Non ti abbandoneremo mai

Traduzione di 'We Will Never Desert You', questo era il nome della missione n.41 del razzo vettore Electron della Rocket Lab decollato alle 8:55 UTC di martedì 19 settembre 2023 dalla rampa LC-1B di Mahia Peninsula, in Nuova Zelanda. Purtroppo il volo si è interrotto dopo circa 2 minuti e 30 secondi portando alla perdita del carico utile.

Il lancio era avvenuto dopo un rinvio di circa 20 minuti per le condizioni meteo non ottimali. Il decollo e l'ascesa del primo stadio si erano svolti regolarmente fino al momento della separazione del secondo stadio. La diretta streaming però aveva mostrato immediatamente un rallentamento della velocità, sintomo che il singolo motore Rutherford del secondo stadio non si era acceso come previsto.

"A tutte le postazioni, abbiamo riscontrato un'anomalia," ha detto il direttore del lancio circa 45 secondi dopo la separazione degli stadi. Rocket Lab ha presto concluso il webcast senza fornire ulteriori informazioni, ma ha riconosciuto che la missione era stata un fallimento.

"Dopo il decollo dal complesso di lancio 1, il razzo ha completato con successo l'accensione del primo stadio e la separazione degli stadi come previsto, prima che si verificasse un problema a circa T+ 2 minuti e 30 secondi di volo, con conseguente fine della missione," Rocket Lab ha detto in una dichiarazione dopo l'incidente. La società non ha rivelato ulteriori dettagli sulla questione.

"Dura giornata. Le mie più sentite scuse ai nostri partner di missione Capella Space," ha pubblicato sui social media Peter Beck, amministratore delegato di Rocket Lab. “Il team sta già lavorando sulla causa principale. Lo troveremo, lo sistemeremo e torneremo rapidamente sul pad.

Il guasto è il terzo per l'Electron in poco più di tre anni ed anche i due precedenti avevano coinvolto problemi con lo stadio superiore. Un Electron nel luglio 2020 nel corso della 13esima missione non era riuscito a raggiungere l’orbita quando il motore dello stadio superiore si era spento prematuramente, cosa che la società aveva attribuito a un collegamento elettrico difettoso. Un altro lancio di Electron nel maggio 2021 era fallito quando il motore dello stadio superiore si era spento pochi secondi dopo l'accensione. Rocket Lab aveva affermato che il guasto era stato causato da problemi con un accenditore che aveva disturbato i segnali utilizzati per il sistema di controllo del vettore di spinta dello stadio, causando lo spegnimento del motore.

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Nella foto il satellite Acadia, di Capella Space, pronto per essere accoppiato al secondo stadio del razzo Electron. Credito: Rocket Lab.

Il nuovo fallimento solleva nuove domande sull’affidabilità del razzo e sulla capacità dell’azienda di aumentare la velocità di lancio del veicolo. Rocket Lab aveva previsto di effettuare 15 missioni Electron quest'anno, compresi i voli di una versione suborbitale del razzo chiamata HASTE. Questo è stato il nono lancio di Electron dell'anno e il 41esimo in totale, rendendo l'azienda leader tra gli operatori occidentali di piccoli veicoli di lancio.

Il carico utile sul razzo era il secondo satellite per immagini con radar ad apertura sintetica (SAR) Acadia sviluppato da Capella Space e destinato a raggiungere un'orbita di 635 km di quota inclinata di 53°. Il precedente lancio di Electron, avvenuto il 23 agosto, aveva lanciato il primo satellite Acadia, parte di un contratto di quattro lanci tra Rocket Lab e Capella.

Quel primo satellite Acadia è ora operativo commercialmente, ha dichiarato Payam Banazadeh, amministratore delegato di Capella, durante una tavola rotonda alla World Satellite Business Week del 15 settembre scorso. "La fabbrica è piena di questi satelliti Acadia," aggiungendo di averne altri pianificati per lancio nei prossimi trimestri, anche con Rocket Lab.

I satelliti Acadia sono più grandi delle generazioni precedenti, con una massa di circa 150 chilogrammi, che secondo lui è dovuta alla diminuzione dei costi e alla crescente disponibilità di lancio. “Ad un certo punto non aveva più senso essere così piccoli,” ha detto, aumentando le dimensioni dei satelliti per migliorarne le prestazioni. “La qualità dei dati contava molto di più del lancio di più satelliti, almeno per i clienti a cui ci rivolgiamo”.

Rocket Lab ha dichiarato che rinvierà il suo prossimo lancio, per la società SAR giapponese iQPS, previsto per la fine di questo mese. La società prevede inoltre di pubblicare una guida finanziaria rivista “nei prossimi giorni”.

Si è trattato del 152esimo lancio orbitale globale, l'80esimo per gli Stati Uniti ed il quarto fallito.

 

B1058 tocca 17!

La SpaceX ha lanciato la sua missione Starlink Group 6-17 martedì 19 settembre 2023 alle 23:38 locali (le 03:38 UTC del 20 settembre) dalla rampa SLC-40 di Cape Canaveral, in Florida. Questa missione ha posizionato 22 satelliti Starlink v2 Mini su un'orbita bassa terrestre (LEO) di 284 x 293 chilometri, inclinata di 43,00 gradi. Ciò ha portato la costellazione Starlink a 5.135 satelliti lanciati, di cui 4.786 ancora in orbita attorno alla Terra.

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Nella foto a lunga posa la scia del Falcon 9 per la missione Starlink 6-17 da Cape Canaveral. Credito: Reagan Beck.

La SpaceX ha lavorato duramente con la comunità astronomica, tentando di proteggere il cielo notturno affinché tutti possano goderselo. I team hanno sviluppato specchi dielettrici interni sulla superficie dei satelliti e vernice nera estremamente scura per le superfici angolate. Questi riducono significativamente la quantità di luce riflessa dai satelliti verso il suolo. Inoltre, SpaceX ha reso disponibili, a pagamento, queste attenuazioni della luminosità anche per altri operatori satellitari.

Ma di questa missione va soprattutto sottolineato che il primo stadio, B1058, ha stabilito un record come primo booster lanciato per la 17esima volta. Attualmente si prevede che SpaceX ritirerà i primi stadi del Falcon 9 una volta raggiunti i 20 voli, tuttavia questo numero potrebbe essere ulteriormente aumentato.

Dopo il lancio, il primo stadio è atterrato con successo sulla nave drone autonoma di SpaceX 'A Shortfall of Gravitas'. La nave era stata trainata al largo da 'Doug', segnando la prima missione dal Gruppo Starlink 6-10 ad essere rimorchiata da questa nave di recupero multiuso. Dopo il lancio, Doug ha tentato il recupero di entrambe le semi-ogive protettive del carico utile.

Si è trattato del 153esimo lancio orbitale globale, l'81esimo per gli Stati Uniti.

 

Prima o poi tocca a tutti

Il decimo lancio di un razzo vettore Ceres-1, della compagnia privata cinese Galaxy Energy, ha subito un'anomalia ed è andato distrutto assieme al suo carico utile. Si è trattato di una brusca battuta d'arresto dopo i primi 9 lanci consecutivi di successo.

Giovedì 21 settembre alle 12:59 ora di Pechino, (le 04:59 UTC), la Galactic Energy ha tentato di lanciare il suo razzo Ceres-1, missione chiamata 'Autumn Sonata', dal Centro di Lancio Satelliti di Jiuquan, nel nordovest della Cina. Il veicolo era impostato per posizionare un singolo satellite Jilin-1 Gaofen-04 B per l'osservazione della Terra ad alta risoluzione in un'orbita eliosincrona, tuttavia, la missione ha fallito durante la parte iniziale del volo. Questa era la decima missione di Ceres-1 (l'undicesima se contiamo anche il gemello Ceres-1S lanciato da una piattaforma oceanica) e il primo fallimento.

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Nell'immagine, tratta da un video del lancio, il momento nel quale avviene l'anomalia di Ceres-1. Notare il cambio di colore della scia. Credito: Weibo.

Ceres-1 è un razzo a quattro stadi, i primi tre utilizzano motori a razzo a propellente solido e lo stadio finale utilizza un sistema di propulsione a idrazina. È alto circa 19 metri e ha un diametro di 1,4 metri. Può trasportare circa 350 chilogrammi nell'orbita bassa terrestre.

Si è trattato del 154esimo lancio orbitale globale, il 44esimo per la Cina ed anche il primo a fallire quest'anno.

 

Starlink 6-18

La settimana si è conclusa con un secondo lancio Falcon 9 di SpaceX per la costellazione Starlink. Il decollo è avvenuto alle 23:38 locali (le 3:38 UTC del 24 settembre), sempre dalla rampa SLC-40. Si è trattato di uno dei più brevi periodi fra un lancio e l'altro dalla stessa rampa. Infatti SLC-40 era stata utilizzata poco meno di quattro giorni prima per la precedente missione Starlink. Anche in questa missione il Falcon 9 ha rilasciato 22 satelliti Starlink v2 mini su un'orbita iniziale di 284 x 294 . Il booster del primo stadio, B1060, ha compiuto 17 missioni, a partire da GPS III SV03, Turksat 5A, Transporter-2, Intelsat 33&34, Transporter-6 e 11 missioni Starlink. Dopo il decollo ed il distacco dal secondo stadio B1060 è atterrato regolarmente sulla nave drone 'Just Read The Instruction' posizionata al largo delle coste della Florida otto minuti e mezzo dopo il decollo.

I 22 satelliti Starlink, nel frattempo, sono stati rilasciati dallo stadio superiore del Falcon 9 circa 65 minuti dopo il lancio.

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Nella foto a lunga posa la scia del Falcon 9 per la missione Starlink 6-18 ripresa da Ken Kremer di fronte a casa sua. La piccola scia a sinistra è Giove. Credito: Ken Kremer.

Starlink è attualmente composto da oltre 4.750 satelliti operativi e quel numero continuerà a crescere in futuro. SpaceX ha l'approvazione per lanciare 12.000 velivoli a banda larga e ha richiesto l'autorizzazione per altri 30.000 oltre a questi. Il numero di clienti abbonati al servizio supera i 2 milioni in tutto il mondo.

Si è trattato del 155esimo lancio orbitale globale, l'82esimo per gli Stati Uniti. Il volo segna anche il raggiungimento del 200esimo volo di un booster riutilizzabile del Falcon 9/Heavy e la 230esima missione di successo consecutiva per il Falcon , la 67esima missione di SpaceX nel 2023.