Lo studio, condotto dall'Institute of Geosciences and Exact Sciences (IGCE-UNESP) dell'Università di Stato di San Paolo, ne ha identificati 19.

Il team, guidato da Fathi Namouni e Helena Morais, ha passato al vaglio 17 centauri, una classe di planetoidi ghiacciati in orbita tra Giove e Nettuno e 2 oggetti trans-nettuniani (TNO), con elevata inclinazione orbitale. Fra questi è stato incluso anche Chirone (2060 Chiron) che in realtà non è un'asteroide ma una cometa. Attraverso simulazioni matematiche, il team ha studiato la loro evoluzione orbitale andando indietro nel tempo fino a 4,5 miliardi di anni fa, ossia fino alla nascita del Sistema Solare.

I pianeti e gli asteroidi che si formarono dal disco proto-planetario del Sole si muovevano anche sullo stesso piano. "Tuttavia, la nostra simulazione ha dimostrato che 4,5 miliardi di anni fa, questi oggetti ruotavano attorno al Sole in orbite perpendicolari al piano del disco. Inoltre, lo hanno fatto in una regione distante dagli effetti gravitazionali del disco originale", ha detto Morais. Questi risultati, ottenuti dopo circa 20 mesi di calcolo, hanno mostrato che i Centauri, originariamente, non appartenevano al Sistema Solare ma furono in qualche modo rubati a stelle vicine durante il periodo di formazione dei pianeti.

"Il Sistema Solare si è formato 4,5 miliardi di anni fa in un vivaio stellare, con pianeti ed asteroidi. Le stelle erano abbastanza vicine l'una all'altra da favorire forti interazioni gravitazionali che hanno portato a uno scambio di materiale tra i sistemi. Quindi, alcuni oggetti ora in orbita nel Sistema Solare devono essersi formati attorno ad altre stelle. Tuttavia, fino a poco tempo fa non potevamo distinguerli", ha aggiunto Morais.

Tutto iniziò nel 2018, quando fu scoperto l'asteroide 514107 Ka'epaoka'awela, soprannominato Bee-Zed. Un piccolo oggetto di circa 3 chilometri, unico nel suo genere: il primo esempio di asteroide in risonanza 1: –1 con un pianeta. Ciò significa, che oltre ad essere in risonanza con Giove, la sua orbita è retrograda. "Quando l'abbiamo identificato come un oggetto proveniente dall'esterno del Sistema Solare, non sapevamo se fosse un caso isolato o parte di una vasta popolazione di asteroidi immigrati", ha detto Morais.