La data non è stata sicuramente una scelta casuale. Proprio il 4 luglio, Festa dell'Indipendenza degli Stati Uniti d'America, i tre cosmonauti russi a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) si sono fatti fotografare con le bandiere delle due regioni del Dombass autoproclamatesi indipendenti e che sono al centro dell'invasione dell'Ucraina da parte dell'esercito del Cremlino. Lunedì Oleg Artem'ev, Denis Matveev e Sergej Korsakov, i tre cosmonauti russi a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) facenti parte di Spedizione 67, si sono fatti fotografare con in mano le bandiere delle due repubbliche autoproclamate di Luhansk e Donetsk. Si tratta di due territori che appartengono all’Ucraina, ma di fatto autonomi dal maggio 2014 dopo un referendum popolare, non riconosciuto a livello internazionale, e da quando ribelli filorussi, finanziati dalla Russia, li occuparono militarmente.

 Le foto dei tre con le bandiere delle due repubbliche sono state pubblicate dal profilo Telegram di Roscosmos, l’agenzia spaziale russa, accompagnate da un messaggio in cui si celebra la conquista da parte dell’esercito russo di Lysychansk, una delle ultime città della regione orientale di Luhansk che era rimasta sotto il controllo ucraino. “Questo è un giorno molto atteso, che le persone che abitano nelle aree occupate della regione di Luhansk aspettano da otto anni. Siamo fiduciosi che il 3 luglio 2022 rimarrà per sempre nella storia della repubblica. Cittadini della repubblica alleata di Donetsk, aspettate!”, si legge nel messaggio.

 Di Artem'ev, Matveev e Korsakov si era già parlato nei mesi scorsi perché erano stati i primi cosmonauti russi ad arrivare sulla ISS dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina. La loro Sojuz MS-21 era arrivata infatti il 18 marzo 2022 ed i tre avevano sfoggiato delle vistose tute gialle con inserti blu, cosa che aveva fatto pensare ad alcuni che potesse essere un segno di sostegno all’Ucraina (la cui bandiera è appunto gialla e blu). I tre, e Roscosmos in particolare, avevano però successivamente smentito questa ipotesi, dicendo che la scelta dei colori delle tute era dovuta all'accostamento con quelli utilizzati dall'università che i tre hanno frequentato assieme, l'Università tecnica statale di Mosca. N. E. Bauman.

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Nelle foto i tre cosmonauti russi a bordo della ISS in posa con la bandiera della Repubblica di Donetsk. Credito: Roscosmos.

 Finora la ISS era stata tenuta isolata dai contenziosi e dalle difficoltà internazionali che in questi mesi affliggono le nazioni sulla Terra. Se in tutti gli altri settori spaziali i contrasti fra occidente e la Russia avevano portato a decisioni difficili, pensiamo allo stop per ExoMars ed al fermo dei lanci Sojuz da Kourou, era sembrato che lo spirito di collaborazione sull'avamposto umano avesse resistito alle pressioni acuitesi con la criminale invasione dell'Ucraina ma, con questo passo unilaterale, tutto potrebbe essere rimesso in discussione.

 Ora, a poche settimane dall'attività extra-veicolare congiunta fra l'astronauta italiana dell'ESA Samantha Cristoforetti ed il Comandante Artem'ev, questa nuova discutibile iniziativa di Roscosmos potrebbe portare, speriamo di no, ad un cambio di programma. Il fatto che i tre cosmonauti si siano prestati a questa operazione propagandistica non deve stupire, infatti provengono tutti dalla carriera militare e quindi non potevano che obbedire ad un chiaro comando impartito dall'alto.

 In fondo la Roscosmos, da quando a capo vi è Dmitrij Rogozin, fedele alleato di Valdimir Putin non ha fatto altro che cadere sempre più in basso e, nonostante i roboanti annunci del suo vertice non è ormai che un'ombra del passato scintillante cha ha portato al primo satellite artificiale, il primo uomo in orbita e la prima stazione spaziale.