In Italia era da poco passata la mezzanotte quando un Falcon-9 si è sollevato dal complesso SLC-40 di Cape Canaveral per portare in orbita quasi polare il primo convoglio di satelliti Starlink "V2 mini", più grandi e potenti dei precedenti a dispetto del nome. Ciascuno di essi ha una massa di circa 750 kg e una capacità di banda 4 volte maggiore rispetto alla prima generazione; per le manovre, utilizzano motori elettrici ad effetto Hall alimentati ad Argon, invece del Kripton. Si tratta comunque di una versione rimpicciolita degli Starlink V2, destinati ad essere lanciati con il nuovo veicolo Starship. Il primo stadio era stato utilizzato già in altri due lanci, come pure le due semi-ogive; l'atterraggio è avvenuto sulla nave-drone "A Shortfall of Gravitas" nell'Oceano Atlantico (sotto-immagine a destra). Si è trattato del lancio n.205 e dell'atterraggio n.163 per questo vettore, divenuto ormai imbattibile.

 L'immagine grande è una lunga esposizione ripresa dall'amico Ken Kremer, come pure l'immagine grandangolare a sinistra, con in primo piano il display del conto alla rovescia utilizzato alcune ore prima per il tentativo di lanci della Dragon-6, poi rinviato; le altre immagini provengono invece dalla diretta SpaceX. Qui sotto una immagine scattata da Ken poco dopo, con la congiunzione Giove-Venere in basso a sinistra e la Luna che campeggia in alto, sopra il celebre edificio VAB.

SoleVenereLuna

Credits: Ken Kremer (SpaceUpClose.com) - Processing: Marco Di lorenzo