La fosfina è un gas che si trova in piccole quantità nell'atmosfera terrestre e può essere solo di origine antropica o microbica. Quindi, su altri mondi potrebbe rappresentare un'importante biofirma. L'annuncio della fosfina scoperta tra le nuvole di Venere ha fatto notizia nel 2020 quando un gruppo di ricercatori, guidato dalla professoressa Jane Greaves dell'Università di Cardiff, aveva ottenuto una doppia rilevazione, con il James Clerk Maxwell Telescope (JCMT) e l'Atacama Large Millimeter / submillimeter Array (ALMA). La scoperta innescò un acceso dibattito e una buona parte della comunità scientifica rimase scettica. Le discussioni proseguirono a colpi di paper.  Alcuni gruppi hanno supportato la scoperta, per esempio analizzando i database delle vecchie missioni ma altri studi indipendenti sono arrivati a conclusioni completamente diverse. Un team non è riuscito a trovare prove di fosfina né nei dati JCMT, né in quelli ALMA, suggerendo che la firma potrebbe essere attribuita all'anidride solforosa, che genera una linea spettrale nello stesso punto. Analogamente, un'altra analisi indica che l'eccessiva matematica applicata ai dati per rimuovere il rumore avrebbe introdotto spurie e falsi segnali scambiati per fosfina.
A tutto questo brusio, Greaves e colleghi hanno risposto con un secondo documento più cauto, in cui i risultati venivano definiti "provvisori" ed i dati ridimensionati: la fosfina su Venere c'è ma molto meno di quanto calcolato inizialmente. Successivamente, un altro studio ha di nuovo dimostrato che il segnale della fosfina sarebbe in realtà solo anidride solforosa, un gas atteso e coerente con ciò che sappiamo sull'atmosfera del pianeta e sul suo ambiente chimico punitivo.
Per un altro dodumento, invece, guidato dagli scienziati della Cornell University, il gas sarebbe presente ma legato al vulcanesimo del pianeta. Ma questo è un altro argomento caldo perché sembrano esserci prove che su Venere ci sia attività vulcanica in corso ma nessuna certezza assoluta.

La fosfina è un composto chimico relativamente semplice, è solo un atomo di fosforo con tre idrogeni, quindi potrebbe sembrare abbastanza facile da produrre. Ma su Venere, non è così ovvio come potrebbe formarsi", ha detto in un comunicato Martin Cordiner, ricercatore in astrochimica e scienze planetarie presso il Goddard Space Flight Center della NASA. Ma il problema non è come la fosfina si formi su Venere, il problema è che secondo le osservazioni dello Stratospheric Observatory for Infrared Astronomy (SOFIA) la fosfina proprio non c'è.

Sofia e la fosfina

L'Osservatorio stratosferico per l'astronomia a infrarossi ha recentemente ha terminato le proprie missioni ma ha cercato tracce di fosfina nell'atmosfera di Venere durante tre voli nel novembre 2021.
Sofia faceva osservazioni da una posizione privilegiata rispetto ai telescopi di terra, con meno interferenze atmosferiche e la sua elevata risoluzione spettrale ha permesso di cercare la fosfina ad alta quota nell'atmosfera di Venere, da circa 75 a 110 chilometri dal suolo, la stessa regione del ritrovamento originale, con copertura spaziale dell'intero disco di Venere.

Da questi dati, non è emerso alcun segno di fosfina. Secondo i ricercatori, se c'è fosfina nell'atmosfera del pianeta, è al massimo di circa 0,8 parti di fosfina per miliardo di parti di tutto il resto, molto meno di quanto stimato inizialmente.

Osservazioni difficili

Puntare Sofia su Venere è stata una vera sfida.
Spiega il team: "La finestra durante la quale si poteva osservare Venere era breve, circa mezz'ora dopo il tramonto e l'aereo doveva trovarsi nel posto giusto al momento giusto. Anche Venere attraversa fasi simili alla Luna, rendendo difficile centrare il telescopio sul pianeta. Inoltre Venere è molto vicino al Sole nel cielo, che il telescopio deve evitare, e la situazione divenne rapidamente tesa".