Quelli presentati ieri notte ed oggi pomeriggio sono solo i primissimi assaggi, il risultato dei primi 5 giorni di attività scientifiche per il telescopio spaziale infrarosso destinato a rivoluzionare l'astronomia; essi bastano a capire l'enorme balzo in avanti compiuto, sia rispetto ai telescopi giganti sulla Terra che rispetto al caro vecchio telescopio Hubble.

 Cominciamo dall'immagine presentata intorno a mezzanotte dallo stesso stesso Joe Biden Kamala Harris, di cui ha già parlato Elisabetta Bonora. Qui ne mostriamo alcuni dettagli a piena risoluzione, ricordando che si tratta di una immagine "deep-field" ripresa con diversi filtri, per un tempo complessivo di esposizione pari a 12,5 ore.

SMACS 0723 detail

Crediti: NASA, ESA, CSA, and STScI - Processing: Marco Di Lorenzo

 Ricordiamo che quello che stiamo guardando è un ammasso di galassie (chiamanto SMACS 0723) posto a 4,6 miliardi di anni luce, pertanto questa luce è partita esattamente quando il nostro sistema solare stava nascendo! Inoltre, le galassie dalla tonalità arancione e dalla forma decisamente deformata sono ancora più remote (almeno il doppio) e il loro aspetto è distorto dalla gravità dell'ammasso antistante, che ne devia la luce e agisce come una enorme lente! JWST, utilizzando la tecnica "microshutter" della NIRCam, è riuscito a registrare lo spettro di due dui questi archi adiacenti, dimostrando che hanno lo stesso spettro e lo stesso spostamento verso il rosso; questo indica che sono immagini dello stesso oggetto, "clonato" dalla lente gravitazionale come in un miraggio!

SMACS 0723 arcs

Crediti: NASA, ESA, CSA, and STScI - Processing: Marco Di Lorenzo

 Inoltre, sempre grazie alle capacità spettrografiche di NRCam, sono state identificate in questo campo diverse galassie debolissime, particolarmente arrossate dall'effetto Doppler nelle righe spettrali; una di queste (figura sottostante) si è rivelata essere a ben 13,1 miliardi di anni luce, dunque una delle primissime galassie formatesi nell'Universo!

SMACS 0723 spectrum

 Crediti: NASA, ESA, CSA, and STScI - Processing: Marco Di Lorenzo

  Passiamo ora a un'altra meraviglia (l'ultima presentata oggi pomeriggio alla conferenza stampa della NASA). Stavolta si tratta di una regione decisamente più vicina (7600 anni luce) sede di intensa formazione stellare. La nebulosa NGC 3324, all'interno della celebre nebulosa Eta Carinae, anch'essa situata nell'emisfero meridionale come SMACS 0723. L'immagine completa, mostrata a risoluzione ridotta in apertura, è stata ripresa congiuntamente da NRICam e MIRI nel vicino e medio infrarosso. Qui sotto ne mostriamo alcuni dettagli intriganti a piena risoluzione.

Eta fullres det

Crediti: NASA, ESA, CSA, and STScI - Processing: Marco Di Lorenzo

 L'immagine è davvero mozzafiato e sembra quasi tridimensionale, l'apparenza di montagne scoscese illuminate dalla luna ha valso a questa struttura l'appellativo di "scarpate cosmiche". In realtà, vediamo il bordo della gigantesca cavità gassosa e i "picchi" più alti in questa immagine sono alti circa 7 anni luce. L'area cavernosa è stata scavata dalla nebulosa dall'intensa radiazione ultravioletta e dai venti stellari di giovani stelle estremamente massicce e calde, situate al centro della bolla, sopra l'area mostrata in questa immagine.

 La violenta radiazione ultravioletta delle giovani stelle sta scolpendo la parete della nebulosa erodendola lentamente. Alcuni "pillars" torreggiano resistendo a questa radiazione e il "vapore" che sembra salire da essi è costituito da gas ionizzato e polvere riscaldata. Webb rivela vivai stellari emergenti e singole stelle che sono completamente nascoste nelle immagini in luce visibile. Qui sotto, vediamo una visualizzazione alternativa del soggetto.

Eta alternativa

Crediti: NASA, ESA, CSA, and STScI - Processing: Marco Di Lorenzo

  A breve, nella seconda parte, presenteremo gli altri 3 affascinanti soggetti immortalati dal JWST in questa prima tornata...