Le statistiche sulla missione sono aggiornate quasi quotidianamente da Marco Di Lorenzo.

Curiosity mappa sol 864

Credit: NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona

ChemCam animazione - Credit: NASA/JPL/LANL/Emily LakdawallaL'attività scientifica è stata complicata da un problema al laser più piccolo della CemCam (Chemistry and Camera) che, a metà novemre 2014 (dopo il sol 801, 7 novembre 2014), aveva manifestato un indebolimento.

Questo strumento utilizza un laser ad infrarossi per studiare la composizione dei materiali: l'energia del laser colpisce la roccia e ne eccita gli atomi in superficie, trasformandoli in plasma ionizzato. Quindi, un telescopio riflettore osserva la luce emessa ed, attraverso una fibra ottica, la invia a tre spettrometri che ne analizzano lo spettro per identificare gli elementi chimici del target. Il MAHLI aveva ripreso per la prima volta il laser in azione a luglio 2014.
Ma la ChemCam ha anche un laser secondario che viene utilizzato per mettere a fuoco il telescopio prima dell'attività scientifica vera e propria, ora dichiarato definitivamente defunto.
Il team però, ha messo a punto un piano B "manuale" che utilizza una serie di colpi del laser primario mentre viene regolata la messa fuoco. Anche se ora la squadra è diventata piuttosto brava a gestire la situazione, si sta lavorando ad un software che automatizzi la procedura.

A sinistra un'animazione di Emily Lakdawalla che mostra un esempio di messa a fuoco manuale sul bersaglio Chinle nel sol 833.

Durante il soggiorno a Pahrump Hills, il rover ha ricevuto anche un aggiornamento al software di bordo e non ha perso l'occasione per scattarsi un nuovo selfie ricordo.

Le operazioni scientifiche, invece, non sono sempre andate lisce perché il terreno chiaro lastricato che caratterizza la zona, si è dimostrato spesso troppo fragile per essere analizzato dagli strumenti del rover.

Curiosity NavCam 360 - sol 864

Curiosity NavCam 360 - sol 864
Courtesy NASA/JPL-Caltech" processing 2di7 & titanio44

Curiosity ha dovuto rinunciare più volte ai target selezionati: l'ultimo mancato è stato "Mojave", una roccia ricoperta da caratteristiche simili a chicchi di riso, forse cristalli, che aveva particolarmente incuriosito gli scienziati. Sotto l'azione di precarico e minidrill, però, la superficie si era notevolmente fratturata, tanto da costringere il team a rinunciare alla trapanazione.
Ma non tutto il lavoro è andato perso e Curiosity ha ripreso molte immagini dei detriti, anche con qualche scatto notturno illuminando la scena con i led del MAHLI. Il materiale frantumato, infatti, mostra comunque terreno incontaminato che può fornire indizi preziosi.

Curiosity sol 869: Mojave frammenti

Curiosity sol 869: Mojave frammenti
Courtesy NASA/JPL-Caltech" processing 2di7 & titanio44

Curiosity MAHLI sol 880 - scatto notturno (dettaglio) sui detriti di Mojave

Curiosity MAHLI sol 880 - scatto notturno (dettaglio) sui detriti di Mojave
Courtesy NASA/JPL-Caltech" processing 2di7 & titanio44

La squadra, però, desiderosa di prelevare un campione da analizzare, ha identificato poco più in là un nuovo bersaglio, "Mojave2", che si è dimostrato più solido e stabile. Qui sotto, la superficie del target appena spazzolata.

Mojave2 sol 880

Curiosity: Mojave2 sol 880Mojave2 sol 880
Courtesy NASA/JPL-Caltech" processing 2di7 & titanio44

Mojave2 sol 880 3d

Curiosity: Mojave2 sol 880 3d
Courtesy NASA/JPL-Caltech" processing 2di7 & titanio44

Questa volta tutto è andato liscio: "abbiamo un bellissimo nuovo foro da analizzare", scrive Lauren Edgar, Research Geologist all'USGS Astrogeology Science Center e membro del team MSL, sul blog USGS.

Durante in sol 881 (28 gennaio 2015) è stato eseguito il minidrill e, nel sol successivo (sol 882, 29 gennaio 2015), il drill completo.

Curiosity sol 882 - veduta del minidrill e del drill su Mojave2

Credit: NASA/JPL-Caltech/MSSS

Ora non vorrei essere troppo ottimista, ma questa volta a differenza del materiale prelevato da Confidence Hills che aveva mostrato quantitativi di ematite superiori a qualsiasi altro campione analizzato, il colore mi sembra un bel grigio promettente, molto simile a quello del primo campione John Klein che aveva confermato la presenza di ambienti abitabili passati a Yellowknife Bay. Aspetterò con ansia i risultati. Stay tuned!

Curiosity MAHLI sol 882 3d

Curiosity MAHLI sol 882 3d
Courtesy NASA/JPL-Caltech" processing 2di7 & titanio44

Curiosity MAHLI sol 882 anaglyph

Curiosity MAHLI sol 882 anaglyphCuriosity MAHLI sol 882 anaglyph
Courtesy NASA/JPL-Caltech" processing 2di7 & titanio44

Curiosity MAHLI solo 883: Mojave2

Curiosity MAHLI solo 883: Mojave2
Courtesy NASA/JPL-Caltech" processing 2di7 & titanio44

Curiosity MAHLI SOL 882: Mojave2 3d dal basso

Curiosity MAHLI SOL 882: Mojave2 3d dal basso
Courtesy NASA/JPL-Caltech" processing 2di7 & titanio44

Curiosity: sol 884 Mojave2 area

Curiosity: sol 884 Mojave2 area
Courtesy NASA/JPL-Caltech" processing 2di7 & titanio44