Aggiornameto del 18/7: la causa del problema tecnico (non meglio specificato) è stata identificata e risolta; il lancio è stato riprogrammato per il 22 luglio alle 14:43 locali (09:13 italiane), dalla seconda postazione di lancio del SDSC, a Sriharikota.

 Sarà una delle missioni spaziali più complesse realizzate dall'India: far atterrare un lander e un rover là dove mai nessuno era andato prima, nelle regioni polari della Luna che tanto fanno gola alle agenzie spaziali di tutto il mondo, anche per la possibilità che ci siano utili riserve d'acqua disponibili per future colonie umane. Il tutto nell'anno della Luna, quello del cinquantenario della missione Apollo 11 ma anche quello del ritorno in massa sul satellite, con la missione (fallita) dell'israeliano Beresheet-1 e quelle all'orizzonte di altri operatori anche privati, mentre la NASA ha annunciato che entro 5 anni costruirà l'avamposto Gateway in orbita lunare, supportata in questo dall'Europa.

 Il veicolo spaziale è composto di tre parti: un orbiter, un lander e un rover. Gli ultimi due si poseranno in una regione lontana dall'equatore, contrariamente a tutti gli atterraggi morbidi finora effettuati da USA, URSS e Cina; si tratta di una zona pianeggiante a 600 km da Polo Sud Lunare, a circa 70° di latitudine sud.

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Il rover Pragyan sulla rampa del lander Vikram in bella mostra dentro la clean room, prima dell'integrazione. - Credits: ISRO - Processing: Marco Di Lorenzo.

 L'orbiter, con una massa di quasi 2,4 tonnellate, verrà inserito su un'orbita polare a 100 km di altezza e dovrebbe funzionare per 1 anno, facendo anche da ponte radio tra il lander e la stazione ricevente dell' "Indian Deep Space Network" (IDSN), situata a Byalalu, vicino a Bangalore.

 Il lander, chiamato Vikram in onore di Vikram A. Sarabhai, padre dell'astronautica indiana, ha una massa di 1,47 tonnellate, è dotato di 4 zampe ed è stato progettato per resistere un giorno lunare (14 giorni terrestri); in altre parole, non si prevede che possa resistere al gelo della notte lunare; assorbirà con i suoi strumenti 650 Watt e dovrebbe essere in grado di comunicare anche direttamente con la stazione a Terra, ma con una larghezza di banda inferiore.

 Infine il lander, ribattezzato Pragyan ("saggezza"' in sanscrito) ha una massa di 27 kg, e pannelli solari orientabili che forniscono 50 W. E' dotato di 6 ruote che ricordano molto quelle del Soujorner americano e che gli permetteranno di percorrere fino a 500 metri; può comunicare direttamente solo con il lander-madre.

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A destra, la sonda pronta ad essere assemblata al vettore GSLVMkIII-M1, pronto a sinistra sulla rampa di lancio. - - Credits: ISRO - Processing: Marco Di Lorenzo

  I possibili luoghi d'atterraggio sono mostrati di seguito; il primo ad essere stato selezionato, denominato SLS54, è l'ellisse rossa in alto a destra, una regione pianeggiante tra i due crateri "Manzinus C" e "Simpelius N"; nella letteratura viene menzionato anche un sito secondario, ALS01, situato più a ovest, dall'altra parte rispetto al meridiano centrale rivolto verso la Terra. Le coordinate seleniche dei centri dei due siti sono, rispettivamente, (70.90 S ; 22.78 E) e (67.87 S 18.47 W).

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Il luogo di allunaggio principale (ellisse rossa) e quello secondario (ellisse verde); in basso c'è il polo sud lunare, presso il quale si sono schiantate varie sonde a fine missione (LCROSS, Lunar Prospector e lo stesso impattatore Chandrayaan-1) - Credits: Google Moon - Processing: Marco Di Lorenzo

  Questa missione userà e collauderà molte nuove tecnologie e condurrà nuovi esperimenti, con il rover che effettuerà analisi chimiche in situ. Si parla di cinque strumenti scientifici per l'orbiter, quattro per il lander e due spettrometri per il rover, stavolta tutti di costruzione indiana. Si parla di una sonda "Langmuir" per misurare gli elettroni del plasma solare (spiegando eventualmente la tendenza dei grani di regolite a fluttuare perché elettrostaticamente carichi) e ci sarà anche un sismometro che raccoglierà dati utili alla comprensione dell'interno lunare e complementari a quelli delle missioni Apollo, data la diversa latitudine.Il rover sarà dotato anche di due "navigation camera" stereoscopiche sulla parte anteriore.

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Pannello riassuntivo sulla missione. - credits: ISRO/NASA/AFP

  La missione era stata approvata nel 2008, proprio mentre il precursore Chandrayaan-1 raggiungeva l'orbita lunare, rilasciando anche un impattatore e fornendo prove della presenza di acqua nelle rocce lunari. A dire il vero, il lancio di Chandrayaan-2 era inizialmente pianificato per dicembre del 2016 ma ci furono varie revisioni e rinvii, principalmente dovute al fatto che la Russia si ritirò dallo sviluppo del lander dopo il fallimento del suo Phobos-Grunt, che sfruttava una tecnologia simile. L'India decise di procedere da sola e la data slittò all'inizio di quest'anno. Ulteriori problemi tecnici hanno poi ritardato la partenza di altri 6 mesi e ieri, quando si era a solo 1 ora dal lancio, un nuovo problema tecnico ha fatto rinviare la partenza a data da definirsi. Insomma, la partenza di questa missione si è rivelata parecchio tormentata ed è' improbabile che si riesca a sfruttare l'attuale finestra di lancio che si chiude oggi e che prevedeva un allunaggio per il 6 Settembre, come illustrato sopra. Speriamo che, una volta partita, i problemi finiscano e la missioni ci regali dati importanti e una vista inedita dalle regioni meridionali del satellite...

 

Riferimenti:

https://www.sciencemag.org/news/2018/01/india-plans-tricky-and-unprecedented-landing-near-moon-s-south-pole

https://7905d1c4e12c54933a44d19fcd5f9356-gdprlock/hashtag/GSLVMkIII?src=hash

https://www.isro.gov.in/chandrayaan2-home-0

https://it.wikipedia.org/wiki/Chandrayaan-2