Il lancio è avvento dal centro spaziale di Wenchang, nella provincia di Hainan, con il vettore Long March 5 Yaowu.
Dopo circa 2.200 secondi di volo, la sonda è entrata nell'orbita prestabilita ed ha correttamente dispiegato i pannelli solari.
La missione si prefigge di riportare a Terra circa 2 chilogrammi di regolite lunare, possibilmente prelevata 2 metri sotto la superficie.
La navicella spaziale Chang'e-5 pesa oltre otto tonnellate (8.200 chilogrammi) ed è composta da quattro elementi: un orbiter, un modulo di risalita, un lander ed un modulo di rientro che riporterà a terra il prezioso carico. A differenza di Chang'e-4 che sta svolgendo un'attività a lungo termine sul lato opposto della Luna, l'atterraggio ed il campionamento di Chang'e-5 dovrebbero avvenire entro un solo giorno lunare, ossia circa 14 giorni terrestri. Il rientro dei campioni avrà luogo nella Mongolia interna della Cina settentrionale intorno al 15-16 dicembre.
Se la Cina avrà il successo sarà solo il terzo paese al mondo ad aver riportato campioni della Luna sulla Terra oltre agli Stati Uniti e all'ex Unione Sovietica. Sono passati 44 anni da quando Luna 24 russo ha restituito campioni dal Mare Crisium.
Chang'e 5 prevede di raggiungere tre obiettivi ingegneristici: tecnologie chiave e rivoluzionarie di traiettorie orbitali e rendezvous, campionamento della superficie lunare e confezionamento automatico dei campioni, stoccaggio. Gli obiettivi scientifici includono invece uno studio approfondito dell'area di atterraggio; riportare sulla Terra i campioni lunari più giovani mai ottenuti, stabilire una connessione tra i dati rilevati in loco e quelli che scaturiranno dagli studi nei laboratori terrestri, eseguire ricerche a lungo termine sul materiale raccolto.
Il lander Chang'e 5 trasporta una fotocamera panoramica, un radar per scandagliare il sottosuolo ed uno spettrometro.
La timeline della missione
Come accade per ogni missione cinese, non sono stati rilasciati troppi dettagli. Il veicolo spaziale dovrebbe inserirsi nell'orbita lunare il 27 novembre, subito dopo l'alba su Mons Rümker. Questa è una formazione vulcanica isolata situata nella regione dell'Oceanus Procellarum, sul lato più vicino della Luna. Si tratta di una sorta di tumulo simile ai vulcani a scudo terrestri che raggiunge un'altitudine massima di circa 1.100 metri sopra la pianura circostante. Nella zona, che dovrebbe contenere unità geologiche di giovane roccia basaltica (di soli 1,21 miliardi di anni), si trovano ben 30 cupole lunari (in confronto, i campioni portati sulla Terra dagli astronauti dell'Apollo hanno un'età compresa tra 3,1 e 4,4 miliardi di anni).
Crediti: Phil Stooke
Il tentativo di atterraggio è previsto nei giorni successivi e, secondo fonti locali, l'attività di campionamento durerà circa due giorni terrestri. Una volta eseguita la perforazione, il materiale sarà prelevato e trasferito in orbita lunare con il veicolo di risalita che dovrà attraccare al modulo di servizio in orbita. Quindi, i campioni saranno trasferiti dentro una capsula per il rientro. Il modulo di servizio si separerà dal modulo di risalita ed attenderà in orbita lunare, il momento opportuno per rientrare sulla Terra. Il modulo di rientro si separerà dal modulo di servizio a circa 5.000 chilometri dalla Terra. Come era avvenuto durante il test della sonda Chang'e 5-T1 nel 2014, la navicella sperimenterà una sorta di rimbalzo atmosferico controllato per rallentare e disperdere energia.
Crediti: Loren Roberts for The Planetary Society
Le stazioni di terra della rete di comunicazione Estrack dell'ESA, che hanno supportato il governo di Pechino durante il lancio, seguiranno anche la fase di rientro.
La missione rappresenta la terza fase del progetto di esplorazione lunare cinese iniziato negli anni 2000. Gli orbiter Chang'e-1 e 2 e le successive missioni di atterraggio e di esplorazione;, Chang'e-3 e 4, hanno segnato le prime due fasi. Come per i progetti precedenti, anche Chang'e 5 ha una missione ha un backup, Chang'e-6. Questa sarà riproposta per riportare a Terra campioni lunari prelevati vicino al polo sud. Qui, la Cina vuole costruire una "stazione di ricerca internazionale" tra la metà e la fine degli anni '20, come punto di supporto per i futuri sbarchi con equipaggio.
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