Ammetto che quest'anno diventa sempre più difficile commentare le missioni dei razzi Falcon 9 di SpaceX. Anche questa settimana, come in tutte le altre precedenti dall'inizio del 2022, la compagnia di Elon Musk ha eseguito una missione orbitale.
La SpaceX ha lanciato venerdì 12 agosto 2022 altri 46 satelliti Internet Starlink con un razzo Falcon 9 decollato dalla base della US Space Force di Vandenberg in California, aggiungendo quindi altre piattaforme di trasmissione a banda larga al segmento in orbita polare della costellazione. Infatti la missione era conosciuta come Starlink Group 3-3, perchè era il terzo volo a consegnare satelliti Starlink nel 'guscio' orbitale n.3, uno dei due polari. Il razzo Falcon 9, alto 70 metri, è decollato dallo Space Launch Complex 4-East a Vandenberg alle 14:40:20 locali (le 21:40:20 UTC) con i 46 satelliti Starlink impacchettati all'interno delle due semi-ogive protettiva del carico utile del lanciatore.
Il razzo a due stadi a combustibile liquido, dopo il decollo, si è diretto a sud da Vandenberg, uno spazioporto militare che si trova a circa 225 chilometri a nord-ovest di Los Angeles, mirando a un'altitudine orbitale compresa tra 308 e 321 chilometri con un'inclinazione di 97,6 gradi all'equatore. Volando in un cielo soleggiato sulla costa centrale della California, il Falcon 9 ha superato la velocità del suono in circa un minuto, spinto dai nove motori Merlin 1D che consumano un mix di propellenti composti da cherosene ed ossigeno liquido. I nove motori hanno prodotto circa 771 tonnellate di spinta.
Il razzo ha tenuto acceso i motori del suo primo stadio per due minuti e mezzo per spingere la lunga pila di satelliti Starlink verso lo spazio. Un singolo motore Merlin sullo stadio superiore del Falcon 9 ha quindi preso il controllo del volo per iniettare i carichi utili in orbita mentre il primo stadio scendeva verso la nave drone di SpaceX "Of Course I Still Love You" posizionata a poche centinaia di km al largo nell'Oceano Pacifico. Il booster, alto come un palazzo di 15 piani, utilizzava propulsori a gas freddo e le alette a griglia in titanio per controllare il suo rientro ipersonico nell'atmosfera. Circa otto minuti e mezzo dopo il decollo le quattro zampe di atterraggio si estendevano dalla base del razzo mentre il motore centrale del booster eseguiva la manovra di frenata finale per l'atterraggio verticale sulla nave di recupero.
Nell'immagine, tratta dal webcast, una ripresa dal primo stadio del Falcon 9 mentre supera MaxQ, a circa 16 km di quota. Credito: SpaceX.
Il booster che ha volato venerdì, noto come numero seriale B1061, ha fatto il suo decimo viaggio nello spazio. Il booster aveva debuttato il 15 novembre 2020, con il lancio della missione Crew-1 della NASA che trasportava un team di quattro astronauti alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Il lancio del booster B1061 di venerdì è stata la sua prima missione da Vandenberg, dopo nove voli precedenti eseguiti dal Kennedy Space Center o dalla Cape Canaveral Space Force Station in Florida.
Anche le due semi-ogive protettive del carico utile della missione di venerdì erano state riutilizzate dalle missioni precedenti. Entrambe le metà a forma di conchiglia hanno volato per la quarta volta e una squadra di recupero di SpaceX era pronto nell'Oceano Pacifico per recuperare i gusci della carenatura dopo che erano scesi in mare col paracadute. Mentre le squadre di recupero di SpaceX recuperavano il booster e le due semi-ogive della carenatura, lo stadio superiore monouso del Falcon 9 ha consegnato i 46 satelliti Starlink in un'orbita per il dispiegamento utilizzando due accensioni dal suo motore Merlin. Ciò ha posto le basi per la separazione dei 46 satelliti Starlink a circa 63 minuti dall'inizio della missione.
SpaceX ha aspettato alcuni minuti per confermare l'evento di rilascio fino a quando il razzo non è transitato nel raggio di una stazione di terra alle Svalbard nell'Oceano Artico. Dopo la separazione dal Falcon 9, i satelliti Starlink hanno esteso i pannelli solari per iniziare a generare elettricità per ricaricare le batterie. I satelliti passeranno attraverso una sequenza automatizzata di verifica e attivazione, quindi utilizzeranno i propulsori ionici, alimentati a gas krypton, per aumentare la loro altitudine fino a 560 chilometri, dove entreranno in servizio operativo nella rete Starlink.
Nell'immagine, tratta dal webcast, l'attimo in cui una delle due semi-ogive protettive (sulla destra) del carico utile viene rilasciata. Credito: SpaceX
I satelliti Starlink pesano ciascuno più di un quarto di tonnellata e sono costruiti nella catena di montaggio Starlink della SpaceX a Redmond, Washington. I veicoli spaziali sono dotati di collegamenti laser inter-satellitari per facilitare i trasferimenti di dati in orbita, senza la necessità di trasmettere segnali attraverso stazioni di terra, che presentano vincoli geografici e talvolta politici. I collegamenti laser possono anche ridurre la latenza nella rete Starlink perché i segnali devono percorrere una distanza più breve.
La rete Starlink di SpaceX fornisce servizi Internet a banda larga a bassa latenza ai consumatori di tutto il mondo. La flotta è la più grande costellazione di satelliti in orbita, con 2.287 veicoli spaziali Starlink attualmente in servizio e altri 444 satelliti che stanno alzando le loro orbite o si spostano verso le loro posizioni operative nella rete, secondo una tabella compilata da Jonathan McDowell, un astrofisico ed esperto delle attività di volo spaziale. I 46 nuovi satelliti lanciati venerdì hanno portato il numero totale di veicoli spaziali Starlink lanciati fino ad oggi a 3.055.
Per la SpaceX si è trattato del 170esimo lancio Falcon 9, del 136esimo atterraggio del primo stadio, del 112esimo volo riutilizzato e della 36esima missione SpaceX del 2022. Inoltre si è trattato del 103esimo lancio orbitale globale del 2022, il 99esimo a concludersi con un successo.