L'evento, si legge nella press release, è molto "simile ai terremoti rilevati sulla superficie della Luna dalle missioni Apollo" tuttavia, è risultato troppo piccolo per poter fornire informazioni sull'interno del pianeta, obiettivo della missione InSight.
Quando le onde sismiche incontrano materiali diversi, vengono riflesse e/o la loro velocità di propagazione si modifica: questi dati consentono agli scienziati di indagare l'interno dei corpi.
Se fossimo stati sulla Terra un evento di tale entità non sarebbe neppure stato registrato.

"Le prime letture di InSight portano avanti la scienza iniziata con le missioni Apollo", ha detto il principale investigatore di InSight Bruce Banerdt del Jet Propulsion Laboratory della NASA a Pasadena, in California.
"Fino ad ora abbiamo raccolto il rumore di fondo ma questo primo evento da il via ufficialmente ad un nuovo campo: la sismologia marziana".

Questo video e audio illustra l'evento sismico rilevato da InSight il 6 aprile 2019, il 128-esimo giorno marziano della missione. Si possono ascoltare tre tipi distinti di suoni, tutti rilevati come vibrazioni del terreno dal sismometro della sonda, chiamato SEIS: il rumore dal vento marziano; l'evento sismico stesso e il braccio robotico del lander che si muove per scattare foto. È possibile ascoltare e vibrazioni dei VBB a sinistra e i suoni dei sensori a breve periodo (SP) a destra. L'audio di entrambi i gruppi di sensori è stato accelerato di un fattore di 60; le vere vibrazioni su Marte non sarebbero state udibili all'orecchio umano.

Altri tre segnali molto più deboli potrebbero essere di origine sismica: uno registrato il ​​14 marzo (Sol 105), l'altro il 10 aprile (Sol 132) e l'ultimo l'11 aprile (Sol 133). Questi sono stati rilevati solo dai sensori VBB (Very Broad Band) di SEIS e rimangono pertanto più ambigui per il team ma almeno due non sembrano essere stati causati dal vento o da altre fonti indesiderate di rumore (per chi volesse saperne di più sul sismometro, ricordo il mio approfondimento dedicato).

Se i risultati verranno confermati, saranno la prova che Marte è in qualche modo ancora geologicamente attivo.
Sui pianeti e satelliti dove attualmente non esiste una tettonica a placche, come sulla Terra, i terremoti sono causati da difetti o fratture nelle croste planetarie. Queste, soggette a sbalzi termici importati e a raffreddamenti improvvisi, si rompono rilasciano energia e causando terremoti.

Da quando SEIS è stato posato sulla superficie il 18 dicembre 2018Marte è diventato il terzo corpo planetario roccioso nel Sistema Solare ad essere studiato dai sismologi, 130 anni dopo l'inizio della sismologia strumentale sulla Terra e 50 anni dopo il primo sismometro impiegato dall'Apollo 11 nel luglio 1969.

Il 24 maggio 2019 è previsto il rilascio della prima tranche di dati della missione InSight sul Geosciences Node del Planetary Data System.