Chirone è largo solo 218 chilometri ma la sua classe è un po' ambigua: fondamentalmente, è considerato un asteroide centauro, cioè un planetooide caratterizzato da orbite comprese fra quella di Giove e Nettuno ma occasionalmente emette dei getti come una cometa. Alcuni ritengono che questi corpi in origine non appartenessero al Sistema Solare ma furono in qualche modo rubati a stelle vicine durante il periodo di formazione dei pianeti.

Nel 2011, Chirone è passato davanti a una stella debole dal punto di vista della Terra. Tali eventi vengono definiti "occultazioni stellari" e, in base al modo in cui un oggetto blocca la luce di una stella, gli astronomi possono determinare la forma e le dimensioni dell'oggetto occultante. Durante l'occultazione del 2011, si è notato che la luce della stella si attenuava leggermente due volte prima che Chirone stesso occultasse la stella e altre due volte quando Chirone aveva già oltrepassato la stella. Questa osservazione ha lasciato intendere che il centauro avesse un doppio sistema ad anello.

Quindi, Chirone ha occultato un’altra stella il 28 novembre 2018 e ne ha approfittato Amanda Sickafoose, scienziata senior presso il Planetary Science Institute di Tucson, in Arizona. 
Amanda il suo team hanno utilizzato il telescopio da 1,9 metri dell'Osservatorio Astronomico Sudafricano a Sutherland, in Sud Africa e ora, il loro risultati, pubblicati sul The Planetary Science Journal, raccontano una storia un po' diversa.


L'occultazione asimmetrica di Chirone

Mentre Chirone si spostava davanti alla stella, la squadra ha registrato cali di luce stellare prodotti dal materiale polveroso a raggi di 352, 344 e 316 chilometri dal centro di Chirone. In altre parole, a circa 100-130 chilometri sopra la superficie del centauro. Dopo il passaggio, gli scienziati hanno ancora osservato due ulteriori cali a 357 e 364 chilometridal centro di Chirone.

Se Chirone avesse solo due anelli stabili, ci si aspetterebbe solo due abbassamenti di luminosità simmetrici su entrambi i lati dell'oggetto. Il terzo calo anomalo solo su un lato del centauro dimostra che la situazione non è così chiara. Inoltre, i cali di luminosità del 2018 causati dal materiale misterioso sembrano essersi verificati a decine di chilometri di distanza rispetto alla posizione dei presunti anelli misurata nel 2011 (pur rientrando in un margine di errore). In aggiunta, anche l’entità delle cadute di luce stellare causate dal materiale era diversa.

"Le posizioni e le quantità di materiale rilevato attorno a Chirone sono abbastanza diverse dalle osservazioni precedenti da suggerire che non esiste un sistema di anelli stabile ma piuttosto materiale circostante che è attualmente in evoluzione", ha affermato Sickafoose nel comunicato.

La terza occultazione

Un'altra occultazione stellare di Chirone è stata osservata  il 15 dicembre 2022 dall'Osservatorio Astronomico di Kottamia, in Egitto, da un team guidato da Jose Luis Ortiz dell'Instituto de Astrofísica de Andalucía in Spagna. I dati hanno mostrato che il materiale attorno a Chirone era cambiato di nuovo, rilevando, questa volta, tre strutture simmetriche su entrambi i lati dell'oggetto.

Due delle strutture erano strette e una era larga: insieme sembravano formare un ampio disco di 580 chilometri.

Il materiale misterioso

L’origine e la composizione di questo materiale attorno a Chirone rimane sconosciuta, anche se è probabile che provenga da Chirone stesso, forse lanciato nello spazio da esplosioni cometarie come quelle osservate nell’estate del 2021, quando Chirone si illuminò di 0,6 magnitudini.

Anche un altro centauro, 10199 Chariklo, largo 250 chilometri, aveva precedentemente dimostrato di avere anelli durante un'occultazione stellare nel 2013, con successiva conferma durante un'altra occultazione stellare testimoniata dal telescopio spaziale James Webb il 18 ottobre 2022. Il JWST ha persino rilevato ghiaccio d'acqua su Chariklo. Tuttavia, le scoperte su Chirone mettono in discussione anche la natura delle strutture attorno a Chariklo, dicono gli scienziati.

Le occultazioni di stelle deboli da parte di Chirone avvengono abbastanza regolarmente per cui agli astronomi non resta che aspettare la prossima occasione per svelare il mistero.