La polvere è ricca di carbonio e azoto, nonché di composti organici, tutti componenti essenziali della vita come la conosciamo. Il campione contiene anche fosfato di sodio e magnesio, una sorpresa per il gruppo di ricerca perché questi elementi non erano stati rilevati dagli strumenti della navicella durante la missione. La sua presenza nel campione suggerisce che l’asteroide potrebbe essersi staccato da un mondo oceanico primitivo, piccolo e ormai scomparso da tempo.

OSIRIS-REx, lanciata a settembre 2016 ed è arrivata a Bennu nel dicembre 2018, ha riportato sulla Terra 121,6 grammi di materiale prelevato dall'asteroide Bennu,  il 24 settembre 2023.
Bennu è un asteroide vicino alla Terra potenzialmente pericoloso, che ha circa 1 possibilità su 2700 di avere un impatto con il nostro pianeta alla fine del XXII° secolo.

"Il campione che abbiamo restituito è il più grande serbatoio di materiale asteroidale inalterato sulla Terra in questo momento", ha detto Dante Lauretta, ricercatore principale di OSIRIS-REx presso l'Università dell'Arizona. La sua composizione offre uno sguardo sugli albori del nostro Sistema Solare, oltre 4,5 miliardi di anni fa.
Le rocce come Bennu hanno mantenuto il loro stato originale perché non sono state rimodellate e non hanno subito processi di scioglimento e risolidificazione.

L'analisi è stata pubblicata su Meteoritics & Planetary Science.


Fosfati a sorpresa

Dominato da minerali argillosi, in particolare serpentini, il campione rispecchia il tipo di roccia che si trova sulle dorsali medio-oceaniche della Terra, dove il materiale del mantello, lo strato sotto la crosta terrestre, incontra l’acqua. Questa interazione non si traduce solo nella formazione di argilla ma dà origine anche a una varietà di minerali come carbonati, ossidi di ferro e solfuri di ferro. Tuttavia, la scoperta più inaspettata è la presenza di fosfati idrosolubili. Questi composti sono componenti della biochimica di tutta la vita conosciuta oggi sulla Terra.

Mentre un fosfato simile è stato trovato nel campione di asteroide Ryugu consegnato dalla missione Hayabusa 2 della JAXA (Japan Aerospace Exploration Agency) nel 2020, il fosfato di magnesio e sodio rilevato nel campione di Bennu si distingue per la sua purezza. Inoltre, il minerale e la dimensione dei grani non ha precedenti in qualsiasi altro campione di meteorite.

Il ritrovamento di fosfati di magnesio e sodio nel campione di Bennu solleva interrogativi sui processi geochimici che hanno concentrato questi elementi e fornisce preziosi indizi sulla vita passata dell'asteroide.

"La presenza e lo stato dei fosfati, insieme ad altri elementi e composti su Bennu, suggerisce un passato acquoso per l'asteroide", ha affermato Lauretta, autore del nuovo articolo. "Bennu avrebbe potuto potenzialmente far parte di un mondo più umido, anche se questa ipotesi richiede ulteriori indagini".

"OSIRIS-REx ci ha dato esattamente quello che speravamo: un grande campione di asteroide incontaminato ricco di azoto e carbonio proveniente da un mondo precedentemente umido", ha affermato Jason Dworkin, coautore dell'articolo e scienziato del progetto OSIRIS-REx presso il Goddard Space Flight Center della NASA.

"Questi risultati sottolineano l'importanza di raccogliere e studiare materiale proveniente da asteroidi come Bennu, in particolare materiale a bassa densità che normalmente brucerebbe entrando nell'atmosfera terrestre", ha detto ancora Lauretta. “Questo materiale contiene la chiave per svelare gli intricati processi di formazione del sistema solare e la chimica prebiotica che avrebbe potuto contribuire all’emergere della vita sulla Terra”.