Just Read The Instruction (JRTI) posizionata al largo della costa della Florida.

Il decollo era stato fissato per il giorno precedente, prima che venisse annullato, nell'ultima finestra disponibile, a causa delle condizioni meteo avverse.

Starlink 6-6 ha trasportato 22 Mini satelliti v2 in un'orbita di parcheggio iniziale di 315 per 323 chilometri, dove saranno condotti controlli e test individuali di ciascun satellite prima che le loro orbite vengano portate ad altitudini operative.

I satelliti v2 Mini pesano circa 800 chilogrammi, rispetto ai circa 307 chilogrammi dei satellite v1.5. Pertanto, è possibile lanciare meno satelliti v2 Mini su Falcon 9 rispetto ai voli di prima generazione. Tuttavia, il v2 Mini può fornire quattro volte la capacità grazie a un'antenna phased array più potente.

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Nella foto il decollo del Falcon 9 per la missione Starlink 6-6. Credito: SpaceX

SpaceX è attualmente autorizzata a lanciare fino a 7.500 satelliti per la sua costellazione Starlink di seconda generazione. Una volta che il sistema di lancio completamente riutilizzabile Starship sarà abbastanza maturo da trasportare i carichi utili dei satelliti, i satelliti v2 a grandezza naturale - con un peso di circa 1.200 chilogrammi ciascuno – questi dovrebbero essere lanciati in numero maggiore, con Falcon 9 che lancerà invece lotti dei più piccoli Mini v2 in tandem.

Si è trattato del 110esimo lancio orbitale globale del 2023, il 60esimo per gli Stati Uniti ed il 49esimo per SpaceX.

 

Ancora protagonista SLC-40

Quattro giorni dopo, sempre dalla rampa SLC-40 di Cape Canaveral, un altro Falcon 9 è decollato per la missione Starlink 6-7. Il lancio si è tenuto alle 00:01 locali (le 04:01 UTC). Il primo stadio del Falcon 9 è atterrato sulla chiatta drone autonoma A Shortfall Of Gravitas (ASOG), posizionata nell'Oceano Atlantico.

Il primo stadio che ha volato in questa missione è stato il booster B1062-15, il terzo booster Falcon 9 a volare per la quindicesima volta. Il debutto di questo primo stadio era avvenuto nel novembre 2020 ed ha partecipato a due missioni GPS, due Crew Dragon per le missioni commerciali con equipaggio Inspiration 4 e Axiom-1 oltre a tre voli di satelliti commerciali e sette missioni Starlink prima di questa.

L'evento è stato quindi il secondo lancio di Starlink della settimana, dopo l'invio in orbita di 22 satelliti Starlink v2 Mini del Gruppo 6-6 avvenuti domenica. Anche in questo caso i satelliti inseriti in orbita bassa terrestre sono stati 22.

Si è trattato 112esimo lancio orbitale globale del 2023, il 61esimo per gli Stati Uniti ed il 50esimo per SpaceX.

 

Nuovamente battuto il record

Il terzetto di missioni sulla fascia 6 della costellazione Starlink si è conclusa il 7 agosto con il decollo del volo Starlink 6-8, avvenuto alle 22:41 locali (le 2:41 UTC) ancora una volta dalla rampa SLC-40 di Cape Canaveral.

Il razzo Falcon 9 di SpaceX è stato lanciato portando in orbita altri 22 satelliti Starlink di seconda generazione, battendo il record fra due decolli dalla stessa rampa di lancio.

Il booster del primo stadio, B1078, era al suo quarto volo. Sono passati appena tre giorni 21 ore e 41 minuti dal lancio della missione Galaxy 37 di Intelsat dal pad 40. Il precedente record di 4 giorni 3 ore e 11 minuti era stato stabilito meno di due settimane fa tra le missioni Starlink 6-6 e 6-7, di cui abbiamo trattato più sopra. Il lancio di lunedì mattina è stato posticipato rispetto all'orario originale delle 21:00 locali (le 01:00 UTC).

Dopo essere decollato dallo Space Launch Complex 40, il Falcon 9 si è diretto a sud-est, mirando a un'orbita inclinata di 43 gradi rispetto all'equatore. Dopo essersi separato dal secondo stadio per circa due minuti e mezzo di volo, il booster 1078 si è inarcato verso il basso per un atterraggio sulla chiatta drone A Shortfall of Gravitas (ASOG), che si trovava di stanza nell'Atlantico a est delle Bahamas.

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Nella foto il decollo del Falcon 9 per la missione Starlink 6-8. Credito: SpaceX

Il booster B1078 aveva precedentemente volato nelle missioni Crew-6, SES O3b mPOWER e Starlink 6-4. Il suo ultimo lancio è stato appena 37 giorni fa.

Due accensioni del secondo stadio hanno poi posizionato i satelliti nell'orbita circolare richiesta. La separazione dei 22 satelliti è avvenuta circa un'ora e cinque minuti dopo il lancio. Si è trattato del nono lancio dei cosiddetti mini satelliti V2 che sono più grandi e hanno quattro volte la larghezza di banda dei modelli precedenti.

Dopo la conclusione positiva della missione Starlink 6-8, sulla base delle statistiche compilate da Jonathan McDowell, esperto di satelliti in orbita, SpaceX ha ora lanciato 4.903 satelliti Starlink e il numero di satelliti Starlink attualmente in orbita è di circa 4.562. All'inizio di maggio, SpaceX ha annunciato di avere più di 1,5 milioni di abbonati a Starlink. Il servizio Internet dell'azienda è disponibile in più di 60 paesi.

Si è trattato del 118esimo lancio orbitale globale del 2023, il 64esimo per gli Stati Uniti ed il 53esimo per SpaceX.

Infine da segnalare che, per SpaceX, si tratta della 223esima missione consecutiva di successo (delle 257 complessive della compagnia), un record mai raggiunto da nessun altro fornitore di voli spaziali. Questo sia considerando i Falcon 9 che i Falcon Heavy. Per il Falcon 9 in particolare siamo a 216 missioni consecutive di successo. Il Falcon Heavy ha eseguito tutte le sue missioni, sette su sette con pieno successo.