In molti hanno messo in guardia il mondo dell'astronomia sull'inquinamento ottico generato da queste megacostellazioni satellitari e sui disturbi causati dalle onde radio utilizzate per le comunicazioni (tra 10,7 e 12,7 gigaHertz per il downlink) che potrebbero ostacolare le osservazioni dei sensibili radiotelescopi ma ora un nuovo studio punta in dito su un altro problema: la radiazione emessa dall'elettronica di bordo dei satelliti Starlink. La ricerca è stata condotta utilizzando il telescopio Low Frequency Array (LOFAR) nei Paesi Bassi.

"Questo studio rappresenta l'ultimo sforzo per comprendere meglio l'impatto delle costellazioni satellitari sulla radioastronomia", afferma l'ingegnere Federico Di Vruno dell'Osservatorio SKA e dell'Unione Astronomica Internazionale. "Precedenti workshop su Dark and Quiet Skies hanno teorizzato su questa radiazione, le nostre osservazioni confermano che è misurabile".

 

Elettronica rumorosa

LOFAR è una rete di oltre 40 antenne radio sparse nei Paesi Bassi, in Germania e in altri paesi europei. Il telescopio è in grado di rilevare le lunghezze d'onda più lunghe della radiazione emessa dagli oggetti cosmici, nelle stesse bande in cui i satelliti della SpaceX stanno facendo "rumore".

Nel nuovo studio, i ricercatori hanno descritto il rilevamento di questo ronzio radio indesiderato a bassa frequenza da quasi 50 dispositivi Starlink.
"Con LOFAR, abbiamo rilevato radiazioni tra 110 e 188 MHz da 47 dei 68 satelliti osservati", ha detto nel comunicato Cees Bassa, co-autore del documento e astronomo presso l'Istituto olandese di radioastronomia (ASTRON), che gestisce l'array LOFAR. "Questa gamma di frequenze include una banda protetta tra 150,05 e 153 MHz specificamente assegnata alla radioastronomia dall'Unione internazionale delle telecomunicazioni".

La scoperta preoccupa gli osservatori radio su larga scala di prossima generazione, come lo Square Kilometer Array Observatory (SKAO), che è attualmente in costruzione in due siti remoti in Australia e Sud Africa. Per massimizzare la capacità del telescopio di rilevare anche i segnali più deboli, le autorità di regolamentazione hanno posizionato zone silenziose intorno ai siti in cui non è consentito l'uso di telefonia cellulare, TV terrestre o radio. Tuttavia, le costellazioni di satelliti Starlink (e altre), possono transitare liberamente su quei luoghi in quota e creare disturbi.


Disturbi non regolamentati

Il team fa notare che, nonostante queste interferenze rappresentino un problema, SpaceX non sta violando alcuna regola in quanto questo tipo di radiazione dai satelliti non è regolata da alcuna linea guida. La compagnia, tra l'altro, si è sempre mostrata molto collaborativa con gli astronomi nel tentativo di trovare soluzioni affinché Starlink e osservazioni astronomiche possano coesistere pacificamente.

I ricercatori hanno ulteriormente modellato l'impatto di questa radiazione "involontaria" con un numero maggiore di satelliti. Le simulazioni hanno mostrato che gli effetti indesiderati aumentano con le dimensioni della costellazione.
"Le nostre simulazioni mostrano che più grande è la costellazione, più importante diventa questo effetto man mano che la radiazione da tutti i satelliti si somma", ha detto il coautore Benjamin Winkel del Max-Planck-Institute for Radio Astronomy (MPIfR) in Germania. "Questo ci preoccupa non solo per le costellazioni esistenti ma ancora di più per quelle pianificate. E anche per l'assenza di una chiara regolamentazione che protegga le bande radioastronomiche da radiazioni indesiderate".

SpaceX ha già lanciato oltre 4.000 satelliti Starlink (OneWeb ne ha oltre 600. Amazon prevede di lanciarne altre migliaia a partire dal 2024), ha già l'approvazione regolamentare per il dispiegamento di 12.000 satelliti per comunicazioni a banda larga e ha presentato istanza di approvazione per il lancio di altri 30.000 satelliti.