Secondo un nuovo studio condotto da ricercatori dell'University College London (UCL) e dell'Università di Oxford, la rotazione della barra galattica della Via Lattea, la struttura allungata al centro della nostra galassia composta da miliardi di stelle raggruppate, è rallentata di circa un quarto dalla sua formazione. I ricercatori affermano che questa stranezza ha a che fare con la materia oscura, l'ipotetica componente della materia che, diversamente dalla materia conosciuta, non emetterebbe radiazione elettromagnetica.

Nello studio, pubblicato nel Monthly Notice della Royal Astronomical Society, il team ha utilizzato i dati restituiti dalla missione dell'ESA Gaia di un grande gruppo di stelle, il flusso di Ercole, che sono in risonanza con la barra, ovvero ruotano attorno alla galassia al stessa velocità della rotazione della barra.

 

Il flusso di Erocole

Il Flusso di Ercole è un grande gruppo in movimento di stelle che si sta dirigendo più lontano nel disco rispetto al nucleo galattico.
Queste stelle sono intrappolate gravitazionalmente dalla barra rotante. Lo stesso fenomeno si verifica con gli asteroidi troiani di Giove, che orbitano attorno ai punti di Lagrange del pianeta (davanti e dietro a Giove). Se la rotazione della barra rallenta, ci si aspetterebbe che queste stelle si spostino più lontano nella galassia, mantenendo il loro periodo orbitale abbinato a quello della rotazione della barra. Ora, i ricercatori hanno scoperto che le stelle nel flusso sono più ricche di elementi pesanti (in astronomia definiti metalli), dimostrando che devono essere nate verso il centro galattico, dove le stelle e i gas di formazione stellare sono circa 10 volte ricchi di metalli rispetto alla galassia esterna e, successivamente, devono essersi allontanate.

Usando questi dati, il team ha dedotto che la barra, composta da miliardi di stelle e 1,8x1010 masse solari, ha rallentato la rotazione di almeno il 24% da quando si era formata.

 

La barra sta rallentando

Ralph Schoenrich (UCL Physics & Astronomy), coautore dello studio, ha dichiarato: "Gli astrofisici sospettano da tempo che la barra rotante al centro della nostra galassia stia rallentando ma abbiamo trovato le prime prove di ciò che sta accadendo".

"Il contrappeso che rallenta questa rotazione deve essere la materia oscura. Fino ad ora, siamo stati in grado di dedurre la materia oscura solo mappando il potenziale gravitazionale delle galassie e sottraendo il contributo dalla materia visibile. La nostra ricerca fornisce un nuovo tipo di misurazione della materia oscura, non della sua energia gravitazionale, ma della sua massa inerziale (la risposta dinamica), che rallenta la rotazione della barra".

Si pensa che la Via Lattea, come altre galassie, sia incorporata in un "alone" di materia oscura che si estende ben oltre il suo bordo visibile. La materia oscura è, per definizione, invisibile e la sua natura è sconosciuta, ma la sua esistenza è dedotta da galassie che si comportano come se fossero avvolte in una massa significativamente maggiore di quella che possiamo vedere. Si pensa che nell'Universo ci sia circa cinque volte più materia oscura della normale materia visibile. Teorie alternative della gravità come la dinamica newtoniana modificata rifiutano l'idea della materia oscura, cercando invece di spiegare le discrepanze modificando la teoria della relatività generale di Einstein. Rimpei Chiba, altro coautore del documento, ha commentato "La nostra scoperta offre una prospettiva affascinante per limitare la natura della materia oscura, poiché diversi modelli porterebbero ad una diversa attrazione inerziale sulla barra galattica".