Scritto: Venerdì, 29 Luglio 2016 07:14 Ultima modifica: Sabato, 30 Luglio 2016 17:13

BepiColombo verso Mercurio nel 2018


La missione congiunta dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e della Japan Aerospace Exploration Agency (JAXA), BepiColombo, è in pista, pronta per partire alla volta di Mercurio ad aprile 2018.

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I due moduli MPO e MMO mentre orbitano attorno a Mercurio.
I due moduli MPO e MMO mentre orbitano attorno a Mercurio.
Crediti: ESA

"BepiColombo è sulla buona strada per essere lancita nel 2018. Al momento stiamo preparando alcuni test per l'accettazione finale. Sul nostro Mercury Transport Module (MTM) dobbiamo completare l'installazione di alcuni componenti consegnati in ritardo e quindi il modulo dovà sottoporsi ad una verifica termica e prove di equilibrio termico per dimostrare che la schermatura funzionerà come previsto", ha detto Johannes Benkhoff, BepiColombo project scientist dell'ESA.

Dopo la prova termica su MTM, i tecnici dovranno eseguire una verifica meccanica complessiva per assicurare che la sonda sarà in grado di sopravvivere integra alle vibrazioni del lancio.

Il lancio è per ora in programma dal sito di Kourou, Guiana Francese, ad aprile 2018, con il vettore Ariane 5.
Durante la crociera dovrà eseguire due gravity assists attorno a Venere e 4 attorno a Mercurio, prima di inserirsi definitivamente in orbita nell'aprile del 2024. La missione primaria durerà due anni.

Ecco il dettaglio:

Data Evento
aprile 2018 Lancio
25 luglio 2019 Primo fly-by attorno a Venere
20 maggio 2020 Secondo fly-by attorno a Venere
9 aprle 2021 Primo fly-by attorno a Mercurio
27 marzo 2022 Secondo fly-by attorno a Mercurio
16 dicembre 2023 Terzo fly-by attorno a Mercurio
24 gennaio 2024 Quarto fly-by attorno a Mercurio
18 dicembre 2024 Arrivo a Mercurio
27 marzo 2025 MPO orbita definitiva
1 maggio 2026 Fine della missione primaria
1 maggio 2027 Fine della missione estesa


BepiColombo sarà composta da due veicoli spaziali separati: L'ESA ha sviluppato il Mercury Planetary Orbiter (MPO) e la JAXA ha fornito il Mercury Magnetospheric Orbiter (MMO). Il primo studierà la superficie e la composizione interna del pianeta, il secondo, la magnetosfera di Mercurio.
I due moduli faranno parte del Mercury Composite (MCS) il quale comprende anche il Modulo Mercury Transfer (MTM), che fornisce la propulsione a ioni ed altri servizi non necessari per la missione vera e propria. Quest'ultimo verrà sganciato poco prima dell'inserimento in orbita.
La massa complessiva della sonda è di 4100 chilogrammi.
Durante le operazioni scientifiche MPO, stabilizzata a tre assi, volerà in un'orbita polare di 480 × 1500 chilometri con un periodo orbitale di 2.3 ore, mentre MMO, stabilizzata per rotazione, sarà sempre su un'orbita polare di 590 × 11 640 chilometri con un periodo orbitale di 9.3 ore (vedi immagine in apertura).

L'obiettivo è approfondire i dati sulla composizione, sulla geofisica, sull'atmosfera, sulla magnetosfera e sulla storia di Mercurio per comprendere l'origine e l'evoluzione di questo pianeta, cercando anche di rispondere a domande essenziali per quanto riguarda il nostro Sistema Solare ed altri sistemi planetari.
"Mercurio è il pianeta più vicino al Sole ed è una sorta di elemento finale del nostro Sistema Solare. Molti esopianeti sono in orbita vicino alla loro stella madre come Mercurio", ha detto Benkhoff.

Obiettivi primari

  • Indagare l'origine e l'evoluzione di un pianeta vicino alla stella madre
  • Studiare la forma di Mercurio, la sua struttura interna, la geologia, la composizione ed i crateri
  • Studiare l'esosfera di Mercurio
  • Studiare la magnetosfera di Mercurio
  • Determinare l'origine del campo magnetico di Mercurio
  • Indagare i depositi polari: la loro composizione e l'origine
  • Eseguire un test della teoria della relatività generale di Einstein

MMO- strumenti:

  • MERMAG-M/MGF – Mercury Magnetometer
  • MPPE – Mercury Plasma Particle Experiment
  • PWI – Mercury Plasma Wave Instrument
  • MSASI – Mercury Sodium Atmospheric Spectral Imager
  • MDM – Mercury Dust Monitor

MPO - strumenti:

  • BELA – BepiColombo Laser Altimeter
  • ISA – Italian Spring Accelerometer
  • MERMAG – Magnetic Field Investigation
  • MERTIS – Mercury Radiometer and Thermal Imaging Spectrometer
  • MGNS – Mercury Gamma-Ray and Neutron Spectrometer
  • MIXS – Mercury Imaging X-ray Spectrometer
  • MORE – Mercury Orbiter Radio science Experiment
  • PHEBUS – Probing of Hermean Exosphere by Ultraviolet Spectroscopy
  • SERENA – Search for Exosphere Refilling and Emitted Neutral Abundances (neutral and ionised particle analyser)
  • SIMBIO-SYS – Spectrometers and Imagers for MPO BepiColombo Integrated Observatory - HRIC, STC, VIHI
  • SIXS – Solar Intensity X-ray and particle Spectrometer

L’Agenzia Spaziale Italiana partecipa con ben 4 esperimenti su 11 con Principal Investigator italiano:

  • SIMBIO-SYS, un sistema integrato di osservazione della superficie e caratterizzazione del pianeta con camere (HRIC e STC) e uno spettroscopio (VIHI) sviluppato da Selex e a guida scientifica ASI.
    Fornirà la mappatura globale e in 3D della superficie con una risoluzione di 50-120 metri per pixel (contro i 250 metri per pixel, in media, dell'attuale mappa); fino al 20% della superficie ad una risoluzione di 5-10 metri per pixel (contro i 10-20 metri per pixel attuali solo per qualche percento della superficie) e una mappatura spettroscopica globale a 400 metri per pixel e 6.5 nanometri.
  • ISA, l’accelerometro ad alta sensibilità, sviluppato da INAF e TAS-I.
  • MORE, l'esperimento di radioscienza basato sul trasponditore di bordo in banda Ka (KaT), ancora di TAS-I, seguito dall’Università di Roma Sapienza, con il supporto di JPL/NASA;
  • SERENA, l’esperimento per lo studio dell’ambiente particellare mediante i due analizzatore di particelle neutre (NPA) ELENA e STOFIO, quest’ultimo realizzato dalla Southwest Research Institute-USA, e due spettrometri di ioni (IS) MIPA e PICAM, a responsabilità scientifica di IFSI, ENEA, ISM e IFN e industriale di CGS e AMDL.

La missione prende il nome dal professor Giuseppe (Bepi) Colombo (1920-1984) dell'Università di Padova, un matematico ed ingegnere dalla fantasia sorprendente. Fu il primo a notare che una risonanza insospettabile è responsabile del fatto che Mercurio ruota sul proprio asse per tre volte ogni due giri attorno al Sole. Suggerì inoltre alla NASA come usare un volo a gravità assistita su Venere per posizionare la sonda Mariner 10 in un'orbita eliocentrica che permettesse di volare su Mercurio per ben tre volte, anziché una come programmato dal JPL.

BepiColombo è destinata a seguire le orme della sonda della NASA MESSENGER, che ha terminato la sua missione il 30 aprile 2015, nell'esplorazione del pianeta più interno del nostro Sistema Solare

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Letto: 2432 volta/e Ultima modifica Sabato, 30 Luglio 2016 17:13

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Elisabetta Bonora

Nella vita lavorativa mi occupo di web, marketing e comunicazione, digital marketing. Nel tempo libero sono un'incontenibile space enthusiast e mamma di Sofia Vega.
Mi occupo di divulgazione scientifica, attraverso questo web, collaborazioni con riviste del settore e l'image processing delle foto provenienti dalle missioni robotiche. Appassionata di astronomia, spazio, fisica e tecnologia, affascinata fin da bambina dal passato e dal futuro. Nel 2019 è uscito il mio primo libro "Con la Cassini-Huygens nel sistema di Saturno" (segui su LinkedIn le mie attività professionali).
Amo le missioni robotiche inviate nel nostro Sistema Solare "per esplorare nuovi mondi, alla ricerca di nuove forme di vita, per arrivare là dove nessuno è mai giunto prima!" ...Ovviamente, è chiaro, sono una fan di Star Trek!

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