ERBS ha trascorso nello spazio ben quattro decenni, di cui 21 anni a studiare attivamente come la Terra ha assorbito e irradiato energia dal Sole e ha effettuato misurazioni di ozono stratosferico, vapore acqueo, biossido di azoto e aerosol. Ora, secondo le ultimissime previsioni, il rientro incontrollato è previsto per l'8 gennaio 2023 alle 23:16 UTC ± 7 ore.
"La NASA si aspetta che la maggior parte del satellite bruci mentre viaggia attraverso l'atmosfera, ma alcuni componenti dovrebbero sopravvivere al rientro", ha scritto l'Agenzia in un aggiornamento venerdì 6 gennaio. "Il rischio di danni a chiunque sulla Terra è molto basso, circa 1 su 9.400".

ERBS, parte della missione Earth Radiation Budget Experiment a tre satelliti della NASA, è stata lanciato in orbita terrestre bassa a bordo dello space shuttle Challenger nel 1984. È stato progettato per funzionare solo per due anni, ma ha continuato a funzionare fino al 2005, dopodiché è diventato un grosso pezzo di spazzatura spaziale e, da allora, la sua orbita è gradualmente scesa.

Il rientro incontrollato di ERBS è solo uno dei tanti e neppure il peggiore. Nel 2022, ad esempio, due razzi cinesi Lunga Marcia 5B da circa 23 tonnellate sono ricaduti sulla Terra.

Aggiornamenti (partendo dal più recente):

- NASA ha confermato il rientro sul Pacifico settentrionale, al largo delle Isole Aleutine, a Sud-Ovest dell'Alalska

- Il rientro dovrebbe essere avvenuto oggi nell'Oceano Indiano alle 4:25 italiane, almeno sulla base dell'ultima proiezione SatFlare (da confermare)

- In serata, netto spostamento in avanti dell'ora probabile (alle 5:01 italiane) e deciso restringimento della finestra temporal (±2 ore). La zona maggiormente interessata è sempre il Pacifico settentrionale, ma sono marginalmente coinvolti Giappone, Cina, Indocina e la porzione occidentale delle Americhe.

- Nel primo pomeriggio, ulteriore lieve spostamento in avanti del rientro, centrato alle 2:08 italiane, al largo dell'Alaska. L'Italia rimane esclusa.

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A metà mattina: è uscita una nuova previsione di SatFlare che sposta in avanti di 1 orbita il momento più probabile di rientro (ore 1:49 in Italia), sempre nel Pacifico a Nord di Papua Nuova Guinea. In realtà la finestra è ancora molto ampia (±5 ore) ma l'Italia sembra ora esclusa come possibile luogo di rientro; peraltro, non c'è nessuna comunicazione dalla protezione civile al riguardo.