Credit ESA, C. Carreau/ATG medialab
Dopo l'emozionante ed accidentale pubblicazione delle immagini della cometa 67P scattate della sonda dell'ESA Rosetta, anticipate ieri sul sito CNES, il pubblico della rete ha iniziato a chiedere a gran voce un rilascio più veloce di informazioni.
Rosetta è in questo momento una delle missioni più coinvolgenti per scienziati, appassionati e curiosi: il suo lungo viaggio e la sua prossima impresa, insieme a quella del lander Philae, stanno per scrivere almeno qualche pagina nella storia delle missioni spaziali.
Per me, poter aggiungere alla lista dei cataloghi di immagini preferiti, che consulto ed elaboro quotidianamente, anche quello di Rosetta, sarebbe un motivo in più per sentirmi meno stanca dopo il lavoro!
Così, stamattina, presa un po' dallo sconforto e un po' dalla speranza ho inviato un tweet
@esa @ESA_Rosetta It would be nice to live this exciting mission even more closely, seeing these unique images (almost) in real-time.
— Elisabetta Bonora (@EliBonora) 16 Luglio 2014
Ovviamente non parlavo di "tempo reale" alla lettera però qualche giorno al massimo sarebbe stato auspicabile!
Ma sapevo già che non poteva essere così: come avevo scritto in un post precedente, tutti i dati degli strumenti di Rosetta hanno un periodo di esclusiva di sei mesi prima di poter essere condivisi con il pubblico.
Tuttavia, le richieste di una maggiore condivisione di informazioni devono esser state davvero molte, tanto che questo pomeriggio Rosetta, da Twitter, ha annunciato:
In response to your requests about the general availability of my images, please read this blog post: http://t.co/GC07nqRkPj
— ESA Rosetta Mission (@ESA_Rosetta) 16 Luglio 2014
Il comunicato fa notare che alcune missioni NASA e ESA rendono effettivamente disponibili i dati non appena vengono ricevuti a Terra ma una politica "open-data" non è la norma né per l'Agenzia Spaziale Europea, né per quella statunitense. Basta pensare al telescopio spaziale Hubble, all'osservatorio Chandra X-Ray, alla missione MESSENGER, o agli orbiter marziani che sono soggetti al cosiddetto "periodo proprietario".
Questo periodo, in genere 6-12 mesi, dà accesso esclusivo ai dati agli scienziati che hanno costruito gli strumenti o agli scienziati che hanno proposto osservazioni vincenti.
L'ESA stabilisce la durata di questo periodo in accordo con gli Stati membri.
L'obiettivo è quello di garantire che i gruppi accademici, che hanno speso decenni per lo sviluppo e la gestione degli strumenti scientifici a bordo delle sonde, siano in grado di calibrare e verificare i dati, così come raccogliere i frutti dei loro sforzi.
Se così non fosse, spiega il documento, sarebbe molto difficile coinvolgere le persone in questo lungo e difficile processo.
Alla fine di questo periodo, i dati saranno disponibili a tutti e in tutto il mondo.
Cosa che, ad esempio, è già accaduta per i dati della missione ESA Herschel.
Per Rosetta, tutti i dati dei suoi 21 strumenti (11 dell'orbiter e 10 sul lander Philae) sono soggetti ad un periodo proprietario di sei mesi. Pertanto, qualsiasi rilascio di immagini e risultati scientifici prima di questo arco di tempo viene concordato con i rispettivi team scientifici, che rinunciano così al loro periodo di proprietà.
D'altra parte, nessuno è mai stato su 67P prima d'ora e ogni nuovo set di dati in arrivo da Rosetta ha il potenziale per una grande scoperta. Ed è giusto che la prima occasione sia per le squadre che hanno lavorato alla strumentazione.
Ma, al tempo stesso, è proprio perché 67P è un territorio sconosciuto ed è in corso un viaggio emozionante, che alcuni chiedono a gran voce di vedere tutto il più presto possibile, quasi in "real-time".
Siamo consapevoli di questo, scrivono, ma bisogna trovare un equilibrio ed è il motivo per cui solo una parte dei dati viene rilasciata oggi.
Infine, molti chiedono di pubblicare almeno le immagini delle NavCam a bordo della sonda.
Ma tra queste e OSIRIS vi è una certa sovrapposizione scientifica per cui, alcuni dati delle NavCam sono comunque subordinati a quelli di OSIRIS.
Sappiamo che tale situazione non soddisferà tutte le esigenze, per esempio nei confronti di persone che studiano e del pubblico ha finanziato tutto questo ma l'ESA è responsabile dei finanziamenti ricevuti per Rosetta e degli accordi presi e sta operando secondo le regole.
Allo stesso tempo, tutti i team scientifici sono desiderosi di far conoscere al pubblico cosa sta succedendo e di condividere questa avventura. Molti sforzi sono stati fatti sui social media per comunicare il più possibile con il pubblico e coinvolgere direttamente le persone con concorsi creativi.
Oltre a ciò, per i grandi eventi, come l'appuntamento con la cometa del 6 agosto, o lo sbarco di Philae nel mese di novembre, o il passaggio al perielio ad agosto 2015, l'ESA pubblicherà le migliori immagini scattate e il più rapidamente possibile.
Per leggere integralmente il comunicato ufficiale: http://blogs.esa.int/rosetta/2014/07/16/access-to-rosetta-data/
Beh, non so voi, ma io farò comunque il conto alla rovescia e continuerò a sbirciare di tanto in tanto se qualche qualche nuovo set di dati è stato rilasciato!