Quando mancavano sette minuti dalle 3 della notte italiana, i due interferometri americani LIGO e l'italiano VIGO hanno avvistato un segnale intenso, prodotto dalla fusione di due buchi neri avvenuta in una remota galassia, circa 8 miliardi di anni prima. L'onda gravitazionale aveva caratteristiche talmente inconfondibili che, per potersi generare come pura fluttuazione del rumore ambientale e strumentale, bisognerebbe aspettare qualcosa come 6000 miliardi di anni, oltre 400 volte l'età attuale dell'Universo!

 Nel grafico, tratto dalla rubrica dedicata, i pallini e la scala a sinistra si riferiscono alla significatività statistica dei segnali, espressa come numero di anni che bisogna aspettare prima che il rumore casuale generi un segnale analogo a quello osservato. Invece la curva blu con scala a destra al tasso settimanale, riferito alla sola campagna O4b. Quello di stanotte era il 13° segnale significativo da quando, lo scorso 10 aprile, è iniziato il ciclo osservativo O4b; dopo un mese trascorso in sordina, adesso il tasso medio settimanale si è impennato superando i 2,5 eventi/settimana (6 soltanto negli ultimi 5 giorni), contro i 2,04 eventi/settimana osservati nel precedente sessione O4a, condotta con i soli rivelatori Ligo e durata quasi 8 mesi.