Il 18 gennaio, gli scienziati avevano annunciato di aver perso i contatti con Ingenuity, mentre stava completando il suo 72° volo. Una storia incredibile quella del piccolo drone marziano che, oltre ad essere diventato il primo velivolo motorizzato a volare autonomamente su un altro pianeta, originariamente avrebbe dovuto completare un massimo di cinque voli.
La NASA, ha spiegato su X, è stata finalmente di stabilire un contatto con l'elicottero ordinando a Perseverance di "eseguire sessioni di ascolto di lunga durata" per cercare il segnale di Ingenuity.
L'Agenzia aveva precedentemente affermato che il drone aveva raggiunto un'altitudine di 12 metri sul volo 72, che doveva essere un "volo verticale rapido per controllare i sistemi dell'elicottero, a seguito di un atterraggio anticipato non pianificato durante il volo precedente". Ma durante la discesa, "le comunicazioni tra l'elicottero e il rover si erano interrotte prematuramente, prima dell'atterraggio".
Il giorno successivo, il JPL aveva notato che Perseverance era temporaneamente "fuori dalla portata visiva di Ingenuity ma il team potrebbe prendere in considerazione l'idea di avvicinarsi per un'ispezione visiva", aveva dichiarato.
Tuttavia, ora che Ingenuity "è salvo" gli ingegneri dovranno valutare tutti i dati disponibili prima di un nuovo volo.
Questa non è la prima volta che la NASA perde i contatti con l'elicottero marziano: è successo in più occasioni da quando è atterrato su Marte il 30 giugno 2020 insieme al suo compagno robotico Perseverance. Ma il piccolo drone ha superato di gran lunga le aspettative. In totale, ha percorso poco più di 17 chilometri e ha raggiunto un'altitudine massima di 24 metri (per lo storico e gli aggiornamenti sui voli, seguite il nostro Mission Log). E il suo successo, ora, sta ispirando future missioni.