Nota: ci sono diversi importanti aggiornamenti in fondo all'articolo!

 Il sospetto c'era già da tempo ma ora è una certezza: ogni tanto, il nostro sistema solare viene visitato da corpi provenienti dallo spazio interstellare, probabilmente sfuggiti da altri sistemi stellari in seguito ad eventi più o meno cataclismci.

 A/2017 U1 è stato scoperto il 19 Ottobre scorso dal telescopio robotico Pan-STARRS 1 a Haleakala, isole Hawaii. Rob Weryk, un ricercatore "post-doc" dell'università dell'Hawaii Institute for Astronomy (IfA), è stato il primo ad identificare l'oggetto in movimento, segnalandolo al "Minor Planet Center". Weryk ha poi cercato questo oggetto in immagini riprese precedentemente nell'archivio Pan-STARRS e lo ha effettivamente rintracciato in esposizioni effettuate la notte precedente.

 L'oggetto ha un'orbita retrograda molto inclinata (i=122°) e il 2 Settembre ha attraversato il piano dell'eclittica appena dentro l'orbita di Mercurio, poi ha fatto un giro di boa sotto il sistema solare, passando al perielio una settimana dopo, a una distanza di sole 0.252 unità astronomiche (38 milioni di km) dal Sole e con una velocità mozzafiato di quasi 80 km/s. Successivamente è passato alla minima distanza dalla Terra (circa 24 milioni di chilometri, 60 volte la distanza dalla Luna) pochi giorni prima di essere scoperto, il 14 ottobre, raggiungendo una magnitudine apparente 19.6. Ora è tornato sopra il piano orbitale terrestre e viaggia a 44 chilometri al secondo rispetto al Sole, rallentando e dirigendosi verso la costellazione di Pegaso; si sta cecando di raccogliere il massimo numero di osservazioni ma, con una magnitudine che è già oltre la 22, l'impresa è ardua (per i dettagi, si veda la pagina dedicata sul sito JPL).

 Sulla base delle prime 2 settimane di osservazioni, l'eccentricità orbitale del 2017 U1 è 1,1922 ± 0,0027, più alta di qualsiasi oggetto noto nel sistema solare (il titolare di primato precedente era la cometa C / 1980 E1 con un'eccentricità di 1.057). L'eccentricità decisamente maggiore di 1 implica un'orbita sicuramente iperbolica e quindi un oggetto così veloce da non essere gravitazionalmente legato al Sole. Insomma, evidentemente siamo in presenza di un oggetto proveniente dallo spazio interstellare! Studiando il radiante (punto di provenienza proiettato sulla sfera celeste) si è notato che esso dista soli 4° da Vega; supponendo che quella sia la sua origine, considerata la distanza di 26 anni luce dal Sole, questo significa che l'oggetto ha impiegato oltre 300mila anni pergiungere a noi, un tempo che sale a quasi mezzo milione di anni considerando che Vega si avvicina e qundi, in passato, era ancora più distante!

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L'animazione mostra il movimento di A/2017 U1 attraverso il sistema solare interno, nell'arco di circa 5 mesi. - Crediti: NASA/JPL-Caltech - Processing: M. Di Lorenzo

 

 Qualcuno ha anche proposto di sfruttare questa opportunità per lanciare una sonda all'inseguimento dell'oggetto ma sarebbe una impresa tecnicamente impossibile: progettare una missione di questo tipo richiederebbe molto tempo e comunque servirebbe una spinta formidabile per agganciare l'oggetto, considerando la sua velocità e anche l'inclinazione dell'orbita; basti pensare che, a regime, si allontanerà a una velocità quasi il 50% superiore a quella di Voyager-1 (la sonda più veloce tra quelle che stanno uscendo dal sistema solare) e che, nel 2030, sarà già arrivato oltre le 100 unità astronomiche dal Sole!

 Negli anni '70, il grande scrittore di fantascienza A.C.Clarke aveva immaginato il passaggio di un oggetto simile ma più grande nel suo racconto Incontro con Rama. In quel caso l'oggetto si rivelava essere una immensa astronave disabitata, costruita da una evoluta civiltà aliena con finalità misteriose; essa veniva visitata da un equipaggio terrestre ma con la tecnologia del 22° secolo, non certo quella attuale!  

 

Aggiornamento del 2 Novembre

 Ormai il soprannome ufficioso di A/2017 U1 è Rama, in onore all'oggetto fantascientifico descritto nell'articolo. Osservazioni fotometriche suggeriscono un periodo di riotazione di 6 giorni, con ampiezza di quasi 1 magnitudine (qui c'è la curva di luce, decisamente "rumorosa"!). Un altro articolo di due ricercatori spagnoli conferma che, in base alla elevata eccentricità e in base all'orientamento dell'orbita, "Rama" è decisamente anomalo e probabilmente l'unico oggetto realmente interstellare incontrato finora, dato che le altre comete iperboliche sono probabilmente divenute tali solo dopo un incontro ravvicinato con un pianeta (ad esempio, la C/1980 E1 / Bowell venne espulsa dal sistema solare a causa di Giove). 

 

Aggiornamento del 1 Novembre

 E. Mamajeck, un ricercatore JPL, ha pubblicato uno studio in cui mette a confronto il moto di questo oggetto con una dozzina di stelle vicine al Sole ed esclude che possa essere stato generato dalla nube di Oort di uno di questi sistemi stellari, specialmente da quello di Alfa Centauri. L'immagine qui sotto, tratta dall'articolo, mostra appunto le tre componenti della velocità (in coordinate galattiche) di tutti gli oggetti considerati; come si vede, considerando entrambe le proiezioni, A/2017 U1 non è imparentato con nessuna delle stelle considerate ma ha comunque un moto vicino alla media generale, segno che il suo viaggio potrebbe essere stato molto lungo!

a2017 u1 speed

 L'autore accenna anche all'opportunità di inviare una missione "quasi interstellare" ad esplorarare da vicino A/2017 U1, analizzandone la composizione chimica e magari riportandone a Terra dei campioni, ma non spiega come realizzarla in pratica.

 

Aggiornamento del 30 Ottobre

 E' stato pubblicato uno spettro dell'oggetto, ripreso da Monte Palomar, che non mostra particolari bande di assorbimento e indica un colore decisamente rossastro. Sulla base di 86 osservazioni astrometriche, effettuate tra il 14 e il 29 Ottobre, l'eccentricità è cresciuta ulteriormente e ora risulta pari a 1,1972 ± 0,0017; il perielio (a 0.25446 ± 0,00065 ua dal Sole) è stato raggiunto il 9 Settembre alle 11:21 UT (±18 minuti) mentre la distanza minima da terra è stata raggiunta il 14 Ottobre alle 17:51 ed era pari a 24155000(± 57000) km. Le coordinate celesti del "radiante" da cui proviene l'oggetto sono (AR=18h40m, DEC=+34,1°) mentre quelle del "punto di fuga" sono (AR=23h52m, DEC=+24,7°). Infine, la "velocità all'infinito" risulta pari a circa 26.2 km/s.

 

Aggiornamento del 29 Ottobre

 L'ipotesi che l'oggetto provenga da Vega è in realtà esclusa da questa simulazione fatta da Tony Dunn e riportata sul forum MPLM; in pratica, all'epoca in cui 2017 U1 si trovava nei pressi della posizione attuale di Vega, quest'ultima era da tutt'altra parte a causa del suo moto peculiare! 

 

Riferimenti:
https://www.nasa.gov/feature/jpl/small-asteroid-or-comet-visits-from-beyond-the-solar-system