La sonda Voyager-1 della NASA, lanciata ben 47 anni fa, è l'oggetto più distante dalla Terra costruito dall'uomo e, insieme alla gemella Voyager-2, è l'unico veicolo ad aver trasmesso informazioni dallo spazio interstellare. Dal 14 novembre 2023, tuttavia, aveva smesso di inviare dati scientifici e ingegneristici comprensibili, anche se i controllori della missione potevano affermare che il veicolo stava ancora funzionando e ricevendo i loro comandi. A marzo, il team di ingegneri presso il Jet Propulsion Laboratory ha confermato che il problema era legato a uno dei tre computer di bordo del veicolo spaziale, chiamato Flight Data Subsystem (FDS). L'FDS è responsabile del confezionamento dei dati scientifici e ingegneristici prima che vengano inviati sulla Terra.

 Il team ha scoperto che un singolo chip appartenente alla memoria FDS, contenente una parte del codice software del computer FDS, non funziona. La perdita di quel codice ha reso inutilizzabili i dati scientifici e ingegneristici. Appurato che riparare il chip era impossibile, il team ha deciso di riscrivere il codice interessato altrove, nella memoria FDS, ma nessuna singola posizione era abbastanza grande da contenere la sezione di codice nella sua interezza. E' stato quindi necessario dividere il codice in sezioni, da archiviare in diversi settori dell'FDS, una operazione delicata e laboriosa..

VoyagerSim

Vista simulata della Voyager-1 al momento attuale, realizzata con il software Eyes on the Solar System - Credit: NASA/JPL/Caltech - Processing: Marco Di Lorenzo

 Il team ha iniziato individuando il codice responsabile del confezionamento dei dati tecnici del veicolo spaziale e l'ha inviato nella sua nuova posizione nella memoria FDS il 18 aprile. Un segnale radio impiega circa 22,5 ore per raggiungere la Voyager 1, che si trova a oltre 24 miliardi di chilometri dalla Terra, e altre 22,5 ore servono per inviare una risposta sulla Terra. Quando il 20 aprile la squadra di volo della missione ha ricevuto risposta dalla navicella spaziale, ha visto che la modifica funzionava: per la prima volta in cinque mesi sono stati in grado di verificare la salute e lo stato della navicella spaziale.

 Nelle prossime settimane, il team riallocherà e aggiusterà altre porzioni danneggiate del codice FDS, incluse quelle responsabili dell'invio a Terra dei dati scientifici raccolti dagli strumenti. Questo consentirà di riprendere a pieno la missione interstellare per un paio di anni che ancora restano prima dell'esaurimento della sorgente di energia, come illustrato in questo articolo. Voyager 2 continua ad operare normalmente.