Per gli ultimi aggiornamenti (a cura di M. Di Lorenzo) andare in fondo all'articolo...

 Il razzo cinese, lungo 31 metri con una massa stimata di almeno 17 tonnellate, sta per diventare l'oggetto più massiccio degli ultimi decenni che ricadrà fuori controllo sulla Terra. Per confronto, la tanto temuta stazione cinese Tianngong-1, precipitata 2 anni fa nell'Oceano Pacifico, pesava sole 8,5 tonnellate.

 Il suo rientro era previsto dopo quasi una settimana dal lancio. Tuttavia, i rilevamenti fatti da Terra mostrano che, la mattina di sabato 9, c'è stata una manovra orbitale ma qualcosa è probabilmente andato storto e il missile è finito su un'orbita piuttosto ellittica e incontrollabile, in rapido abbassamento per effetto dell'attrito atmosferico, come si vede nel seguente grafico:

LM5B 8

Parametri orbitali, dal lancio al rientro. Nel primo grafico, la curva tratteggiata viola è un modello di frenamento atmosferico che  interpola i dati mentre il corrispondente andamento dell'altezza media è dato dalla curva azzurra. - Data Source: NORAD/Celestrak/T.S.Kelso - Processing/Plot: Marco Di Lorenzo

 In base ai rilevamenti militari statunitensi, sabato il primo stadio del vettore, identificato come NORAD 45601, aveva un'orbita ellittica compresa tra 152 chilometri e 270 km di altitudine mentre stamattina, alle 7:17, l'orbita "osculatrice" riportata su Celestrak era scesa a 146x248 km; l'inclinazione orbitale risultava paria a 41,1° e questo indica che solo l'Italia meridionale (al di sotto di quella latitudine) è interessata da un potenziale impatto...
Come riportato dal sito dell'INAF, alle 12:30 di oggi, la Croce del Nord della Stazione radioastronomica di Medicina ha rilevato i suoi echi radar riflessi forti e chiari.

Tutte le informazioni collocano per ora il rientro alle 18:35 UTC di oggi con un'incertezza di 5 ore.

Long March 5B

In giallo la traiettoria osservata con la Croce del Nord. Crediti: Inaf – Ira Bologna

Aggiornamento delle giorno 10 ore 14: per ora nessuna notizia dalla protezione civile, mentre sul sito italiano SatFlare è riportata la seguente mappa sui possibili luoghi interessati secondo la proiezione più recente di J.Remis; la linea di possibile rischio (in rosso) non interessa l'italia mentre quella a rischio contenuto (in giallo) lambisce la costa meridionale della Sicilia. Ora di rientro alle 20 di domani, con incertezza di ben 9 ore (oltre 6 orbite); in basso a sinistra la posizione attuale del primo stadio...

LM decay2

Credits: SatFlare.com

Aggiornamento di Domenica ore 16:30: confermato su SatFlare il rientro per domani pomeriggio, anche se l'ora è stata anticipata alle 17:15, con un'incertezza ancora elevata (±6 ore). La fascia corrispondente è indicata nell'immagine seguente.

LM decay3

Credits: SatFlare.com

Aggiornamento di Domenica ore 18: Anche le previsioni fatte da altri enti convergono su un rientro per lunedì pomeriggio, nel sud dell'Atlantico o dell'Oceano Indiano; alle 16:30 italiane secondo lo USstratcom (United States Strategic Command), alle17:45 secondo SatFlare/Remis e alle 19:20 per SatView. L'ultimo aggiornamento del Norad indica che l'orbita per ora si sta soprattutto circolarizzando, come è normale che sia per effetto del maggiore frenamento atmosferico in prossimità del perigeo, il quale si è abbassato di poco: alle 14:30 l'orbita misurava 144 km x 235 km di altezza (riferita all'equatore).

Aggiornamento di Lunedi ore 00: L'ultimo aggiornamento del Norad indica che, alle 22 italiane, l'orbita misurava 140 km x 222 km di altezza.

Aggiornamento di Lunedi ore 3: L'ultimo aggiornamento del Norad indica che, alle 23:30 italiane, l'orbita misurava 141 km x 217 km di altezza. Una nuova proiezione da parte di SatFlare/Remis fornisce un rientro attorno alle 18:35 ora italiana e l'Europa risulta completamente fuori dalla fascia interessata (linea scura nella mappa sottostante):

LM5B map3

Aggiornamento di Lunedi ore 9: L'ultima proiezione dello US Srategic Command indica un rientro centrato intorno alle 17:11 di oggi, sul Pacifico al largo della California. Tuttavia, assumendo una incertezza di ±1,5 ore (un'orbita), risultano potenzialmente interessati dalla ricaduta gli Stati Uniti (soprattutto la popolosa costa nord-orientale), l'Africa centrale e l'Australia orientale. Per poter coinvolgere il sud-Italia, il rientro dovrebbe essere anticipato di oltre 4 ore. Ancora nessun comunicato dalla protezione civile e, in generale, la stampa mondiale continua a rimane in buona parte indifferente nei confronti dell'evento imminente...

LM5B map4

Aggiornamento di Lunedi ore 12: pubblicate due nuove previsioni da SatFlare e US Srategic Command; anche se la differenza sull'orario di rientro è di circa 2 ore, entrambe convergono sull'Oceano Atlantico come luogo di caduta più probabile, come mostrato di seguito:

LM decay5

 Di seguito, l'andamento aggiornato delle previsioni sulla data di rientro, fornite in momenti diversi da tre differenti siti (SatFlare, SatView e US StratComm). Il rientro vero e proprio avverrà solo quando l'andamento in blu incrocerà la linea "attuale" tratteggiata rossa obliqua; la linea tratteggiata verde indica la "media mobile" delle ultime 3 previsioni, attualmente centrata sulle ore 16 UTC (le 18 ora italiana).

 Aggiornamento di Lunedi ore 15: pubblicate le nuove previsioni da parte di Stratcomm e StaFlare; la prima che non cambia sostanzialmente la precedente (rientro 25 minuti più tardi, sempre nell'Oceano Atlantico), il secondo anticipa e prevede in Australia il luogo più probabile. Europa ed Italia in particolare sono escluse.

 Uscite finalmente le nuove TLE del Norad, con orbita di 138x200 km alle 6 di stamattina, ora italiana. In questo momento, secondo il mio modello mostrato nell'ultimo grafico qui sotto, la quota media dovrebbe essere 155 km.

  Aggiornamento delle ore 17: Il rientro è praticamente in atto: l'ultima orbita fornita dal Norad e risalente alle 14:21 (ora italiana) riportava un'altezza media di soli 148 km e una eccentricità scesa allo 0,2%. Sulla base del modello di decadimento riportato a inizio articolo, adesso il detrito sta scendendo a oltre 1,5 m/s e ha appena iniziato a percorrere la sua ultima orbita; poi dovrebbe iniziare ad incendiarsi nell'alta atmosfera. Secondo il sito SatFlare, il rientro dovrebbe avvenire in mezzo al Pacifico, come si sperava...

 Di seguito, l'andamento aggiornato delle previsioni sulla data di rientro, fornite in momenti diversi da tre differenti siti (SatFlare, SatView e US StratComm). Il rientro vero e proprio avverrà solo quando l'andamento in blu incrocerà la linea "attuale" tratteggiata rossa obliqua; la linea tratteggiata verde indica la "media mobile" delle ultime 3 previsioni, attualmente centrato sulle  ore 16 UTC (le 18 ora italiana).

LM FC9

Evoluzione delle previsioni sul momento del rientro, in rosso l'ultima proiezione del US-StratCom di cui si parla in fondo all'articolo - Processing/Plot: Marco Di Lorenzo for AliveUniverse.today

Aggiornamento delle ore 19.30: Il rientro è sicuramente avvenuto ma, per ora, non è dato sapere dove e quando con certezza. La proiezione fornita da SatFlare e generata da J.Remnis circa due ore prima del momento previsto per il rientro suggerisce che che il detrito sia precipitato in mezzo all'Oceano Pacifico alle 18.31 ora italiana, poco prima dell'alba locale, come visualizzato in questa mappa:

LM5B map7

Credits: SatFlare.com

 Tuttavia, la proiezione diffusa dal comando strategico americano è molto più inquietante, dato che suggerisce un rientro al centro degli Stati Uniti alle 17:19 italiane, nel corso dell'orbita precedente a quella indicata da SatFlare. C'è da sperare che questa proiezione non si sia avverata date le implicazioni politiche che potrebbe avere in una situazione già tesa tra le due potenze; però, va sottolineato che essa è stata generata solo 9 minuti prima del presunto ingresso in atmosfera e quindi dovrebbe essere più affidabile perchè presumibilmente aggiornata con le ultime osservazioni fatte. Tuttavia, dato che l'incertezza temporale sul momento esatto del rientro è comunque affetta da una incertezza di ±36 minuti, c'è da sperare che il luogo effettivo sia fuori dal territorio statunitense, dato che l'arco corrispondente abbraccia quasi 17000 km di lunghezza!

LM5B map9

Credits: SatView.org

 Aggiornamento delle 21: è uscita una "proiezione postuma" di J.Remis su SatFlare, estremamente accurata. Se corretta, il vettore Lunga-Marcia sarebbe caduto nei pressi della costa africana occidentale, tra le isole Canarie e Capo Verde, alle 15:34 UTC (15 minuti dopo la proiezione US StratCom), con incertezza di ±1 minuto soltanto.

LM5B map1

 (Ultimo?) aggiornamento del 13 Maggio: ieri su twitter è stata diffusa una immagine riguardante un probabile frammento del vettore Lunga Marcia, una sorta di tubo lungo 12 metri caduto nei pressi di un villaggio della Costa d'Avorio, a 2100 km dal punto desunto di rientro e quindi oltre la fascia d'incertezza stimata ma lungo la direttrice in cui si muoveva il satellite; la discrepanza potrebbe essere spiegata dalla densità relativamente bassa del frammento, che ne ha prolungato il volo in atmosfera (potrebbe trattarsi di una conduttura che collegava il serbatoio inferiore e quello superiore). Di seguito, accanto all'immagine del rinvenimento, due mappe in cui ho riportato, con dettaglio crescente, la traiettoria prevista e il luogo presunto di caduta del frammento. Non si hanno notizie di danni a cose o persone, per ora.

LM debris

(Photo: Aminata24)

Aggiornamento del 14 Maggio: come gentilmente segnalatomi dal lettore Claudio Costerni, altri frammenti sono stati rinvenuti nella stessa zona. Uno simile a una piastra incisa è stato trovato a Bianouan (Bianwan), sempre  in Costa D'Avorio; l'altro, di forma allungata, è stato visto cadere presso Abongoua attorno alle 17:00 ora locale. Altre località che hanno assistito alla caduta di oggetti metallici dal cielo sono: Bocanda, Mankono, Béoumi.