Dopo una lunga pausa, dovuta anche allo scarso approvvigionamento energetico derivante dalle tempeste e dalla crescente quantità di polvere che ormai copre i pannelli solari, sono lentamente riprese le operazioni sulla famigerata "talpa" che fa i capricci e non vuole saperne di affondare nel terreno in profondità. Cinque mesi fa, la pala montata sul braccio robotico aveva steso un sottile strato di materiale sulla sonda, precedentemente scesa completamente sotto il livello del suolo. Nelle settimane successive, ci sono stati alcuni tentativi per favorirne la penetrazione in profondità, azionandone il meccanismo interno di percussione mentre il terreno veniva compattato sopra di essa, grazie alla pressione esercitata sempre tramite la pala. Dopo risultati piuttosto modesti, a ottobre si è deciso di spostare altro materiale superficiale sopra quel punto e, lo scorso 20 dicembre, la pala è stata nuovamente adagiata sul terreno. Venti giorni dopo, finalmente, nuove percussioni sono state eseguite e, come testimoniato dalle immagini riprese prima e dopo questa campagna, il terreno si è smosso e la pala sembra essere leggermente affondata in esso; anche il cavo piatto che collega la sonda al lander si è chiaramente spostato sollevandosi, però l'impressione è che non sia penetrato più di tanto nel terreno, anzi forse è leggermente fuoriuscito derivando lateralmente. Questo fa sospettare che la sonda si sia mossa ma non nella direzione verticale desiderata, evidentemente a causa della resistenza degli strati profondi nel terreno; addirittura è possibile che la sonda, dopo essersi inclinata ulteriormente, stia per sbucare nuovamente in superficie, in corrispondenza del mucchietto di terreno sollevato in basso a sinistra! Rimaniamo in attesa di conferme e ulteriori dettagli sul blog di Tilman Spohn, direttore scientifico dell'esperimento HP3 gestito dall'agenzia spaziale tedesca DLR.

 Ricordiamo che la missione di Insight è stata recentemente allungata di un ulteriore anno marziano, anche se il suddetto accumulo di polvere sui pannelli solari sta limitando sempre più le attività e c'è il rischio che, già nel corso della prossima estate, il bilancio energetico diventi negativo causando la fine anticipata della missione!