Si stima che il nuovo candidato, denominato Proxima d, abbia una massa pari solo al 25% di quella della Terra, il che lo rende uno degli esopianeti più leggeri conosciuti, se dovesse essere confermato.

La scoperta è avvenuta grazie a ESPRESSO (Echelle Spectrograph for Rocky Exoplanets and Stable Spectroscopic Observations), uno strumento installato sul VLT (Very Large Telescope) dell'ESO (European Southern Observatory).

"Dopo aver ottenuto nuove osservazioni, siamo stati in grado di confermare che questo segnale corrispondeva a un nuovo candidato pianeta", ha dichiarato nel comunicato João Faria, ricercatore presso l'Instituto de Astrofísica e Ciências do Espaço, Portogallo e autore principale del studio pubblicato su Astronomy & Astrophysics. "Ero emozionato dalla sfida di trovare un segnale così debele e, nel frattempo, di scoprire un esopianeta così vicino alla Terra".

"La scoperta mostra che il sistema della stella più vicina a noi sembra essere affollato di nuovi mondi interessanti, alla portata di ulteriori studi ed esplorazioni future".

alfa prixima centauri

L'immagine del cielo nella zona della stella brillante Alfa Centauri AB mostra anche la stella nana molto più debole e rossa Proxima Centauri, la stella più vicina al Sistema Solare. La fotografia è ottenuta dai dati della DSS2 (Digitized Sky Survey 2). L'alone blu intorno a Alfa Centauri AB è un artefatto del processo fotografico; la stella è infatti di un pallido giallo come il Sole.
Crediti: Digitized Sky Survey 2


La famiglia si allarga

È noto che Proxima Centauri ospita sicuramente un pianeta: Proxima b, delle dimensioni della Terra, che completa un'orbita ogni 11 giorni terrestri. Ricade nella cosiddetta zona abitabile della sua stella ma secondo gli astronomi potrebbe non essere troppo ospitale, soprattutto a causa della natura effervescente della nana rossa.

Proxima b è stato individuato nel 2016. Tre anni dopo, i ricercatori hanno segnalato il rilevamento di un possibile secondo mondo nel sistema, un candidato chiamato Proxima c che è almeno sei volte più massiccio della Terra. Se Proxima c esiste, è probabile che sia troppo freddo per ospitare la vita come la conosciamo in superficie; il presunto pianeta impiega 5,2 anni per completare un'orbita attorno a Proxima Centauri, che è una stella molto più piccola e più debole del Sole. 

Ora, Faria e i suoi colleghi riferiscono l'esistenza di un altro candidato nel sistema: Proxima d, che orbita intorno a Proxima Centauri a una distanza di circa quattro milioni di chilometri, meno di un decimo della distanza di Mercurio dal Sole e, pertanto, completa un'orbita in 5 giorni terrestri. Ricade tra la stella e la zona abitabile e, quindi, potrebbe essere troppo caldo per ospitare la vita in superficie

Proxima d è anche l'esopianeta più leggero mai misurato utilizzando la tecnica della velocità radiale. La tecnica funziona rilevando le minuscole oscillazioni nel movimento di una stella create dall'attrazione gravitazionale di un pianeta in orbita. L'effetto della gravità di Proxima d è così piccolo che fa sì che Proxima Centauri si muova avanti e indietro con una velocità di circa 40 centimetri al secondo (1,44 chilometri all'ora).

"Questo risultato è veramente importante", ha affermato Pedro Figueira, scienziato responsabile dello strumento ESPRESSO presso l'ESO in Cile. "Mostra che la tecnica della velocità radiale ha il potenziale per svelare una popolazione di pianeti leggeri, come il nostro, che dovrebbero essere i più abbondanti nella nostra galassia e che potrebbero ospitare la vita come la conosciamo".