Come previsto, l'evento ha avuto molto successo ed ha infiammato gli animi degli image processor che ad ogni perigiove rielaborano le immagine raw inviate a Terra dalla sonda.
In tutto sono state ottenute quattro riprese dell'ovale più famoso del Sistema Solare, ciascuna disponibile nei filtri rosso, verde e blu:

Le quattro immagine della Grande Macchia Rossa ottenute dai dati di Juno, sovrapposte ad una porzione della mappa di Giove.

Le quattro immagine della Grande Macchia Rossa ottenute dai dati di Juno, sovrapposte ad una porzione della mappa di Giove.
Crediti: NASA/ESA/GSFC/UCBerkeley/JPL-Caltech/STScI / Elisabetta Bonora

In apertura, una nostra elaborazione: un dettaglio della Grande Macchia Rossa ingrandito 4 volte, ottenuto dalla migliore ripresa della JunoCam (JNCE_2017192_07C00060_V01). L'immagine a piena risoluzione è disponibile sul nostro album di Flickr. Qui sotto, il frame completo in "colori naturali".

Perigiove 7: la Grande Macchia Rossa in colori naturali

Perigiove 7: la Grande Macchia Rossa in colori naturali
Crediti: NASA/JPL-Caltech/SwRI/MSSS - Processing: Elisabetta Bonora & Marco Faccin / aliveuniverse.today

Ma, come ho scritto, la Grande Macchia Rossa ha davvero scatenato i fan e la loro fantasia. Nel catalogo sono state pubblicate davvero delle belle composizioni. Una delle più virali ed anche istruttive è stata realizzata da Seàn Doran e mostra, in scala, la Terra divorata dalla grande tempesta che al 3 aprile 2017 misurava 16.350 chilometri di diametro (circa 1,3 volte più ampia del nostro pianeta).
La gigantesca formazione è stata monitorata dal 1830 ed esiste probabilmente da oltre 350 anni ma negli ultimi tempi, sembra essersi ridotta.

La Terra, in scala, divorata dalla Grande Macchia Rossa

La Terra, in scala, divorata dalla Grande Macchia Rossa
Crediti: NASA / SwRI / MSSS / Gerald Eichstädt / Seán Doran

"Per centinaia di anni gli scienziati hanno osservato, domandandosi e teorizzando, la Grande macchia Rossa di Giove", ha dichiarato Scott Bolton, ricercatore principale di Juno. "Ora abbiamo le migliori immagini di questa tempesta. Ci vorrà un po' di tempo per analizzare tutti i dati e non solo della JunoCam ma da tutti gli otto strumenti di Juno, per saperne di più sul passato, presente e futuro della Grande Macchia Rossa".

Juno ha raggiunto il perigiove alle 3:55 dell'11 luglio 2017, sfiorando le nuvole del gigante gassoso da 3.500 chilometri di quota; 11 minuti e 33 secondi più tardi, la sonda aveva viaggiato per altri 39.771 chilometri e stava passando direttamente sopra la Grande Macchia Rossa da una distanza di 9.000 chilometri. Prossimo perigiove atteso per l'1 settembre!