La costruzione dell'Extremely Large Telescope (ELT) dell'ESO nel deserto cileno di Atacama ha raggiunto due nuove pietre miliari. La prima, stabilita a febbraio, riguarda la struttura ancora scheletrica della cupola, pesante già 2500 tonnellate; essa è stata messa in movimento per la prima volta, spostandosi di 10 metri a destra e sinistra ad una velocità di 1 cm/s, come mostrato in questo video. Da allora, come si vede nella immagini Webcam più recenti postate verso la fine dell'articolo, sulla porzione superiore della struttura, sono stati aggiunti i primi pannelli di copertura.

 

Un fotogramma tratto dal video sulla rotazione della cupola - Credits: ESO - Processing: Marco Di Lorenzo

 Lo specchio primario da 39 metri di ELT, denominato M1, sarà di gran lunga lo specchio più grande mai realizzato per un telescopio. Troppo grande per essere realizzato con un unico pezzo di vetro, sarà composto da 798 segmenti esagonali di vetroceramica, ciascuno spesso circa cinque centimetri e largo 1,5 metri, costruiti in diverse nazioni europee. I primi 18 segmenti, hanno attraversato l’oceano fino in Cile all’inizio di quest’anno, e  tre di loro hanno già ricevuto una copertura che è la seconda pietra miliare realizzata.

Due renderings mostrano la struttura tassellatura dello specchio principale (a sinistra) e lo schema ottico a 5 specchi del telescopio - Credits: ESO/Calaçada - Processing: Marco Di Lorenzo

 Dopo un viaggio intercontinentale di 10000 km, i primi 18 specchi esagonali dei 798 previsti per M1 sono arrivati ​​sani e salvi presso l'Osservatorio dell'ESO al Paranal, nel deserto cileno di Atacama; nel prossimo futuro, ne verranno prodotti ed inviati altri 133 segmenti.

Immagine tratta dall'odierna ripresa WEBcam dall'interno dell'edificio ELT - Credits: ESO - Processing: Marco Di Lorenzo

 Il viaggio straordinario era iniziato in Francia il 17 dicembre e terminato nel porto di Antofagasta e poi all'Osservatorio ESO a Paranal il 12 gennaio 2024. Lì, gli ingegneri dell'ESO hanno effettuato ispezioni approfondite per confermare che non hanno subito alcun danno durante il trasporto. La fase successiva di questo complesso processo prevedeva il ricoprimento dei segmenti nella struttura tecnica dell'ELT, per conferire loro la loro finitura altamente riflettente, un processo che verrà ripetuto su ciascun segmento ogni 18 mesi una volta che l'ELT inizierà le osservazioni  

L'arrivo del primo segmento di M1 a Paranal - Crediti: ESO/F. Carrasco - Processing: Marco Di lorenzo

 Rivestire un segmento dello specchio M1 è un processo complesso che richiede circa due ore. Oltre a uno strato riflettente, che utilizza 1,7 grammi di argento, il rivestimento include strati aggiuntivi di nichel-cromo e nitruro di silicio per migliorare l'adesione allo specchio grezzo e proteggere l'argento dall'ossidazione. Nel complesso, il rivestimento ha uno spessore di circa 120 nanometri, circa mille volte più sottile di un capello umano. Per garantire che tutti i segmenti possano funzionare insieme come un unico specchio, sono dotati di sensori per rilevare i disallineamenti. Oltre ad aggiungere un rivestimento ai primi segmenti M1, gli ingegneri dell'ESO hanno anche installato questi cosiddetti sensori di bordo, due per lato di ciascun segmento, e hanno integrato i supporti elettronici e meccanici necessari per il loro funzionamento. Infine, hanno eseguito ispezioni e controlli sanitari per garantire che i segmenti siano pronti per essere installati sull'ELT dell'ESO. L'intero processo si svolge all'interno di una "camera pulita" - dove il numero di particelle nell'aria viene attentamente controllato per evitare contaminazioni - nella struttura tecnica dell'ELT a Paranal. 

 Le procedure di rivestimento e integrazione verranno ripetute per tutti gli altri segmenti M1. Testare e documentare meticolosamente il processo per i primi tre segmenti è stato quindi fondamentale per garantire che l’operazione potesse essere accelerata una volta che i nuovi segmenti arrivassero al Paranal.

ELT outside

 Immagine tratta dall'odierna ripresa WEBcam dall'interno dell'edificio ELT - Credits: ESO - Processing: Marco Di Lorenzo
 

 Una volta che il telescopio sarà operativo, il processo di rivestimento verrà ripetuto su ciascun segmento ogni 18 mesi, per garantire la migliore riflettività e sensibilità. In pratica, ciò significa che due segmenti dovranno essere rivestiti ogni giorno per l'intera vita del telescopio. Il più grande occhio del mondo rivolto al cielo è pronto ad affrontare le sfide astronomiche più profonde del nostro tempo, promettendo scoperte rivoluzionarie una volta che vedrà la prima luce, attualmente prevista nel 2028.