Non è detto che sia un addio: Rosetta resterà in ascolto ad ogni passaggio, circa una volta ogni due settimane (la sonda sta orbitando a circa 30 km dal centro del nucleo di 67P che, a sua volta, ruota ogni 12 ore circa).
Purtroppo la posizione esatta di Philae non è nota e così rimane difficile anche prevedere con precisione la finestra temporale di una possibile comunicazione. Ma chissà, forse un giorno potremmo avere una grande sorpresa, magari quando la cometa si avvicinerà di più al Sole ed arriverà un po' più di luce in quel posto buio tra le rocce.
Speriamo che le 84 immagini scattate da OSIRIS abbiano avuto successo e mostrino l'esatta posizione del lander.
Nel frattempo, ho creato una semplice infografica riassuntiva, basata sulle prime indiscrezioni, delle fasi del landing con qualche orario, dato e le immagini rilasciate. Ho cercato di rispettare la scala e la geometria del mosaico della NavCam del 14 settembre che ho usato come base, tranne per i rimbalzi, soprattutto il secondo che altrimenti sarebbe risultato illegibile.
Credit: Elisabetta Bonora / Alive Universe Images (*)
Nella speranza di ricevere più luce, il team aveva provato a sollevare il corpo del lander di 4 centimetri e a ruotarlo di 35 gradi e, a quanto pare, ROLIS ha scattato altre immagini dalla nuova posizione.
Ma il fatto più importante è che Philae ha portato a termine un gran lavoro durante la sessione di scienza e nonostante il mancato ancoraggio alla superficie e la lotta con i watt, è riuscito ad azionare tutti gli strumenti, compresi quelli che richiedevano movimenti meccanici rischiosi per la stabilità.
Ancora non si conoscono i risultati ma MUPUS (MUlti-PUrpose Sensors for Surface and Sub-Surface Science) e il trapano SD2 (Sample and Distribution Device) sono state decisamente state star indiscusse.
MUPUS è un dispositivo in grado di misurare la temperatura del sottosuolo e studiare come il calore attraversa la superficie della cometa e quanto rapidamente.
L'intera operazione è stata condivisa su Twitter:
Results (2) MUPUS TM worked fine throughout the whole timeline and sees a very cold steep wall in front of us @Philae2014
— MUPUS on Philae (@Philae_MUPUS) 15 Novembre 2014
Results (3) TM sees clear diurnal temperature signal. Around local noon direct sunlight on that wall caused a steep temperature increase...
— MUPUS on Philae (@Philae_MUPUS) 15 Novembre 2014
Results (4) ... and also steep temperature drop shortly after. Data indicate low thermal diffusivity and fluffy substance @Philae2014
— MUPUS on Philae (@Philae_MUPUS) 15 Novembre 2014
Results (6) Penetrator was deployed to the commanded distance. Remember that device had not been switched on since 2002
— MUPUS on Philae (@Philae_MUPUS) 15 Novembre 2014
Results (9) Hammering started as intended in the lowest of 3 power settings (expecting a fluffy soft surface)
— MUPUS on Philae (@Philae_MUPUS) 15 Novembre 2014
Results (10) The depth sensor shows some up and down but no progress. The control loop increased to power setting 2
— MUPUS on Philae (@Philae_MUPUS) 15 Novembre 2014
Results (11) depth sensor still shows no progress. Control loop goes to power setting 3. Still no progress!
— MUPUS on Philae (@Philae_MUPUS) 15 Novembre 2014
Results (13) We have a secret power setting 4. Nicknamed "desperate mode". Beyond the design specs. We activated it
— MUPUS on Philae (@Philae_MUPUS) 15 Novembre 2014
Results (14) Still no progress. The hammer gave up and failed after 7 minutes. Jerzy was right. We were desperate, activated, were punished
— MUPUS on Philae (@Philae_MUPUS) 15 Novembre 2014
E dopo tanta fatica...
Results (16). To put this into perspective: MUPUS performed beautifully inside the specifications. The comet failed to cooperate
— MUPUS on Philae (@Philae_MUPUS) 15 Novembre 2014
Results (17) The loss of subsurface data is sad. The detection of this very hard crust is a great find the orbiter couldn't have done
— MUPUS on Philae (@Philae_MUPUS) 15 Novembre 2014
Come il team fa notare, questo non è certo un fallimento ma sono dati da cui abbiamo comunque imparato qualcosa.
Il trapano SD2, che è in grado di perforare la superficie della cometa fino a 23 centimetri di profondità per raccogliere campioni, è entrato in funzione nonostante la precaria posizione del lander e l'energia in forte calo. Un'operazione che non poteva rimanere intentata e nonostante ancora non se ne conosca l'esito, è confermato che la punta ha eseguito il movimento completo.
In this moment, 500 mln km away, I'm piercing comet #67P. #CometLanding
— Rosetta SD2 (@RosettaSD2) 14 Novembre 2014
I confirm that my @RosettaSD2 went all the way DOWN and UP again!! First comet drilling is a fact! :) pic.twitter.com/eE3xL8CGk0
— Philae Lander (@Philae2014) 14 Novembre 2014
I sistemi di imaging CIVA e ROLIS sono ormai super noti per le prime foto trasmesse ma anche ROMAP (Rosetta Lander Magnetometer & Plasma Monitor), CONCERT (Comet Nucleus Sounding Experiment by Radiowave Transmission), COSAC (Cometary Sampling and Composition) e Ptolemy sono stati attivati in una corsa contro il tempo.
APXS (Alpha-p-X-ray spectrometer), invece, è entrato in funzione ma, almeno all'inizio, aveva ancora il coperchio chiuso
We've all done it! Philae's APXS experiment forgot to remove lens cap. ;) #CometLanding
— Paul Sutherland (@suthers) 14 Novembre 2014
Mentre non si ha alcuna notizia di SESAME (Surface Electric Sounding and Acoustic Monitoring Experiment) che avrebbe dovuto analizzare le proprietà fisiche del suolo di 67P
Non so voi ma io rimango con le dita incrociate e sono convinta che se Philae ha resistito con Rosetta questo lungo viaggio, riuscirà di nuovo a farci sentire la sua voce.
Stay tuned!
Aggiornamento 18 novembre 2014
Alla luce dei nuovi dati visuali, ho aggiornato l'infografica.
Dalla direzione del vettore post-rimbalzo, sembrerebbe che Philae abbia rischiato veramente di finire nel vuoto (e non solo a causa del rimbalzo!). Potrebbe trovarsi, infatti, proprio sul bordo della testa della cometa o essere addirittura essere finito in una nicchia un po' più giù... anche se, in realtà, i segnali radio (sui quali si basavano le prime ipotesi) sembrano indicare una storia un po' diversa.
Credit: Elisabetta Bonora / Alive Universe Images
Sul blog di Emily Lakdawalla sono state pubblicate interessanti informazioni aggiuntive.
Grazie ai dati forniti al Jet Propulsion Laboratory della NASA dall'Agenzia Spaziale Europe ESA, Joe Knapp ha calcolato le posizioni e l'altitudine minuto per minuto di Rosetta e Philae.
Ecco una tabella semplificata con i dati prima del touchdown:
Un condronto tra l'immagine di ROLIS poco prima del touchdown e quella ripresa da OSIRIS subito dopo, mostra diverse nuove tracce sul terreno, alcune delle quali non sono direttamente riconducibili ai piedi del lander.
Credit: ESA / Rosetta / Philae / ROLIS / DLR; ESA / Rosetta / MPS for OSIRIS-Team MPS / UPD / LAM / IAA / SSO / INTA / UPM / DASP / IDA; Emily Lakdawalla
E il mistero si infittisce, dove è finito Philae?