Aggiornamento del 30/8: è uscito un nuovo post sul blog DLR in cui, oltre a fornire i dettagli delle operazioni condotte finora, si profila la possibilità di pressare direttamente la talpa contro la parete del foro utilizzando la paletta, invece di continuare a cercare di riempire la cavità con altro materiale (cosa che si è rivelata più difficile del previsto)...

 Il riempimento delle buche non è solo una operazione necessaria in molte strade romane, a quanto pare. Nella pianura di Elysium, su Marte, c'è una incombenza analoga, anche se lo scopo è diverso: si vuole ricostruire e ricompattare il terreno attorno alla sonda termica di HP3 per consentirle di penetrare in profondità nel cedevole terreno che la circonda. La sonda, soprannominata "talpa" come abbiamo raccontato più volte, è uno strumento di costruzione tedesca che, oltre a fare misure di temperatura e di conducibilità termica nel terreno, è capace di agire come un piccolo martello pneumatico, tramite un meccanismo di percussione a molla che le avrebbe permesso di penetrare gradualmente fino a 5 metri di profondità. Come si sa, le cose non sono andate come sperato e la sonda si è fermata quasi subito, dopo essere penetrata per circa 20 cm, i 2/3 della sua lunghezza. A questo punto, per cercare di capire e risolvere la situazione, si è deciso di sollevare la struttura di HP3 che ospitava la sonda, ricollocandola poco lontano; adesso si sta procedendo a riempire lentamente di materiale l'ampia cavità che si è creata attorno alla talpa, evidentemente per effetto delle vibrazioni e dell'estrema cedevolezza e porosità del terreno.

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Immagini IDC riprese in condizioni di illuminazione quasi frontale, nei Sol 244 e 250; negli ingrandimenti, la zona del buco riempita di materiale - Credits: NASA/JPL/Caltech/MSS - Processing: M. Di Lorenzo

 Negli ultimi 10 giorni, con molta cautela, la paletta installata sul braccio meccanico di Insight sta manovrando attorno alla talpa e, ultimamente, è riuscita a far cadere un pò di materiale nel foro; lo si vede chiaramente confrontando le due immagini qui sopra, il materiale è stato trascinato da destra ed ha parzialmente coperto la talpa. Nei prossimi giorni, presumibilmente, le operazioni verranno interrotte a causa della congiunzione Sole-Marte e il conseguente black-out di comunicazioni. Poi riprenderanno verso metà settembre, con altro materiale che verrà versato nel foro e quindi compattato, esercitando una pressione su di esso con la faccia piatta della paletta (operazione peraltro già provata con successo). Non sappiamo se tutto questo avrà successo, anche perché c'è sempre la possibilità che, oltre al terreno cedevole, la talpa sia stata fermata da una grossa roccia in profondità (anche se i dati raccolti con il sismometro SEIS suggeriscono che non sia così); in ogni caso, data l'inclinazione della talpa, almeno all'inizio essa si muoverà diagonalmente e quindi non raggiungerà la profondità sperata... ma almeno raccoglierà dati utili a capire qualcosa in più sul flusso di calore dall'interno del pianeta rosso, contribuendo a svelarne la struttura.