Lo scorso anno, i ricercatori avevano osservato con interesse la traiettoria di una stella nana bianca canaglia chiamata WD 0810–353, attraverso i dati del telescopio spaziale dell'ESA Gaia. Le proiezioni sembravano confermare che l'astro vagabondo avrebbe incontrato il nostro Sistema Solare tra circa 29.000 anni, molto tempo in termini umani ma un periodo relativamente breve da un punto di vista cosmico. Ora, una nuova ricerca ha però dimostrato che la stella “canaglia” non solo mancherà il Sistema Solare ma potrebbe anche non essere affatto diretta verso di noi.

"Abbiamo scoperto che la velocità di avvicinamento misurata dal progetto Gaia non è corretta e l'incontro ravvicinato previsto tra WD0810–353 e il Sole in realtà non avverrà", ha detto in un comunicato l'astronomo Stefano Bagnulo. "In effetti, WD0810–353 potrebbe non muoversi nemmeno verso il Sole. Questo è un pericolo cosmico in meno di cui dobbiamo preoccuparci!".

Lo studio è stato pubblicato sull'Astrophysical Journal

 

Gaia ha sbagliato?

Gaia è un telescopio spaziale che sta attualmente costruendo una mappa tridimensionale straordinariamente precisa di oltre un miliardo di stelle in tutta la nostra galassia, la Via Lattea. Per far questo, scansiona continuamente tutto il cielo sfruttando i moti di rotazione e di precessione del satellite, monitorando la stessa fetta di cielo ripetutamente nel corso della missione.

Nel 2022, gli astronomi Vadim Bobylev e Anisa Bajkova hanno analizzato il vasto set di dati di Gaia, alla ricerca di stelle che sembrano dirigersi verso il Sistema Solare. Così è stata scoperta WD 0810–353, una nana bianca, un tipo stellare piccolo e denso, ultima fase dell'evoluzione delle stelle di massa piccola e medio-piccola. Anche il Sole diventerà una nana bianca circa un miliardo di anni dopo la fase di gigante rossa. Pertanto, WD 0810–353 potrebbe offrire un'anteprima di come diventerà la nostra stella, quando si troverà a circa mezzo anno luce dal Sistema Solare ossia circa 31.000 volte la distanza tra la Terra e il Sole. Tuttavia, anche se una tale distanza può sembrare abbastanza, la sua influenza gravitazionale potrebbe disturbare la Nube di Oort, una vasta regione di comete e altri corpi ghiacciati ai margini del Sistema Solare. Poiché questi oggetti distanti sono solo debolmente legati gravitazionalmente al Sole, il passaggio di stelle come WD 0810–353 potrebbe creare scompiglio e scagliarne alcuni verso il Sistema Solare interno.

Questa nana bianca, però, ha un campo magnetico stranamente grande.
"Insolitamente, questa vecchia nana bianca ha anche un enorme campo magnetico", ha spiegato Eva Villaver, astronoma del Centro di Astrobiologia in Spagna e coautrice dello studio. "In astronomia, i campi magnetici sono cruciali per comprendere molti aspetti fisici di una stella, e non considerarli può portare a interpretazioni errate dei fenomeni fisici".

Gli astronomi avevano determinato che WD 0810–353 si stava dirigendo verso di noi calcolando la velocità radiale della nana bianca , ovvero  la velocità di un oggetto lungo la linea di vista dall'osservatore a quell'oggetto. Questo dato viene ricavato osservando lo spettro della luce emessa dalla stella. Se una stella si allontana da noi, la luce si sposta verso l'estremità rossa dello spettro elettromagnetico (fenomeno noto come redshift); se, invece, una stella si muove verso di noi, la lunghezza d'onda della luce viene allungata e si sposta verso l'estremità blu (detto blueshifted). Ma queste variazioni possono anche essere influenzate dai campi magnetici.

Guardando meglio

Per determinare se i risultati ottenuti per WD 0810–353 fossero influenzati dai campi magnatici, Bagnulo si è rivolto al Very Large Telescope (VLT) situato nel nord del Cile e, in particolare, a uno strumento chiamato FOcal Reducer and low dispersion Spectrograph 2 (FORS2).

FORS2 ha permesso al team di ottenere un quadro estremamente accurato degli spettri di WD 0810–353 e di vedere se il suo intenso campo magnetico stava disturbando i rilevamenti di Gaia. Ciò è possibile perché le onde luminose solitamente oscillano in tutte le direzioni ma quando sono incanalate in un campo magnetico, iniziano a oscillare in una direzione preferita, ossia  diventando "polarizzate".

Utilizzando la luce polarizzata proveniente da WD 0810–353, il team ha modellato il campo magnetico della stella e ha scoperto che la sua traiettoria e velocità potrebbero effettivamente essere il risultato di un forte campo magnetico. Ciò significa che il Sistema Solare sarà probabilmente al sicuro da questa stella canaglia.