Del progetto Event Horizon Telescope abbiamo parlato a più riprese, si tratta in breve di uno sforzo su scala mondiale volto a "risolvere" l'orizzonte degli eventi di due buchi neri supermassicci (uno al centro della Via Lattea, l'altro in M87) utilizzando la tecnica di interferometria VLBI nella regione delle microonde. Lo scorso Aprile le osservazioni sono state compiute su entrambe le sorgenti utilizzando 8 diversi radiotelescopi, il più estremo dei quali è illustrato nelle due immagini che riportiamo. La lunghezza d'onda utilizzata era 1,3 millimetri, pari a circa 230 GHz di frequenza.

 Già nel 2007 un array prototipo EHT, con stazioni in Arizona, California e Hawaii, ha confermato l'esistenza di strutture sulla scala dell'orizzonte degli eventi sia in Sgr-A che in M87, rivelando anche campi magnetici ordinati e variabli nel tempo. Dieci anni dopo, EHT ha completato la prima di una serie di campagne di osservazione, stavolta con la capacità di produrre immagini.

EHT stations

Le 8 stazioni osservative di EHT - Cresit: S.S.Doeleman/Nature

 La sfida tecnologica è notevole perchè non si era mai tentato prima di raggiungere una risoluzione angolare così spinta (circa 25 micro-secondi d'arco); anche per raccogliere ed elaborare l'enorme mole di informazioni (si parla di qualcosa come 2 petabytes di dati grezzi) è necessario ricorrere a tecnologie all'avanguardia e, nonostante questo, le difficoltà non mancano. La maggior parte dei dati registrati in tutti i siti osservativi è stata spedita alle due sedi di elaborazione, una presso l'Osservatorio di Haystack (MIT, USA) e l'altra presso l'Istituto Max Planck per la Radio Astronomia (Germania). Qui i segnali vengono combinati in "correlatori VLBI" che, di fatto, ricostruiscono il fronte dell'onda incidente. Solo i dischi rigidi contenenti dati dal Polo Sud non sono ancora giunti a destinazione, poichè durante il lungo inverno polare non ci sono voli da/per la stazione Amundsen-Scott. Alcuni dati, tuttavia, sono stati inviati dal Polo Sud via satellite, confermando che tutti i siti dell'EHT hanno registrato informazioni scientificamente utili.

SPT Auroras

Il South Pole Telescope illuminato dall'aurora australe e dalla Via Lattea, con Giove che brilla sulla sinistra, mentre Saturno è a destra del radiotelescopio. La temperatura esterna è -60°C. Photo: Daniel Michalik / South Pole Telescope - Processing: M. Di Lorenzo

  È troppo presto per dire cosa mostreranno i risultati, ma la collaborazione EHT mira a ripetere le osservazioni con cadenza annuale, man mano che si introducono miglioramenti nella strumentazione. Queste migliorie includono una maggiore larghezza di banda, l'aggiunta di nuove stazioni e l'estensione alla lunghezza d'onda di 0,87 mm, onde aumentare la risoluzione angolare.

 Anche se non è dato sapere esattamente quando le prime immagini e informazioni astrofisiche verranno rese pubbliche, è certo che nel 2018 vedremo per la prima volta un buco nero all'opera, mentre divora il gas circostante!

 

Riferimenti:
eventhorizontelescope.org/
aas.org/posts/news/
www.nature.com/