Sebbene diverse stime lo abbiano già riclassificato come "innocuo", se venisse colpito da un altro asteroide potrebbe tornare a essere un pericolo per la Terra.

Il prossimo passaggio sul nostro pianeta sarà solo un sorvolo molto ravvicinato: Apophis raggiungerà la sua distanza minima dalla Terra, 38.000 chilometri, il 13 aprile 2029. Sarà più vicino dei satelliti geosincroni e potrebbe raggiungere una magnitudine pari a 3,3, tanto da risultare visibile agli osservatori nell'emisfero sud senza l'ausilio di un telescopio o di un binocolo. Ma non costituirà un pericolo per il nostro pianeta. Gli astronomi Paul Wiegert della Western University e Ben Hyatt dell'Università di Waterloo in Canada hanno anche simulato le future orbite di oltre 1,3 milioni di asteroidi conosciuti nel Sistema Solare interno per verificare che nessuno si trovi su una rotta di collisione con la grande roccia spaziale.

Per quanto improbabile possa essere, "ipoteticamente, un altro asteroide in collisione con Apophis potrebbe causare una deflessione, motivandoci a studiare questo scenario", ha detto Hyatt.

Apophis, noto anche come 99942 Apòfi2004 MN4, è stato scoperto nel 2004 e da allora è stato costantemente monitorato. È stato subito valutato come una potenziale minaccia, anche per le sue ragguardevoli dimensioni (oltre 300 metri di diametro). Le prime proiezioni suggerivano che avesse una probabilità molto preoccupante del 2,7% di schiantarsi sulla Terra durante il sorvolo del 2029.

 

Niente impatti con altri asteroidi

Le simulazioni del team hanno mostrato che nessun asteroide si scontrerà con Apophis nel prossimo futuro. Un'ottima notizia ma con qualche incertezza.

Secondo i dati attuali non ci sono rischi di collisione ma Apophis potrebbe passare a 10.000 chilometri di un altro asteroide chiamato Xanthus nel dicembre 2026. Le due rocce spaziali non si colpiranno ma è possibile che qualsiasi detrito invisibile che sta seguendo Xanthus possa scontrarsi con Apophis. Tuttavia, il rischio è trascurabile, dicono i ricercatori.
"Abbiamo calcolato i percorsi di tutti gli asteroidi conosciuti utilizzando una simulazione computerizzata dettagliata del nostro Sistema Solare ed è stata valutata la possibilità di un evento così improbabile", ha affermato Wiegert. "Fortunatamente non sono previste collisioni del genere". Quindi tutto ciò di cui dobbiamo preoccuparci ora sono gli asteroidi sconosciuti, sottolinea il team.

La ricerca è stata accettata nel Planetary Science Journal ed è disponibile sul server di prestampa arXiv.