Seguendo un copione triste e ormai ben consolidato, siamo alla vigilia del rientro incontrollato dell'ennesimo detrito spaziale cinese. Si tratta del "core stage" CZ-5B R/B del vettore che, nel giorno di Halloween, la Cina aveva lanciato per portare in orbita Mengtian, il terzo e ultimo troncone della sua Stazione Spaziale. Come consuetudine, lo stadio centrale del vettore Lunga Marcia utilizzato verrà lasciato rientrare in maniera incontrollata e questo nonostante le vive proteste che gli stati occidentali e gli USA in particolare hanno rivolto alla Cina già nelle precedenti occasioni. L'ultima volta era avvenuto a Maggio 2021 e prima ancora nel maggio 2020.

 Ricordiamo che il veicolo in questione è lungo ben 30 metri ed ha una massa di circa 20 tonnellate. Anche se il grosso del razzo brucerà durante il rientro, alcune parti resistenti al calore potrebbero raggiungere il terreno, ponendo un potenziale pericolo in una fascia molto ampia (fino a 41,5° di latitudine Nord e Sud) che interessa anche l'Italia meridionale. Tra i vari istituti che stanno seguendo con apprensione il rientro, c'è l'europeo "Space Surveillance and Tracking" (EU-SST), istituito nel 2016 e di cui fanno parte Francia, Germania, Italia, Polonia, Portogallo, Romania e Spagna. Il sistema SST si avvale di un complesso di sensori a Terra e nello spazio e di sistemi di calcolo capaci di identificare e tracciare detriti spaziali in orbita. Peraltro, pochi giorni fa l'istituto ha fornito anche una suggestiva immagine radar che mostra la rotazione del detrito su se stesso ogni 5 secondi.

 Sulla base degli ultimi elementi TLE ("Two Lines Elements") forniti dal NORAD americano, poco prima di mezzogiorno CZ-5B R/B si trovava nella sua cinquantesima rivoluzione, su un'orbita ancora piuttosto allungata di 156x239 km sopra la superficie terrestre, ma in una fase avanzata di circolarizzazione che verrà seguita da una accelerazione nel tasso di abbassamento di quota.

 Quella che vediamo in apertura è l'evoluzione della data di rientro fornita appunto da EU-SST ieri e oggi, con un progressivo restringimento della finestra mano a mano che il detrito si abbassa. Il triangolo in basso a destra indica la "zona proibita" in cui la previsione risulterebbe successiva al rientro stesso. L'ultima proiezione, risalente alla tarda mattinata, ci dice che l'ora probabile di rientro è intorno alle 14:20 italiane di domani, anche se rimane una incertezza ancora piuttosto ampia di ±5,3 ore che corrispondono a quasi 7 orbite. Pertanto, è ancora premature dire quale sarà la zona del globo realmente interessata (anche se attualmente la zona più probabile risultano gli Stati Uniti nord-orientali) ma possiamo già escludere alcune regioni. Per quanto riguarda l'Italia, le uniche regioni "a rischio" moderato sono la Sardegna e la Calabria, come mostra la mappa seguente fornita sempre da SST.

CZ 5B Nov2 map

 Un altro sito che fornisce previsioni aggiornate è l'italiano SAT-Flare, che attualmente indica un'ora di rientro leggermente ritardata, intorno alle 16:25 con una incertezza ancora più ampia di ±7 ore. Il sito fornisce però una mappa più dettagliata della traiettoria proiettata sulla superficie terrestre, dove si apprezzano meglio le zone interessate in Europa meridionale (qui sotto). A causa del ritardo sul tempo di rientro, il luogo più probabile è in questo caso su Namibia e Sud-Africa ma, lo ripetiamo, è ancora troppo presto per fare previsioni così accurate! Curiosamente, sul sito della Protezione Civile non c'è ancora nessun comunicato al riguardo, contrariamente a quanto era accaduto nelle occasioni precedenti.

 Cercheremo di tenervi comunque aggiornati!

CZ 5B Nov2 mapSF

Credits: satflare,com / J.Remis - Processing: Marco Di Lorenzo

Aggiornamento nella sera del 3 novembre: le previsioni di rientro da EU-SSt e SatFlare convergono sulle 11:50 italiane nell'Oceano Pacifico, ma l'incertezza è sempre ampia e ora anche l'Italia centro-meridionale appare coinvolta secondo Remis

CZ 5B Nov2b

 Aggiornamento del 4 Novembre ore 14: Entrambi i siti EU-SST e SatFlare indicano che il rientro è avvenuto intorno alle 11:01 ora italiana, in pieno Oceano Pacifico. Anche questa volta è andata bene!