Lo studio, guidato da Víctor M. Rivilla, del Centro de Astrobiología (Cab, Csic-Inta) di Madrid e associato Inaf, è stato pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences.

 

Cos'è la etanolammina

Nonostante la continua ricerca, gli scienziati non sono ancora in grado di spiegare esattamente come sia nata la vita sulla Terra.
La formazione delle membrane cellulari fu un importante passo evolutivo. Sono delle sottili barriere che delimitano le cellula in tutti gli organismi viventi, mentenendo il contenuto all'interno chiuso come in una sorta di pacchetto. Oltre a separare le cellule dall'ambiente esterno, le membrane cellulari fungono anche da guardiani, consentendo l'ingresso di alcune sostanze chimiche e tenendone fuori altre.

La barriera è composta in prevalenza da lipidi, in massima parte fosfolipidi: l'etanolammina, è un componente della "testa" dei fosfolipidi.

La molecola organica etanolammina (NH2CH2CH2OH) si presenta come un liquido incolore nocivo e irritante, dall’odore simile all’ammoniaca. Viene anche prodotta industrialmente ed utilizzata come agente detergente. Fa parte della categoria dei tensioattivi e viene utilizzata nei prodotti per la cura personale e nei cosmetici.

Gli esperimenti che simulano i vincoli chimici della Terra primitiva confermano che l’etanolammina avrebbe potuto produrre fosfolipidi in quelle prime fasi. Carlos Briones, biochimico del Cab (Csic-Inta) e coautore dello studio, ha detto: "La disponibilità di etanolammina sulla Terra primitiva, insieme ad acidi grassi anfifilici o alcol, potrebbe aver contribuito all’assemblaggio e all’evoluzione precoce delle membrane cellulari primordiali e ciò avrebbe importanti implicazioni non solo per lo studio dell’origine della vita sulla Terra, bensì anche su altri pianeti e satelliti abitabili nell’Universo".

 

A caccia della vita

Ricerche precedenti hanno dimostrato che alle giuste condizioni (come nelle prese d'aria idrotermali negli oceani), l'etanolammina può aiutare la formazione di amminoacidi, che sono i mattoni delle proteine. Altre hanno anche trovato etanolammina nei meteoriti, il che suggerisce una possibile origine. Nella nuova ricerca, gli scienziati hanno trovato prove che suggeriscono che l'etanolammina si è probabilmente formata nello spazio profondo e poi si è fatta strada nei meteoriti e in altri piccoli corpi del Sistema Solare, uno dei quali potrebbe esser stato il precursore della Terra. La teoria è emersa dopo aver studiato una densa nube interstellare G+0.693-0.027, situata vicino al centro della Galassia, a circa 30 mila anni luce dalla Terra.

I dati dei telescopi Yerkes di 40 metri e Iram di 30 metri hanno mostrato che uno degli ingredienti della nuvola era l'etanolammina. Ulteriori studi hanno suggerito che le lente collisioni tra frammenti di polvere e gas hanno provocato reazioni portando alla formazione di una miriade di materiali tra cui combinazioni di idrogeno, azoto e carbonio, una delle quali era proprio l'etanolammina.