MAVEN si unisce così alle altre tre sonde già operative, Mars Odyssey e Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) della NASA, e Mars Express dell'ESA, oltre ai due rover di superficie Opportunity e Curiosity.

Come programmato, i sei motori principali hanno bruciato due a due in rapida successione per 33 minuti, rallentando la sonda che è stata quindi catturata dalla gravità del pianeta in un'orbita ellittica con un periodo di 35 ore, che passa a 380 chilometri sopra il polo nord.

L'intera sequenza è stata eseguita dal computer di bordo, senza alcun intervento del team.

La conferma è stata ricevuta sulla Terra poco prima 2:30 UTC, presso il centro operativo della Lockheed Martin a Littleton, Colorado.

Il compito di MAVEN sarà quello di studiare l'atmosfera di Marte per cercare di comprendere quali processi l'hanno modificata nel corso della storia planetaria, aiutando gli scienziati a costruire migliori modelli climatici passati e presenti.

"Veicoli spaziali precedenti hanno fatto misurazioni ed abbiamo imparato molto sulla parte superiore dell'atmosfera, ma non siamo stati in grado di mettere insieme il quadro completo", ha sottolineato il ricercatore principale Bruce Jakosky, dell'Università del Colorado, Boulder.

"Spero che MAVEN sarà una missione fatta di scoperte, che quasi tutto quello che osserverà ci porterà a nuove intuizioni fondamentali sull'ambiente attuale di Marte e su come si è evoluto nel tempo".

Nelle prossime settimane, i tecnici lavoreranno per portare MAVEN ad un'orbita operativa di 4,5 ore, che avvicinerà la sonda a Marte fino a 150 chilometri.

Queste prime settimane saranno utilizzate per la messa a punto degli strumenti.
La missione primaria di un anno inizierà l'8 novembre con la raccolta dei primi dati scientifici ma MAVEN avrà a disposizione ancora del carburante per un'eventuale missione estesa.

Il viaggio iniziò il 18 novembre 2013 con un lancio perfetto dallo Space Launch Complex 41 della Cape Canaveral Air Force Station, con qualche preoccupazione pre-lancio dovuta allo shutdown che, dal 1 ottobre 2013, aveva bloccato gran parte delle attività del governo federale.

MAVEN è il primo veicolo spaziale della NASA dedicato allo studio dell'atmosfera superiore di Marte.
La missione utilizzerà 9 sensori in 3 suite di strumenti scientifici per misurare e caratterizzare la fuga di gas dall'atmosfera:

  • il Particles and Fields Package (PFP), che contiene sei strumenti per studiare il vento solare e la ionosfera di Marte: il Solar Energetic Particle (SEP), il Solar Wind Ion Analyzer (SWIA), il Solar Wind Electron Analyzer (SWEA), il SupraThermal and Thermal Ion Composition (STATIC), il Langmuir Probe and Waves (LPW) e il Magnetometer (MAG).
    Questo set di strumenti è rimasto attivo durante il decollo, registrando i primi dati.
  • il Remote Sensing Package (RSP), che determinerà le caratteristiche globali dell'atmosfera superiore e della ionosfera

  • il Neutral Gas and Ion Mass Spectrometer(NGIMS), che misurerà la composizione dell'atmosfera superiore.

Le osservazioni di MAVEN dovranno aiutare gli scienziati a svelare il mistero dell'acqua che una volta scorreva in superficie e potrebbe essere penetrata nel sottosuolo, oppure sfuggita nello spazio.
La missione, inoltre, dovrebbe far luce sulle capacità passate di Marte di sostenere la vita.

MAVEN servirà anche come nuovo ponte per le comunicazioni tra i rover di superficie e la Terra, andando in aiuto di Mars Odyssey e MRO, che ormai sono a lavoro da diversi anni (sono stati lanciati rispettivamente nel 2001 e nel 2005).

La sonda potrà dimostrare ben presto le sue capacità, partecipando all'arrivo della cometa Siding Spring che il prossimo 19 ottobre passerà a soli 132.000 chilometri dalla superficie del pianeta.

"Se notevoli quantità di polvere colpiranno la parte superiore dell'atmosfera, vedremo un aumento della temperatura... e si espanderà", ha detto Jakosky.
"Inoltre, l'acqua della cometa che colpirà l'atmosfera superiore, inizierà a popolarla con un set di molecole. Vedremo questa perturbazione, con l'aggiunta di energia e materia, quanto tempo durerà e come decadrà. Questo ci racconterà i processi fisici che operano oggi nell'alta atmosfera del pianeta". 

All'arrivo della sonda americana, seguirà, tra appena 48 ore, l'entrata in orbita del primo satellite indiano destinato a Marte, il Mars Orbiter Mission MOM.

MOM, informalmente noto come Mangalyaan, ha obiettivi leggermente diversi ma non meno importanti, come le misurazioni sul metano, potenziale indicatore di attività biologica sul pianeta.

Stay tuned!