L'esopianeta roccioso era stato scoperto 4 anni fa attorno a Proxima Centauri, la stella più vicina al nostro Sistema Solare, distante solo 4,2 anni luce. Era stato individuato da Guillem Anglada-Escudé e il suo team grazie allo spettrografo HARPS (High Accuracy Radial velocity Planet Searcher), intallato e gestito dall'European Southern Observatory (ESO). Ora, ESPRESSO ha raccolto dati sulla velocità radiale della stella con una precisione di 30 centimetri al secondo, circa quattro volte migliore rispetto alle misurazioni precedenti.

 I nuovi risultati, non solo confermano la presenza del pianeta ma ma ne calcolano più accuratamente il periodo orbitale pari a 11,218 ± 0,029 giorni e la massa minima pari a 1,29 ± 0,13 masse terrestri.

Alejandro Suarez Mascareño, autore principale dell'articolo pubblicato su Astronomy & Astrophysics, ha commentato: "confermare l'esistenza di Proxima b è stato un compito importante perché è uno dei pianeti più interessanti conosciuti nel quartiere solare". Alla ricerca ha partecipato un team internazionale di scienziati tra cui alcuni ricercatori dell'dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF).

 Ma non è finita qui perché il team ha trovato nei dati un secondo segnale con periodo di 5,15 giorni. Se fosse causato da un compagno, questo avrebbe una massa minima di 0,29 ± 0,08 masse terrestri.
"Oltre ad aver chiaramente confermato la presenza del segnale di Proxima b, le velocità radiali di ESPRESSO ci hanno permesso di rivelare la possibile presenza di un altro pianeta con orbita interna a quella di Proxima b e con una massa minima pari a circa il 30 per cento di quella terrestre", ha commentato Mario Damasso, ricercatore INAF del team ESPRESSO. "Serviranno altre osservazioni con ESPRESSO per confermare questo segnale, la cui natura non è al momento ancora chiara, e per questo motivo abbiamo in programma di proseguire il monitoraggio a lungo termine di Proxima. Nuove osservazioni con ESPRESSO saranno molto utili anche per confermare la presenza del candidato pianeta Proxima c, che abbiamo scoperto con misure prese dallo spettrografo Harps e che abbiamo annunciato recentemente. Ci aspettiamo che la squisita precisione delle velocità radiali di ESPRESSO ci aiuti nel censimento del sistema planetario più vicino a noi".

 Sebbene Proxima b sia circa 20 volte più vicino alla sua stella rispetto alla Terra con il Sole, riceve un'energia comparabile e pertanto l'acqua, se esiste sulla sua superficie, potrebbe essere allo stato liquido. Tuttavia, Proxima Centauri è una nana rossa molta attiva che bombarda il circondario di radiazione ultravioletta ad alta energia. Precedenti simulazioni, avevano mostrato che l'atmosfera terrestre non sarebbe sopravvissuta in quelle condizioni per cui, forse, Prossima b non è un pianeta abitabile.
 "Esiste un'atmosfera in grado di proteggere il pianeta da questi raggi mortali?". Christophe Lovis, ricercatore presso l'Università di Ginevra, ha aggiunto "E se questa atmosfera esiste, contiene gli elementi chimici che favoriscono lo sviluppo della vita (ossigeno, per esempio)? Da quanto tempo esistono queste condizioni favorevoli? Affronteremo tutte queste domande, specialmente con l'aiuto del futuro strumenti come lo spettrometro RISTRETTO, che costruiremo appositamente per rilevare la luce emessa da Proxima b e HIRES, che sarà installato sul futuro telescopio gigante ELT che l'ESO sta costruendo in Cile ".