Il problema dell'accesso allo spazio da parte degli astronauti europei è uno scoglio che sta emergendo ogni giorno di più. Per non dover dipendere, come accaduto finora, per raggiungere l'orbita da parte dei nostri astronauti dai russi o dalle compagnie private USA, non resta che sviluppare un sistema completamente realizzato in Europa.

Dopo l'annuncio del veicolo spaziale SUSIE (Smart Upper Stage for Innovative Exploration) da parte di ArianeGroup lo scorso settembre durante il Congresso Internazionale di Astronautica di Parigi è ora la volta di una nuova compagnia ad affacciarsi in questo campo.

 

Chi è The Exploration Company

Si chiama The Exploration Company ed è una startup con sede a Monaco, in Germania, ed a Bordeaux, in Francia. E' stata fondata nel luglio del 2021 da un gruppo di ingegneri aerospaziali che hanno lavorato nei programmi spaziali europei con Airbus e ArianeGroup, compresi i programmai Orion-ESM e ATV. I piani prevedono un primo volo di prova in orbita terrestre nentro il 2024 ed un volo completo con rientro sulla Terra, nel 2026.

La capsula, dalla classica forma tronco-conica, e dotata di un modulo di servizio ricoperto di celle solari, sarà in grado di trasportare fino a 4 tonnellate in LEO (orbita bassa terrestre) per un periodo da 3 a 6 mesi. La versione più avanzata, dotata anche di zampe, sarà invece in grado di consegnare fino a 5,5 tonnellate al Gateway lunare, 2 tonnellate sulla superficie della Luna e fino a 5 tonnellate per un volo da un punto all'altro della superficie lunare. Quest'ultima opportunità, chiamata 'hopping', permetterebbe di eseguire dei balzi di 100 km da un punto all'altro della superficie e potrebbe essere utilissima per consegnare materiali da una base centrale a posti esplorativi più avanzati.

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Nell'illustrazione la capsula Nyx in versione lunare. Credito: Tech.Eu / Elaborazione Massimo Martini.


Motori innovativi

La capsula Nyx sarà dotata di motori innovativi funzionanti a propellenti Bio-metano ed ossigeno che permetteranno il rifornimento anche in orbita. Gli iniettori del motore sono già stati testati presso il sito di prova dell'Agenzia Spaziale Tedesca (DLR) a Lampoldshausen. Il primo lancio di prova, che, ottimisticamente la compagnia prevede entro il 2024, avverrà con un razzo vettore indiano PSLV data ancora la mancata disponibilità di Ariane 6.

Al momento la compagnia ha una 50ina di dipendenti ed ha raccolto dei finanziamenti privati per una cifra di circa 40 milioni di Euro. Certo, si tratta di cifre irrisorie se paragonate ai bilanci di SpaceX o Boeing ma l'appoggio di ESA non è di poco conto.

 

L'appoggio di ESA

Nell 29 maggio 2023 l'ESA ha siglato un contratto con The Exploration Company, assieme ad altri tre contratti rispettivamente a ArianeGroup, Avio e Sener, per lo studio di soluzioni per la preparazione del futuro settore dei sistemi di lancio riutilizzabili europei.

Gli studi elaboreranno i risultati di un esercizio di visione tecnica chiamato “Vision 2030+”, avviato dalla direzione dei trasporti spaziali dell’ESA nell’agosto 2021 e che ha coinvolto esperti tecnici delle principali agenzie e istituzioni nazionali degli Stati membri dell’ESA e dell’industria europea. Prevedono futuri sistemi di trasporto spaziale piccoli, medi e pesanti basati su un insieme comune di elementi costitutivi, puntando alla massima riusabilità e supportando la possibilità di capacità autonome di trasporto spaziale umano europeo.

Gli studi fanno parte degli sforzi intrapresi a sostegno della preparazione di un dibattito informato sulle ambizioni spaziali dell'Europa nel trasporto e nell'esplorazione spaziale in occasione del vertice sullo spazio che si terrà a Siviglia, in Spagna, nel novembre 2023. I risultati di questi studi aiuteranno anche L'ESA risponde alle domande sollevate nel rapporto recentemente pubblicato dal gruppo consultivo indipendente di alto livello sull'esplorazione umana e robotica dello spazio per l'Europa (HLAG), intitolato: "Revolution Space". La missione europea per l’esplorazione spaziale”.

Questi studi sono guidati dal desiderio di ricostruire un futuro comune per il trasporto spaziale in Europa. Si tratta di un obiettivo ambizioso, ma ora è il momento che l’ESA e tutte le parti interessate europee si uniscano per garantire che l’Europa possa soddisfare le proprie esigenze e competere su scala globale,” afferma Giorgio Tumino, consulente tecnico capo dell’ESA per i trasporti spaziali.

Si prevede che i contratti con attori esistenti e nuovi attori forniranno risposte e prospettive diversificate, consentendo all’ESA di elaborare una tabella di marcia per la capacità operativa europea, che si basa su comprovate competenze tecniche e tecnologiche nonché su nuovi approcci dirompenti,” afferma Daniel Neuenschwander, Direttore del settore trasporto spaziale di ESA.