Gli asteroidi piccoli e vicini non sono certo una novità negli ultimi anni. I sistemi di ricerca più o meno automatici ne scoprono mediamente uno al mese, con distanza minima entro 70000 km dalla Terra e diametro stimato generalmente inferiore ai 3 metri; questo significa che, anche se fossero in traiettoria di collisione con il nostro pianeta, non causerebbero alcun danno disintegrandosi nell'alta atmosfera. Nonostante ciò, non è piacevole sapere che, quasi sempre, tali oggetti vengono riconosciuti come "close approachers" solo a poche ore dal massimo avvicinamento e, spesso, ne veniamo a conoscenza solo dopo che sono passati! Questo impedisce di poterli studiare con il dovuto dettaglio e, soprattutto, getta un'ombra inquietante sulle conseguenze di non poter avvertire in tempo le autorità e la popolazione nel malaugurato caso di un corpo più grande in procinto di colpirci. Per fortuna, questo non è il caso dei due oggetti recentemente scoperti e di cui stiamo andando a parlare...(in rosso i dati aggiornati alle ore 17 ein blu alle ore 22 del 22 Settembre, in verde quelli della sera del 24 Settembre; corrette e arricchite anche alcune informazioni relative a 2020 SO, aggiornate il 7 Ottobre e poi a Novembre)


 Cominciamo da 2020 SW, avvistato la mattina del 18 settembre dai "soliti" osservatori Catalina di Mt Lemmon (Arizona) e Pan-STARRS 1 di Haleakala (Hawaii), praticamente in contemporanea. All'epoca, questo oggetto appariva come una stellina di magnitudine 21,5 e il suo elevato moto apparente nel cielo faceva desumere una forte parallasse dovuta in realtà alla rotazione terrestre, segno inconfondibile della sua vicinanza a soli 3,0 milioni di km dalla Terra. Questa informazione, unita alla magnitudine apparente e all'angolo di illuminazione quasi frontale (155° dal Sole) implica una "magnitudine assoluta" H=29,0 e quindi, assumendo una tipica albedo compresa tra il 5% e il 25%, un diametro di 4÷10 metri.

2020 SW orbit

Orbita di 2020 SW e sua posizione il 24 settembre - Credits: http://astro.vanbuitenen.nl/ - Processing: Marco Di Lorenzo

 In questo momento, 2020 SW è giunto a 930000 km da noi ed è quindi già abbondantemente penetrato nella cosiddetta "sfera di influenza gravitazionale" della Terra (o sfera di Hill); questo implica che la sua traiettoria viene ora influenzata maggiormente dalla gravità della Terra piuttosto dal Sole e subirà una incurvatura sempre più accentuata a causa di questa forza nei prossimi giorni. La sua magnitudine apparente rimane per ora fuori dalla portata di strumenti non professionali, essendo poco al di sotto di 19,9, mentre la sua velocità apparente nel cielo, al netto dell'effetto di parallasse, ammonta già a 1,4  secondi d'arco al minuto, 5 volte maggiore rispetto al momento della scoperta. Al momento del massimo avvicinamento, come illustrato nei due diagrammi sottostanti, la magnitudine apparente arriverà a 12,5 (teoricamente raggiungibile con un piccolo telescopio amatoriale) ma sarà difficile seguirlo nel cielo perchè sfreccerà velocissimo, a 80" al secondo (il diametro apparente della Luna in meno di 25 secondi!); inoltre, poche ore prima del massimo avvicinamento, la posizione nel cielo scivolerà rapidamente nell'emisfero meridionale e poco dopo la sua luminosità precipiterà dato che l'oggetto si allontanerà in direzione del Sole, dunque illuminato "in controluce".  

2020 SW mag

Andamento della magnitudine apparente e della posizione sulla volta celeste per 2020 SW - Credits: http://astro.vanbuitenen.nl/ - Processing: Marco Di Lorenzo

 Le prime stime della traiettoria e dell'orbita, basate su 19 osservazioni su un arco di 18 ore, erano ancora grossolane, con una incertezza di oltre 1400 km sulla distanza minima e un Condition Code pari a 7. Ieri, però, si sono aggiunte altre 9 osservazioni e oggi altre 28; soprattutto, l'intervallo temporale è cresciuto a 4 giorni; questo ha ridotto a 5 il Condition Code e ha portato a soli 46 km l'incertezza sulla distanza minima, che adesso è di 28081 km alle ore 13:13 di giovedi 24, ora italiana. Il giorno del passaggio, il numero di osservazioni è salito a ben 191 e il condition code è sceso a 4, con una distanza minima stimata in 28078±8 km.

 Ora sappiamo che, sebbene allungata e leggermente inclinata, la sua orbita ha un semiasse maggiore simile a quello della Terra e infatti il periodo di rivoluzione è di 1 anno e 8 giorni. L'orbita, comunque, subirà un sensibile cambiamento in seguito all'incontro di questi giorni, data la notevole variazione di direzione visibile qui sotto; la nuova orbita lo farà tornare vicino a noi nel 2041 e poi nel 2083/84 ma, in entrambi i casi, non si avvicinerà mai così tanto alla Terra come ha fatto in questi giorni. Un ulteriore incontro ancora più ravvicinato è adesso previsto per il 2137, a circa 1,6 milioni di km.

 L'ESA ha pubblicato i seguenti dati riguardanti il cambiamento dell'orbita prima e dopo il massimo avvicinamento, nonché la traccia del moto apparente dell'asteroide proiettata sulla superficie terrestre:

2020 SW ESA

 Di seguito, una rappresentazione tridimensionale della traiettoria di 2020 SW (in verde), con riferimenti ogni ora. In giallo la direzione del Sole, in blu quella in cui si muove della Terra e in bianco, sullo sfondo, la Luna.

2020 SW traj

Traiettoria geocentrica di 2020 SW - Credits: IAU/MPC - Processing: Marco Di Lorenzo


  Ed eccoci al secondo oggetto destinato ad effettuare un passaggio un po' meno ravvicinato ma con una traiettoria davvero insolita e con sviluppi davvero notevoli. 2020 SO è stato osservato per la prima volta dal telescopio Pan-STARRS 2 il 19 agosto, quando era intorno alla magnitudine 22,5 e a una distanza di 7,4 milioni di km. Per oltre un mese è stato osservato relativamente poche volte ma l'ampio arco temporale ha permesso di stabilire con discreta precisione la sua traiettoria. E' risultato che, il 1 dicembre, questo corpo di circa 8 metri di diametro passerà a 50600±2000 km dal centro della Terra, 7500 km oltre l'orbita dei satelliti geostazionari.

 La cosa più interessante è che l'oggetto si sta avvicinando con una velocità estremamente bassa, meno di 1 km/s; pertanto, una volta entrato nella sfera di influenza terrestre intorno all' 8 Novembre, effettuerà un percorso caotico compiendo una pseudo-orbita attorno al nostro pianeta per poi abbandonare il sistema Terra-Luna. In pratica, dopo essere passato accanto alla Luna il 28 Novembre (a circa 80000 km) e dopo il primo perigeo del 1 dicembre, l'oggetto si allontanerà temporaneamente fino a raggiungere un apogeo 3,4 distanze lunari, quasi al bordo della sfera di Hill; poi tornerà indietro per un secondo perigeo il 3 Febbraio, a poco più di 200000 km da noi, e infine uscirà dalla sfera di influenza a metà Marzo, per tornare in orbita solare. L'intera "capriola gravitazionale" è illustrata nella figura di apertura, realizzata a partire dalla simulazione on-line preparata Tony Dunn utilizzando il programma OrbSimulator. Va sottolineato che, data la natura caotica della traiettoria, estremamente sensibile alla distanza al primo apogeo, il tragitto esatto non è sicuro e la previsione potrebbe subire variazioni nelle prossime settimane.

 Questa curiosa situazione di un corpo che viene catturato solo momentaneamente dalla gravità terrestre diventando un nostro quasi-satellite non è poi così rara, dato che è successo in altre occasioni; l'ultima volta è avvenuto con 2020 CD3, che tra aprile 2019 e febbraio di quest'anno effettuò ben 5 perigei prima di abbandonarci e tornare in orbita solare!

2020 SO elem 1007

Elementi orbitali di 2020 SO stabiliti dal JPL/SDSS il 7 Ottobre

 A inizio ottobre, le osservazioni hanno permesso di stabilire che l'oggetto esibisce una accelerazione radiale significativa, ovvero si allontana dal Sole a circa 8·10-8 m/s2. per effetto di una forza non gravitazionale (pressione di radiazione o degassamento). Adesso inoltre sappiamo che il primo perigeo avverrà alle 10:20 UT del 1 Dicembre, a una distanza di 49680 (±830) km dal centro della Terra.

 Un mese dopo, la traiettoria è stata affinata di un ordine di grandezza e il massimo avvicinamento è fissato per le 9:09 UT, a una distanza di 50314 (±84) km dal centro della Terra; determinato meglio anche il parametro di accelerazione radiale, sceso a 6,15·10-8 m/s2 con una incertezza del 9%. Cinque giorni dopo, è finalmente uscito un articolo dedicato a questo oggetto sulla home-page di NASA/cneos; inoltre, le nuove osservazioni (ormai giunte intorno a 200) indicano una distanza minima di 50389 (±32) km e una accelerazione non gravitazionale di 6,05(±0,25) m/s2,permettendo di escludere potenziali impatti nel futuro, invece prima riportati nelle tabelle del sito suddetto.

 La bassa velocità rispetto al nostro pianeta implica altre due conseguenze importanti. La prima è che l'oggetto deve necessariamente avere un'orbita molto vicina alla nostra e, in effetti, i parametri orbitali (riportati qui sopra) indicano una eccentricità che è solo il doppio di quella della Terra, una inclinazione di circa 8 primi d'arco sull'eclittica e un periodo di rivoluzione che è solo 20,5 giorni più lungo del nostro. Questo implica frequenti incontri ravvicinati con la Terra e genera il sospetto che possa trattarsi in realtà di un oggetto di origine artificiale, un detrito spaziale originatosi in passato e che è rimasto sempre nei nostri dintorni. In effetti, lo stesso Tony Dunn, prendendo spunto dallo scambio di idee fatte negli ultimi giorni nell'ambito del Forum MPML (Minor Planet Mailing List), suggerisce che 2020 SO sia in realtà il secondo stadio del vettore Centaur che, nel settembre 1966, portò sulla Luna il lander americano Surveyor-2. Nell'immagine qui sotto, tratta sempre da una simulazione online, si vede che all'epoca il veicolo spaziale eseguì una manovra del tutto simile a quella di 2020 SO prima di entrare in orbita solare.

2020 SO

Traiettoria del secondo stadio del Surveyor-2 nell'autunno 1966 - Credits: Tony Dunn / OrbitSimulator - Processing: Marco Di Lorenzo

 Naturalmente esistono spiegazioni alternative, ad esempio che si tratti di un frammento espulso durante un impatto meteorico lunare (lunar ejecta) ma la velocità molto bassa unita alla grande ampiezza della curva di luce (presumibilmente dovuta alla rotazione di un corpo di forma allungata) fanno propendere per una origine artificiale. Ne sapremo sicuramente di più nelle prossime settimane...


 In conclusione, fa piacere sapere che per entrambi gli oggetti qui presentati c'è stato un ampio preavviso nell'avvistamento prima del passaggio estremamente ravvicinato. Tuttavia, è bene non farsi troppe illusioni, dato che si tratta di due oggetti più grandi del solito e che si stanno avvicinando con una velocità insolitamente bassa (soprattutto 2020 SO), provenendo peraltro una direzione particolarmente favorevole, cioè nell'emisfero settentrionale e, soprattutto, dalla regione opposta al Sole. Purtroppo, il più delle volte le condizioni non sono così favorevoli...