Le nubi sono rare nell'atmosfera fredda e secca di Marte. Si formano tipicamente sopra la fascia equatoriale del pianeta nel periodo più freddo dell'anno, cioè quando Marte è più lontano dal Sole percorrendo la sua orbita ellittica. Ma il team della NASA aveva notato la formazione di nuvole "precoci" circa un anno marziano fa (che equivale a circa due anni terrestri), più o meno di questo periodo. Così quest'anno era preparato e pronto per una campagna mirata di imaging quando le prime sono apparse nel cielo sopra al cratere Gale.

Il risultato è stato strepitoso: Curiosity ha ripreso sistemi nuvolosi articolati passare sopra al Mont Mercou, creando paesaggi davvero spettacolari.
L'affioramento si trova alle pendici del Monte Sharp e dovrebbe rappresentare l'inizio della cosiddetta Sulfate Unit.

L'immagine in apertura è un mosaico de-bayer ripreso dalla Mastcam del rover durante il sol 3063 (19 marzo 2021).
Il Mont Mercou è al centro del panorama sovrastato da nubi riflettenti, illuminate dal Sole che rimane sulla destra, guardando la foto. L'immagine 5000 × 2760 pixel è disponibile sul nostro album di Flickr.

 

La campagna di imaging

La campagna di imaging ha immortalato dapprima le nuvole in bianco e nero con le NavCam.
Fin dai primi scatti, si notavano diversi tipi di sistemi nuvolosi sovrapposti, alcuni più nebbiosi, altri costituiti da nuvole iridescenti. Le prime composizioni le avevamo ottenute proprio dai frame in bianco e nero ripresi con le Navigation Camera a bordo del rover. In questo caso, la tecnica che utilizziamo per ottenere l'informazione colore non è propriamente standard ma un escamotage che ormai applichiamo da diversi anni. In pratica, otteniamo i colori sfruttando le variazioni di luminosità presenti in scatti consecutivi, come se fossero filtri (RGB). Generalmente, il risultato si avvicina molto alla realtà e consente, a nostro avviso, di "vedere" qualcosa in più.

Qui sotto, un confronto tra due elaborazioni Navcam ottenute con il metodo appena descritto e un mosaico NASA ripreso dalla Mastcam nel sol 3048 (5 marzo 2021). Come si può vedere, i processing dei frame in bianco e nero offrivano già in prima battuta, un'idea della luminosità e dell'iridescenza dei ciuffi nuvolosi. 

curiosity nuvole composizione marzo 2021

In alto: crediti NASA/JPL-Caltech - Processing: Elisabetta Bonora & Marco Faccin / aliveuniverse.today
In basso: NASA/JPL-Caltech/MSSS

Queste nubi, ricche di cristalli di ghiaccio, non solo regalano al pubblico viste mozzafiato di Marte (si veda il nostro panorama pubblicato nella rubrica APOD della NASA) ma aiutano gli scienziati a capire come si formano le nuvole sul Pianeta Rosso. Queste ultime riprese da Curiosity, poi, "sono diverse", ha dichiarato la NASA nella press release.

 

Le nuvole diverse

Innanzitutto, gli scienziati hanno scoperto che queste nuvole "precoci" sono in realtà ad altitudini più elevate del normale.
La maggior parte delle nuvole marziane si libra a non più di circa 60 chilometri nel cielo e sono composte da ghiaccio d'acqua. Ma le nuvole che Curiosity ha ripreso si trovano a un'altitudine più elevata, dove fa molto freddo, il che indica che probabilmente sono costituite di anidride carbonica congelata o ghiaccio secco. Ma "ci vorranno più analisi per dire con certezza quali delle recenti immagini di Curiosity mostrano nuvole di ghiaccio e quali mostrano quelle di ghiaccio secco", dice la NASA.

 Questi sistemi nuvolosi transitano sopra il Mont Mercou nell'arco di circa 13 minuti, al tramonto, durante il Sol 3072.
Crediti: NASA/JPL-Caltech - Processing: Elisabetta Bonora & Marco Faccin / aliveuniverse.today

Queste nuvole sono ben visibili al tramonto o, addirittura, quando il Sole è già sotto l'orizzonte: spiccano luminose nelle immagini in bianco e nero della NavCam ma brillano e riflettono anche in quelle della Mastcam. Diventano più luminose quando si riempiono di cristalli, quindi si scuriscono dopo che la posizione del Sole nel cielo scende al di sotto della loro altitudine. Secondo la NASA si tratterebbe di vere e proprie nubi crepuscolari o nottilucenti, simili a quelle che conosciamo sulla Terra (per un approfondimento, si veda il mio recente articolo su OggiScienza). Sorprendenti sono quelle iridescenti, o "madreperla", dicono gli scienziati. "Se vedi una nuvola con una serie di colori pastello scintillanti, è perché le particelle della nuvola sono tutte quasi identiche per dimensioni", ha detto Mark Lemmon, scienziato atmosferico dello Space Science Institute di Boulder, in Colorado. "Di solito accade subito dopo che le nuvole si sono formate e sono cresciute tutte allo stesso ritmo".
"Queste nuvole sono tra le cose più colorate sul Pianeta Rosso", ha aggiunto. Se ci fossimo trovati a guardare il cielo insieme a Curiosity, probabilmente avremmo distinto i colori ad occhio nudo, seppur deboli. "È davvero bello vedere qualcosa che brilla con un sacco di colori su Marte", ha commentato Lemmon.

 

L'esplorazione continua

Ora il rover sta continuando ad esplorare le pendici del Monte Sharp e si trova nei pressi di un piccolo letto sabbioso (per gli aggiornamenti su distanza percorsa, posizione, velocità ed elevazione seguite il nostro Mission Log). Il team ha pianificato giorni ricchi di esplorazione che includono immagini Mastcam dell'area di lavoro e un grande mosaico del percorso pianificato sul Monte Sharp, foto con la ChemCam, Navcam, imaging di dust devil e, ancora, di sistemi nuvolosi di passaggio.

curiosity sol 3137

Curiosity sol 3137 de-bayer panorama. Dimensione intera 14778 × 4689 pixel disponibile sul nostro album di Flickr.
Crediti: NASA/JPL-Caltech - Processing: Elisabetta Bonora & Marco Faccin / aliveuniverse.today