Il segnale radio è stato captato dal radiotelescopio Australia Telescope Compact Array (ATCA) mentre stava acquisendo l'immagine più nitida creata finora di un ammasso globulare. Il target era il denso gruppo di stelle denominato 47 Tucanae, che è il secondo ammasso globulare più luminoso nel cielo terrestre, visibile nella costellazione australe del Tucano, a circa 13.000 anni luce da noi.
"Gli ammassi globulari sono sfere di stelle molto antiche e giganti che vediamo intorno alla Via Lattea. Sono incredibilmente densi, con decine di migliaia o milioni di stelle raggruppate insieme in una sfera", ha detto nel comunicato Arash Bahramian, astronomo del polo universitario Curtin dell'International Centre for Radio Astronomy Research (ICRAR). "La nostra immagine mostra 47 Tucanae, uno degli ammassi globulari più massicci della galassia. Ha oltre un milione di stelle e un nucleo molto luminoso e molto denso".
La nuova immagine dà agli astronomi un’idea del tipo di scienza che i radiotelescopi SKA, attualmente in costruzione in Australia e Sud Africa, potranno restituire quando saranno operativi intorno al 2027.
"Siamo riusciti a ottenere risultati scientifici prossimi alla qualità SKA con l'attuale generazione di radiotelescopi, combinando centinaia di ore di osservazioni per rivelare i dettagli più deboli", ha aggiunto Bahramian. "Ci dà un'idea delle entusiasmanti capacità che la prossima generazione di radiotelescopi raggiungerà quando saranno online".
I risultati della ricerca sono stati pubblicati il 16 gennaio su The Astrophysical Journal.
Nel cuore di 47 Tucanae
L'ammasso globulare 47 Tucanae, noto anche come NGC 104, largo 120 anni luce, fu scoperto dall'astronomo francese Abbé Nicolas-Louis de Lacaille intorno al 1750. Da allora, dato che può anche essere visto ad occhio nudo dalla Terra, è stato approfonditamente studiato. Tuttavia, le indagini precedenti non avevano ancora rilevato la sorgente radio appena scoperta nel cuore dell’ammasso, che si stima ospiti decine di migliaia di stelle strettamente legate. Il segnale radio incredibilmente debole è stato rivelato nei dati raccolti dall’ATCA in oltre 450 ore di osservazione.
Il leader del team Alessandro Padovano, scienziato del Curtin, ha descritto il rilevamento come una "scoperta emozionante" e ha spiegato che può essere spiegato in due modi.
Potrebbe trattarsi di un buco nero di massa intermedia, compresa tra 100 e 100.000 volte quella del Sole, perché questi buchi neri sono sempre stati più sfuggenti dei buchi neri di massa stellare e dei buchi neri supermassicci.
"Anche se si pensa che i buchi neri di massa intermedia esistano negli ammassi globulari, non è mai stato rilevato uno chiaramente", ha detto Padovano. "Se questo segnale si rivelasse essere un buco nero, sarebbe una scoperta molto significativa e il primo rilevamento radio di un buco nero all'interno di un ammasso".
La seconda possibilità è che il segnale radio sia il risultato di una pulsar, una stella di neutroni in rapida rotazione che emette fasci di radiazioni che attraversano lo spazio come la luce di un faro cosmico.
"Una pulsar così vicina al centro di un ammasso è anche una scoperta scientificamente interessante, poiché potrebbe essere utilizzata per cercare un buco nero centrale che deve ancora essere rilevato", ha detto Padovano.
Discovery inside globular cluster 47 Tucanae from ICRAR on Vimeo.