Scritto: Sabato, 18 Giugno 2022 06:03 Ultima modifica: Sabato, 18 Giugno 2022 06:47

Un futuro brillante


Un fotogramma dalla diretta di ieri del lancio del convoglio Starlink G4-18 tramite Falcon-9, con sullo sfondo il primo segmento di Torre Orbitale appena recapitato e pronto all'installazione presso la rampa LC-39A. Nel frattempo, però, aumentano però le preoccupazioni per il disturbo dalle nuove generazioni di satelliti Starlink, più luminosi dei precedenti.

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Un futuro brillante
Credits: SpaceX - Processing: Marco Di Lorenzo

 Il lancio, avvenuto da Cape Canaveral quando erano le 18.09 in Italia, ha portato in orbita altri 53 satelliti della costellazione ed è stato impeccabile come sempre. Esso segna la fine di un periodo di calma solo apparente per SpaceX, dal momento che oggi ci sarà un altro lancio Falcon-9 di un satellite SAR militare tedesco, stavolta da Vandenberg, California e un altro lancio è previsto per domani!

 Nel frattempo, si continua a parlare del disturbo che questa costellazione di satelliti può causare all'osservazione del cielo, Dopo le misure di mitigazione "VisorSat" introdotte da SpaceX proprio per ridurre la luminosità dei satelliti tramite dei "parasole", la nuova generazione di satelliti Starlink lanciati ultimamente ne è sprovvista perchè tali schermi ostacolerebbero il nuovo sistema di comunicazione laser tra satelliti. Per ovviare all'inconveniente, SpaceX ha implementato un differente tipo di schermatura dielettrica che, però, sembra avere una efficacia ridotta nell'attenuare la luce solare riflessa verso il basso (riduzione di 0,7 magnitudini invece di 1,3, come spiegato in questo articolo). Le preoccupazioni, poi, sono ancora più grandi per la futura generazione di satelliti "Mega" Starlink che saranno molto più grandi degli attuali, tanto da richiedere appunto il lanciatore StarShip per essere messi in orbita!

 Va tuttavia sottolineato che, in parte, questi allarmi sono eccessivi e pretestuosi dal momento che i satelliti Starlink risiedono su orbite basse e il loro disturbo è quindi limitato al periodo che segue il tramonto o precede l'alba; nel resto della notte, a latitudini non troppo elevate, essi sono immersi nell'ombra terrestre oppure passano molto bassi sull'orizzonte senza disturbare troppo le osservazioni astronomiche, a differenza di altre costellazioni (ad esempio OneWeb) meno numerose ma su orbite più alte.

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Marco Di Lorenzo (DILO)

Sono laureato in Fisica e insegno questa materia nelle scuole superiori; in passato ho lavorato nel campo dei semiconduttori e dei sensori d'immagine. Appassionato di astronautica e astronomia fin da ragazzo, ho continuato a coltivare queste passioni sul web, elaborando e pubblicando numerose immagini insieme al collega Ken Kremer. E naturalmente amo la fantascienza e la fotografia!

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