Il 21 marzo la compagnia OneWeb ha dichiarato di aver raggiunto un accordo con SpaceX che consentirà a OneWeb di riprendere a dispiegare la sua costellazione in banda larga LEO quest'anno. "Il primo lancio con SpaceX è previsto nel 2022 e si aggiungerà alla costellazione totale in orbita di OneWeb che attualmente conta 428 satelliti, ovvero il 66% della flotta," ha affermato OneWeb in un comunicato stampa.

 OneWeb aveva iniziato il 2022 prevedendo di raggiungere la copertura globale entro agosto. Tuttavia, l'invasione russa dell'Ucraina ha messo il blocco sui sei lanci Soyuz su cui, l'operatore di costellazione a banda larga LEO con sede a Londra, contava per completare la sua costellazione di 648 satelliti quest'anno.

 Arianespace era pronta per altri sei lanci Soyuz dal Cosmodromo di Baikonur in Kazakistan. OneWeb mirava a lanciare la sua quattordicesima missione con altri 36 satelliti il 4 marzo scorso su un razzo Sojuz da Baikonur, ma l'agenzia spaziale russa, guidata da Dmitry Rogozin, dopo aver portato il razzo sulla piattaforma di lancio il 2 marzo, ha stabilito le condizioni per poter procedere con la missione. Fra l'altro sulle strutture di supporto del razzo erano state stampigliate le 'Z' divenuto simbolo dell'invasione dell'Ucraina e cancellate dalle ogive protettive del razzo le bandiere degli stati ora 'nemici' della Russia (Regno Unito, Stati Uniti, Francia).

 All'indomani dell'invasione russa dell'Ucraina e delle successive sanzioni occidentali, Rogozin ha chiesto a OneWeb di promettere che i servizi forniti dai satelliti Internet non sarebbero stati utilizzati per scopi militari e che il governo del Regno Unito rinunciasse alla sua partecipazione in OneWeb. Il governo del Regno Unito ha rifiutato e OneWeb ha annunciato il 3 marzo che avrebbe sospeso i lanci da Baikonur. Dopo questa risposta Rogozin ha dichiarato che i russi non rimborseranno i 3 lanci già pagati da OneWeb.

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Nella foto il razzo Sojuz in rampa a Baikonur per il lancio 14, prima di essere rimosso per la mancanza di acordo con OneWeb. Credito: Roscosmos

 Questo ha lasciato OneWeb in gravi problemi, con altri 220 satelliti costruiti o in costruzione presso lo stabilimento dell'azienda vicino al Kennedy Space Center della NASA in Florida. Ora quei satelliti non avranno bisogno di essere spediti in un altro continente per il lancio. L'ultima missione compiuta da un Sojuz era stato il 10 febbraio scorso con il decollo VS27 da Kourou per Arianespace.

 "Con questi piani di lancio in atto, siamo sulla buona strada per completare la costruzione della nostra flotta completa di satelliti e fornire una connettività solida, veloce e sicura in tutto il mondo," ha affermato il CEO di OneWeb Neil Masterson in una dichiarazione scritta sull'accordo con SpaceX. OneWeb non ha rivelato quanto avverrà il primo lancio di SpaceX, quanti satelliti potrebbe rilasciare, quale veicolo di lancio SpaceX utilizzerà o se l'accordo includa più di un lancio. "Non possiamo commentare i dettagli dell'accordo in questo momento," ha detto la portavoce di OneWeb Katie Dowd in risposta alle domande.

 I razzi Sojuz lanciavano in genere da 34 a 36 satelliti su ciascuna missione OneWeb. Ogni satellite OneWeb pesa circa 147 chilogrammi, circa la metà della massa di lancio di un satellite SpaceX Starlink. SpaceX in genere lancia circa 50 satelliti Starlink su ogni volo dedicato a bordo dei razzi Falcon 9.

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Nella foto i satelliti OneWeb posti sul sistema di rilascio al sito di lancio di Vostochny, in Russia. Credito: Roscosmos

 SpaceX potrebbe quindi, in teoria, lanciare molti più di 36 satelliti OneWeb in una singola missione. Ma il sistema di rilascio di OneWeb, realizzati da RUAG Space, sono già progettati e costruiti e potrebbero essere riutilizzati per le missioni SpaceX. I distributori possono però ospitare un massimo di 36 veicoli spaziali. I satelliti di OneWeb volano in orbita polare a quote più elevate, a circa 1.200 chilometri. L'architettura della rete di OneWeb richiede meno satelliti rispetto alla flotta Starlink di SpaceX. Entrambe le società stanno valutando satelliti di seconda generazione da aggiungere alle loro costellazioni. SpaceX può lanciare satelliti in orbita polare da Cape Canaveral o dalla base della Space Force di Vandenberg in California. OneWeb non ha ancora identificato un sito di lancio per le sue missioni con SpaceX.

 Alla fine quindi, la decisione di Rogozin non ha fatto altro che fare un favore a SpaceX che si è ritrovato con un altro cliente. E anche questo è un altro grave, anche se minimo senza dubbio, errore di valutazione sulle conseguenze di un'invasione militare criminale e senza provocazioni.