Il team, che ha presentato la scoperta alla 55a Lunar and Planetary Science Conference tenutasi in Texas tra l'11 e il 15 marzo, ha anche individuato quelli che sembrano essere i resti di uno strato di ghiaccio sepolto vicino alla base del vulcano.
"Questa scoperta combinata di un vulcano gigante e di un possibile strato di ghiaccio è significativa, in quanto indica un nuovo entusiasmante luogo per studiare l'evoluzione geologica di Marte nel tempo, cercare la vita ed esplorare con robot e umani in futuro", hanno detto gli scienziati nel comunicato.
Crediti: Immagini di sfondo, mosaico della NASA Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) Context Camera (CTX) e modello di elevazione digitale del Mars Global Surveyor (MGS) Mars Orbiter Laser Altimeter (MOLA). Interpretazione geologica e annotazioni di Pascal Lee e Sourabh Shubham 2024
Nascosto per oltre oltre 50 anni
I veicoli spaziali in orbita attorno a Marte hanno inconsapevolmente ripreso il vulcano da quando il Mariner 9 della NASA è stato inviato sul Pianeta Rosso nel 1971. Tuttavia, il vulcano è così profondamente eroso che è passato inosservato fino ad ora.
"Stavamo esaminando la geologia di un'area in cui avevamo trovato i resti di un ghiacciaio l'anno scorso quando ci siamo resi conto che eravamo all'interno di un vulcano enorme e profondamente eroso", ha affermato il leader del progetto Pascal Lee, uno scienziato planetario del Search for Extraterrestrial Intelligence (SETI) Institute e il Mars Institute.
Il vulcano, che deve ancora ricevere un nome ufficiale, si trova in una delle regioni più iconiche di Marte, al confine tra Noctis Labyrinthus e i giganteschi canyon di Valles Marineris. Si ritiene che sia stato attivo dall'antichità fino a tempi relativamente recenti, date le sue "dimensioni gigantesche" e la "complessa storia di modifiche", ha detto il team.
La struttura presenta una zona centrale sommitale caratterizzata da zone rialzate e appiattite, che formano un arco digradante verso il basso. I pendii attorno agli altipiani si estendono per 225 chilometri in direzioni diverse. Vicino al centro del vulcano sembrano esserci i resti di un cratere vulcanico crollato che un tempo avrebbe ospitato un lago di lava. Ci sono anche resti di colate laviche, nonché depositi di minerali vulcanici e idratati, attorno al bordo del vulcano.
È possibile che la combinazione di calore sostenuto e acqua proveniente dalla calotta glaciale sotto il vulcano possa aver creato le condizioni perfette per sostenere la vita, hanno detto gli autori.
I risultati devono ancora essere pubblicati in una rivista sottoposta a revisione paritaria. Nel frattempo ulteriori dettagli sulla scoperta si possono leggere in un documento riassuntivo del convegno.