Non ci sono parole per descrivere l'emozione e la bellezza delle immagini trasmesse dalla prima vera astronave della storia, nel corso del volo odierno. Il decollo è stato perfetto e simile a quello di IFT-2 nel suo incedere maestoso nei cieli del Texas fino a raggiungere l'orbita terrestre. Stavolta, grazie al collegamento Starlink, le riprese erano in alta definizione e di qualità straordinaria. Qualche detrattore dirà comunque che il booster non ha effettuato un ammaraggio "morbido" nel Golfo del Messico e che l'orbiter non è sopravvissuto al rientro atmosferico, ma entrambi questi obiettivi erano considerati poco realistici in questo test, che si concentrava sul raggiungimento dell'orbita da parte di S28 e sull'evitare una prematura RUD (autodistruzione) dei due veicoli in volo, come invece era successo nei tentativi precedenti.
L'ascesa vista dal booster - Credits: SpaceX
Il lancio è avvenuto alle 8:25 locali, le 14:25 italiane, quindi con un ritardo di 85 minuti rispetto a quanto inizialmente pianificato. I 33 raptors hanno funzionato regolarmente e, dopo 2 minuti e 50 secondi di ascesa, a 73 km di altezza è avvenuta la manovra di Hot -Stage ovvero la separazione "a caldo" tra i due stadi. Subito dopo, il Booster è riuscito a riattivare tutti i 10 Raptors orientabili dell'anello intermedio, segno che i problemi di alimentazione riscontrati in IFT-2 sono stati brillantemente risolti.
L'ultimo fotogramma prima dell'ammaraggio del B10 - Credits: SpaceX
Purtroppo, dopo 4 minuti di discesa controllata tramite Grid Fin, la frenata del "landing burn" è iniziata nelle ultimissime fasi ma due motori su 3 si sono spenti subito e il booster, giunto a circa 450 metri sopra le acque del Golfo del Messico a oltre 1000 km/h, si è probabilmente autodistrutto. Nel frattempo, il secondo stadio raggiungeva l'orbita con apogeo a 230 km di altezza ed iniziava una fase di volo senza motori durante il quale sono stati eseguiti i test di apertura e chiusura (a quanto pare incompleta) del portello per l'uscita dei satelliti Starlink e il trasferimento di propellente interno. La prevista ri-accensione di uno dei motori Raptor (relight) è invece saltata e, dopo circa 40 minuti di volo, l'orbiter ha iniziato uno spettacolare rientro con tanto di nube di plasma rosa! I contatti sono stati persi a circa 63 km di altezza e a 49 minuti dal lancio.
Il momento della formazione del plasma durante il rientro sul Pacifico- Credits: SpaceX
Come ha sottolineato da Gwynne Shotwell, presidente di SpaceX, IFT-3 ha segnato grossi successi: impeccabili il conto alla rovescia, il decollo e la separazione, come pure l'apertura del portello del vano di carico e il trasferimento di combustibile. Certamente ci sono ancora molte cose da sistemare, come il rivestimento termico che ha generato una pioggia di frammenti poco prima del rientro. Ma in ogni caso, per SpaceX, fondata il 14 marzo del 2002, questo risultato storico è stato il modo migliore per festeggiare il suo 22° compleanno!