Come già ampiamente raccontato da Massimo Martini ed Elisabetta Bonora nei loro ultimi articoli, il vettore "Lunga Marcia" 5B, che domenica scorsa aveva portato in orbita il modulo Wentian ormai agganciatosi alla Stazione Spaziale Cinese Tiangong, è destinato a rientrare sulla Terra durante il fine settimana e alcune porzioni di questo enorme detrito, lungo oltre 53 metri e con una massa di 23 tonnellate, potrebbero raggiungere intatte la superficie terrestre, ponendo pericoli per la popolazione in una fascia molto ampia che abbraccia anche l'Italia centro-meridionale. Ricordiamo che, a causa del frenamento atmosferico, i frammenti che dovessero eventualmente resistere al calore senza disintegrarsi giungerebbero a terra con una velocità dnon superiore ai 200-300 km/h, insufficienti a scavare un vero cratere ma comunque in grado di causare danni a persone o cose che dovessero malauguratamente trovarsi nel luogo di impatto o nelle sue immediate vicinanze; c'è anche l'eventualità di un rilascio di piccole quantità di idrazina tossica, anche se piuttosto remoto. Naturalmente, le autorità cinesi minimizzano l'entità di tali rischi e continuano a lasciare che tali detriti effettuino rientri incontrollati nonostante le reiterate proteste della comunità internazionale negli ultimi anni.

 Di seguito, riportiamo previsione sul tempo e luogo di rientro, stata pubblicate sia da Aerospace Corporation (un centro di ricerca spaziale finanziato dal governo federale degli Stati Uniti che tiene traccia del rientro dei detriti orbitali) che dal sito SatFlare che si appoggia alle previsioni elaborate da Joseph Remis..Quello qui sotto è un grafico che riporta l'evoluzione nel tempo della data di rientro fatta da due diversi enti (in blu e rosso rispettivamente), con tanto di barre di errore e indicazione del valore medio di tali previsioni; la regione triangolare in giallo rappresenta il passato e il rientro vero e proprio cadrà nel punto di intersezione tra la linea rossa e la linea delle previsioni.

CZ5B plot 9

 Le ultime previsioni di SatFlare e AreoSpace, entrambe elaborate quando il detrito aveva già iniziato la sua ultima orbita attorno alla Terra, indicano un rientro alle ore 19:12 e 19:08 rispettivamente, dunque nel Pacifico settentrionale, tra l'Alaska e le isole Hawaii (non lontano da dove, tra qualche settimana, dovrebbe inabissarsi anche l'orbiter Starship dopo il primo volo inaugurale). Questo dovrebbe essere l'ultimo aggiornamento, salvo avvistamenti fatti sul posto.

CZ5B Maps 7 

Data source: SatFlare/Areospace Corp. - Processing/plot: Marco Di Lorenzo

CZ5B Maps 6

 Anche l'ente di Protezione Civile italiano ha emanato, il 28 luglio, un bollettino in cui si dichiara che "Sulla base degli ultimi dati forniti dall’Agenzia Spaziale Italiana, al momento la previsione di rientro sulla terra è fissata in un’ampia finestra di incertezza tra la sera del 30 luglio e la sera del 31 luglio. In questo periodo sono previste, sul nostro Paese, 3 differenti orbite che andranno ad interessare, per alcuni secondi, 5 porzioni di territorio delle regioni centro-meridionali e insulari. Non è quindi ancora completamente possibile escludere la remota possibilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere sul nostro territorio.".

 Nel pomeriggio del 30 luglio, è stato diramato un nuovo bollettino in cui si afferma che "Sulla base degli ultimi dati forniti dalla Agenzia Spaziale Italiana (ASI) al tavolo tecnico che ha seguito il rientro incontrollato in atmosfera del secondo stadio del lanciatore spaziale cinese PRC-CZ5B è possibile escludere la caduta di uno o più frammenti del detrito spaziale sul nostro territorio."

Aggiornamento del sabato sera: a quanto pare, il rientro è avvenuto prima del previsto: alle 18:45 italiane nell'oceano Indiano secondo Areospace e alle 18:51 sulla costa settentrionale del Borneo secondo SatFlare. Nel secondo caso, dovrebbero esserci avvistamenti e forse anche frammenti rinvenuti e in effetti sembrano esserci conferme al riguardo.