Nella foto grande vediamo il suggestivo fenomeno "Jellyfish" (medusa) generato dalla luce del Sole sotto l'orizzonte, che investe i gas di scarico, ripresi dalla nave-drone "A Shortfall of Gravitas" sulla quale il booster si è posato pochi minuti dopo. Nei due riquadri, ripresi da Cape Canaveral, il momento del decollo (a destra) e la separazione dei due "firings" (ogive).  Il Booster B1062 aveva già effettuato 20 voli e altrettanti atterraggi, tra novembre 2020 e aprile 2024.e SpaceX ha dichiarato di voler spingere fino a 40 il numero massimo di riutilizzi del primo stadio e dei firings e questo consentirebbe all'attuale flotta di 16 booster di raggiungere gli oltre 140 lanci pianificati quest'anno e di effettuarne più di 100 all'anno nei successivi 3 anni, senza dover costruire ulteriori esemplari!

 I 23 satelliti appena lanciati si aggiungono alla flotta di oltre 6000 Starlink in orbita, il 30% dei quali appartiene alla nuove generazione v.2-mini. Dal prossimo anno, Starship sarà in grado di lanciare la versione v.2-maxi, Starlink "giganti" larghi ben 7 metri con una banda dati 8 volte maggiore rispetto ai vecchi esemplari.