L' Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System (ATLAS), finanziato dalla NASA, è un sistema di rilevamento di asteroidi avanzato, gestito dall'Istituto di astronomia dell'Università delle Hawaii (IfA/UH) per il Planetary Defense Coordination Office (PDCO). Ora il sistema ha raggiunto una nuova pietra miliare, diventando il primo in grado di cercare oggetti NEO in avvicinamento sull'intero cielo nell'arco di 24 ore. ATLAS era prima composto dai due telescopi vicini, installati a Haleakalā e Maunaloa, circa 300 km uno dall'altro. Ora, ha ampliato la sua portata all'emisfero meridionale con due ulteriori osservatori in Sud Africa e Cile.

 "Una parte importante della difesa planetaria è trovare gli asteroidi prima che loro ci trovino", ha affermato Kelly Fast, responsabile del programma osservazioni NEO per la difesa planetaria della NASA. UH IfA aveva sviluppato i primi due telescopi ATLAS a largo campo grazie ad un finanziamento del 2013 del  Near-Earth Objects Observations Program, e le due stazioni hawaiiane sono diventate pienamente operative nel 2017. Dopo qualche anno di attività di successo, IfA ha ottenuto ulteriori fondi dalla NASA per costruire altri due telescopi nell'emisfero meridionale, in cooperazione con l'Osservatorio astronomico sudafricano (SAAO) in Sud Africa e una collaborazione multiistituzionale in Cile. La presenza di ATLAS aumenta le già notevoli capacità astronomiche in entrambi i paesi. 

 Ciascuno dei quattro telescopi ATLAS è dotato di un'ottica Wright-Schmidt da 50 cm diametro, capaci di riprendere un campo 100 volte più grande della luna piena avvalendosi di una schiera CCD da 110 Mpixel totali. Il completamento dei due nuovi telescopi, che si trovano presso la Sutherland Observing Station in Sud Africa e all' El Sauce Observatory in Cile, consentirà ad ATLAS di osservare il cielo estendere la rassegna alle latitudini più meridionali e di osservare le regioni intorno all'equatore celeste quando alle Hawaii è giorno. 

 Ad oggi, il sistema ATLAS ha scoperto più di 700 asteroidi NEO, il 10% dei quali sono insidiosi PHA, oltre a 66 comete e oltre diecimila supernove in galassie esterne. Vengono monitorati vari fenomeni transienti, tra cui eventuali controparti ottiche di "lampi Gamma" (GRB), e grazie a questi osservatori è stato possibile rilevare in anticipo due asteroidi molto piccoli che hanno effettivamente colpito la Terra poche ore dopo (2019 MO e 2018 LA). Il sistema è appositamente progettato per rilevare piccoli oggetti (fino a 20 metri di diametro) che si avvicinano molto vicino alla Terra, nel cosiddetto spazio cis-lunare (entro 384000 chilometri di distanza). Il 22 gennaio scorso, ATLAS-Sutherland in Sud Africa ha scoperto il suo primo NEO, 2022 BK, un asteroide di 100 metri che non rappresenta una minaccia per la Terra. 

 L'aggiunta dei nuovi osservatori al sistema ATLAS arriva in un momento in cui gli sforzi di Difesa Planetaria dell'agenzia sono in aumento. Il Double Asteroid Redirection Test (DART) della NASA, la prima missione al mondo su vasta scala per testare una tecnologia per la difesa della Terra da potenziali impatti di asteroidi, è stata lanciata il 24 novembre scorso e devierà cineticamente un asteroide noto, che non è una minaccia per la Terra ma del quale si intende misurare da Terra la conseguente, lieve deviazione. 

 Inoltre, la NASA sta sviluppando il telescopio spaziale Near-Earth Object Surveyor (NEO Surveyor): dopo aver ricevuto l'autorizzazione per passare alla progettazione preliminare, nota come "Key Decision Point-B", il telescopio infrarosso verrà costruito e lanciato in orbita, accelerando notevolmente la capacità di scoprire e caratterizzare la maggior parte dei NEO potenzialmente pericolosi, compresi quelli che potrebbero avvicinarsi alla Terra dal cielo diurno. 

 “Non abbiamo ancora trovato alcuna minaccia significativa di impatto di asteroidi sulla Terra, ma continuiamo a cercare quella popolazione considerevole che sappiamo essere ancora da trovare. Il nostro obiettivo è trovare qualsiasi possibile impatto con anni o decenni di anticipo in modo che possa essere deviato con una tecnologia che già abbiamo, come DART", ha affermato Lindley Johnson, ufficiale della difesa planetaria presso il quartier generale della NASA. "DART, NEO Surveyor e ATLAS sono tutti componenti importanti del lavoro della NASA per preparare la Terra se dovessimo mai trovarci di fronte a una minaccia di impatto asteroidale". 

 Questa accelerazione dovrebbe permettere di recuperare in parte il ritardo accumulato nella catalogazione degli oggetti PHA che, secondo le decisioni prese dal congresso americano nel 2005, avrebbe dovuto raggiungere una completezza del 90% entro il 2020 e invece adesso è ancora intorno al 57%,